giovedì 13 marzo 2014

Tuareg

Irruenti, selvaggi, liberi come TUAREG nel deserto, i miei pensieri mi scatenano emozioni indescrivibili se solo ho la pazienza di ascoltarli. Oggi ne ho catturati tre. Tre tuareg della mente. Il primo mi ha parlato del sogno di un bimbo, il secondo della caducità dell'esistenza, il terzo di quanto in realtà siano minime le cose che noi vediamo immense. Riscaldati da un falò, dopo un fugace tè, li ho lasciati liberi di proseguire la loro corsa nel deserto.


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Massimo Riccobaldi

4 commenti:

  1. Caro Max, hai "sforato" il blog con le tue trovate lirico-letterarie, al punto che nessuno ha parole da dire, stante le tue spiazzanti avventure della mente, che, facendo riflettere, mettono in difficoltà per l'incerto motivo del contendere, aperto ad ogni prospettiva.
    Io mi limito ad apprezzare il tuo coraggio .. di spenderti nella tua poesia interiore. Talora non comprendo, ma ...mi piaci,, ( non sessualmente, ben inteso, viste le ultime discussioni al riguardo!). Grazie. Marco

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    1. Massimo Riccobaldi14 mar 2014, 20:00:00

      Caro amico,
      grazie per le tue parole di apprezzamento. I tuoi commenti, a volte piacevolmente irriverenti, sono sempre graditissimi.
      Ti abbraccio,
      Max.

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  2. Se ognuno fosse capace di lasciar libera la mente di galoppare negli spazi infiniti della fantasia e dei ricordi, probabilmente non staremmo qui a scannarci per le quisquilie che ci propinate propinate da un mondo marcio.
    Quasi sicuramente, Massimo non sarà nemmeno candidato al Nobel per la Letteratura, però almeno ci sta insegnando ad essere meno aridi: novello Pascoli, tenta di risvegliare il "fanciullino" che è o dovrebbe essere in noi.
    Un abbraccio,
    Ettore.

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    1. Massimo Riccobaldi15 mar 2014, 11:29:00

      Troppo buono,caro Ettore. Comunque ho una bella notizia per il BLOG.
      La mia MUSA personale è irritata con me per l'interesse che ho dimostrato per le sirene e i loro canti.Gelosa, ha cessato ogni forma d'ispirazione nei miei confronti.
      Le passerà...?
      A proposito c'è qui un tale che dice di chiamarsi Pascoli...che vorrebbe dirti qualcosa.
      Ti abbraccio,
      Massimo.

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