domenica 8 gennaio 2012

Cari Ragazzi...

spesso, per non dire quasi sempre, mi avete fatto garbatamente notare che la mia acredine, il mio pessimismo, la mia avversione nei confronti di una “classe dirigente” -che pure abbiamo eletto (sic!) e profumatamente paghiamo- rischiano di ridursi ad un mero esercizio retorico, nell’assioma che “qualcuno che governi” ci debba pur essere.
Non vi è dubbio che la mia idiosincrasia “urlata” verso tutto e tutti ritengo responsabili del degrado etico e materiale in cui è stata precipitata la “mia” Italia abbia dei connotati “savonaroliani”, quando non addirittura giacobini; scusate la falsa modestia ma, in questi casi, ho come modello più che il monaco fiorentino o i sanculotti parigini, il mio illustre conterraneo che, a forza di quo usque tandem, alla fine la ebbe vinta.
Non vi è dubbio che, da un punto di vista squisitamente filosofico, avete ragione da vendere, perché non esiste né può esistere nessuna Società che non sia inquadrata e disciplinata da “Regole” erga omnes e che sia strutturata su vari livelli di responsabilità, il più alto e più nobile dei quali è il Parlamento.
Tutta questa bella premessa, per introdurre un fatto che da alcuni giorni riempie le pagine dei giornali e, soprattutto, le bocche di taluni politicanti: la vicenda di Cortina. Un fatto che persone serie avrebbero commentato solo con entusiastiche parole di elogio, di soddisfazione, oserei dire di orgoglio, ha indotto invece tutta una serie di sparate “indignate” che avevano nel mirino non i “furbi” bensì coloro che facevano solo il proprio dovere; si è assistito ad un delirante anacronismo in cui i rei assurgevano al rango di “martiri” ed i tutori della legalità assumevano i connotati dei “giustizieri”.
Quando si sentono affermazioni del tipo “pizzo di stato”, “stato di polizia tributaria”, “criminalizzazione della ricchezza” ed amenità simili, diteme Voi come si fa a dare ancora credito a coloro che le pronunciano e, soprattutto, a coloro che le fomentano?!
Sapete che non amo il qualunquismo forcaiolo grillino; però credo conveniate con me che riesce molto ma molto difficile continuare ad avere una speranza per un futuro migliore, sapendo che quel “futuro” dovrebbe essere costruito anche da coloro che, con tanta arroganza, hanno proferito quelle empietà. Se ci pensate, è come se un generale colpevolizzasse un suo comandante subordinato solo perché gli ha risolto una situazione operativa delicatissima che lui stesso non era stato capace di risolvere o, peggio, non aveva voluto!!!
Non vado oltre perché correrei il rischio di farmi travolgere da una specie di “ira funesta” di impossibile controllo; Vi dico solo che quelle frasi sono un’offesa tremenda nei confronti di tutti coloro che, da sempre, pagano le tasse; sono un’offesa ignobile a tutta una Nazione che campa con dignità e non ha timore quando intravede una divisa, anzi ne plaude la presenza; sono un’offesa sacrilega perché, a pronunciarle, sono stati i miei, i nostri “rappresentanti”: quelli che dovrebbero garantire la Legalità.
Un abbraccio,
Ettore.

3 commenti:

  1. Carissimo Ettore, ieri leggevo la prefazione di un libri di Luttazzi, "Illazioni" e avevo intenzione di pubblicare una mia riflessione in proposito. Il nocciolo del problema lo hai, però, presentato tu e nel rinnovare la stima per i tuoi sempre puntuali e mai banali interventi, mi limiterò a questo commento.
    Luttazzi era un musicista, attore, conduttore famossissimo sino al 1970 quando un'accusa, rivelatasi poi infondata, di uso e spaccio di droga lo portò in carcere e stroncò completamente la sua carriera. All'epoca i magistrati commettevano gli stessi errori di adesso ma le considerazioni della gente comune verso la notizia di una illecita condotta da parte di un personaggio famoso erano completamente diverse. All'epoca il personaggio pubblico accusato di reato perdeva la qualità di idolo e veniva "scaricato"; oggi avviene l'esatto contrario, uno più è delinquente più è invidiato ed osannato.
    Le considerazioni finali puoi trarle da solo.
    Francesco

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  2. Caro Ettore,
    quelle svolte a Cortina e Portofino sono state azioni dimostrative. L'Agenzia delle Entrate aveva ed ha tutte le possibilità di accertare quello che ha "scoperto" nelle località in. Chiaro il messaggio, il vento è cambiato. Non credo che cambieranno certe abitudini. Mi rompi in sardegna e Portofino, vado a Mentone. Mi rompi a Cortina, vado in Austria ,etc.
    Questa è la punta dell'iceberg. Noi continueremo a sentirci dire, da idraulici, medici, 80 senza fattura e 120 con la fattura. Chi può spendere sempre 120, per fare pagare le tasse agli evasori.Bisogna interrompere questo perverso problema, se si potesse dedurre le spese dimostrate, allora si che il vento cambierebbe. Per il resto facciamoci dare gli scontrini, togliamo l'acqua in cui nuotano i piccoli evasori. Sinceramente, non ho capito anche io le prese di posizione di alcuni politici che accusavano la G.di F. e l'Agenzia.Antonio Verso (Mori: Fito e Lucky sono i miei cani)

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  3. Sul Blitz di Cortina, molti sono i dubbi che sorgono...fra i quali: Cosa ha fatto il Comando locale (consistente per quel piccolo Centro)della G.d.F. in questi anni? Qualche accertamento come quello che ha portato allo Scoop di questi giorni avrebbe potuto (e, forse, dovuto) farlo con estrema facilità in qualsiasi momento. Quindi, data la "mortificazione", forse immeritata,che ne scaturisce per i finanzieri del posto, pare si sia veramente voluto realizzare solo un vero e proprio scoop mediatico. In sostanza, se per fare qualche controllo si devono concentare forze provenienti da fuori, si rischia di dimostrare però ( oltre a palesare la encomiabile presa di posizione del Governo contro l'evasione fiscale) che la GdF del posto non svolge il suo lavoro in modo encomiabile! Ed allora dovrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di ridurre drasticamente il reparto (e trasferire alcuni effettivi o, addirittura, sopprimerlo) risparmiando peraltro alcuni milioni! E non credo che ciò sarebbe giusto! Ho conosciuto molti validissimi appartenenti al Corpo della GdF per cui non posso ritenere vi siano state scarse attenzioni alla lotta antievasione fiscale nè a Cortina, nè altrove. Forse, quindi, si è esagerato con la ricerca dello scoop pro-Governo! Una cosa però non mi è piaciuta: la mancanza di qualsiasi intervento di precisazione o in difesa della GdF del luogo da parte delle sue stesse linee gerarchiche (..forse troppo accondiscendenti nei confronti del potere Governativo?) Un caro saluto. Carlo MORI

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