Qualche giorno fa, ho letto da qualche parte che, preso atto del calo verticale degli ascolti, è quasi certo che il 2012 sarà orfano del “Grande Fratello” e di tutti gli ammennicoli porno-farseschi che gli hanno fatto da contorno.
Devo confessare che la notizia è stata come una scossa che mi ha svegliato dal torpore soporifero cui mi aveva prostrato la “fase uno” della manovra governativa; finalmente, mi sono detto, in questo Paese di celluloide (e nemmeno di prima scelta) c’è un risveglio, uno scatto di orgoglio da parte di un popolo drogato di nullità: mi dispiace solo per “figli” di Pierfranco!
Ed allora, mi sono messo a riflettere e, si sa, quando uno si mette di buzzo buono a far funzionare il cervello (o quel poco che ne è rimasto) qualcosa ne sortisce, tant’è che, a forza di elucubrare, mi è tornata alla mente una delle innumerevoli “massime” di La Rochefoucauld, sapete uno di quelli che quando pontificava lo faceva sempre “a perenne monito”; dice più o meno così il moralista francese: “Siamo talmente abituati a convivere con le piccole cose che non siamo più capaci di vedere le grandi”.
Lì per lì, mi sono subito chiesto come una frase -ancorché con la dignità di massima- conservasse tutta la sua attualità, a distanza di quasi quattro secoli; poi, mi sono detto che ogni periodo storico non è altro che la risultante del combinato disposto delle miserie e delle virtù degli uomini che lo vivono. Se devo confessare la mia ignoranza, non so bene quali fossero queste miserie e queste virtù nella Francia del XVII secolo; certo è però che quelle parole si attagliano perfettamente al mondo che stiamo vivendo, con particolare riferimento all’Italia.
Sono convinto, infatti, che la miopia strabica che denuncia il Nostro interessi ogni strato della nostra società, con la pericolosa deriva che ha oramai intaccato anche i fondamentali dell’Etica e della convivenza civile stessa; non credo affatto che il nodo gordiano della corruzione, del malgoverno, dell’egocentrismo, dell’ignavia politica che caratterizza l’attuale società italiana sia precipuo solo di determinati “livelli” o di poche caste.
Credo piuttosto che sia talmente generalizzato che è diventato un modus, un habitus comune alla stragrande maggioranza italiota che, proprio in conseguenza di quella miopia strabica, non ha più gli strumenti (non certo materiali) o gli anticorpi per venirne fuori e, quindi, è condannata ad una spiralizzazione inversa che la trascina sempre di più ed inesorabilmente verso la Mediocrità: politica, sociale, economica e, purtroppo, etica!
Non parliamo solo dei beoti che si sono fatti imbonire dai vari “grandi fratelli”, fino a diventarne schiavi; parliamo anche e soprattutto della cosiddetta “classe politica” la cui miopia –ingigantita dall’arroganza- ha indotto l’assurdo che la gente, oramai, non si chiede più se sia onesta o capace, bensì comincia a porsi il dilemma: ma serve?
Se così stanno le cose (perché così stanno), mi domando perché continuiamo a subire salassi da rinoceronti; perché continuiamo ad avere fiducia in un qualcosa che si è auto-screditato; perché continuiamo a vivere “da piccoli”, quando basterebbe poco per incominciare a crescere; già, perché?!
Grazie per le risposte,
Ettore.
Per il "Grande Fratello", credo che i giovani "fancazzisti" comincino a sentire la necessità di cercare passatempi remunerativi anche perchè diminuiscono gli aiuti degli avi e quindi si fa di necessità virtù. Sull'avversione verso i politici, credo che occorra equilibrio e riflessione. Un bene comune necessita sempre di un rappresentante che lo gestisca al meglio e del quale non se ne può fare a meno. Sparare a zero porta a discorsi come l'ultimo del comico genovese (non dico il nome semplicemente perchè ho un'amnesia) contro Equitalia che fomenta violenza e non porta a nulla. Inoltre, come spesso avviene, distoglie l'attenzione dal problema principale. Nei discorsi natalizi (specialmente da parte di Napolitano) si è toccato il problema morale e, in particolare, quello della corruzione ed è questo il vero cancro dello Stato. Già all'inizio dei nostri dialoghi avevo parlato di illecite associazioni fra politici ed imprenditori che creavano costi enormi allo Stato sia direttamente (con il pagamento degli oneri di appalto) sia indirettamente (per la realizzazione di una concorrenza sleale che escludeva le imprese che non riuscivano a pagare le tangenti) e in queste associazioni chi guadagna di più non è il politico bensì l'imprenditore disonesto che poi non paga le tasse e porta i soldi all'estero (il trucco delle false fatture del San Raffaele era venuto fuori ai tempi di tangentopoli).
RispondiEliminaIl problema vero è, quindi, come scegliere il politico moralmente più adatto e l'unica strada è quella di valutarne il passato, la preparazione, le scelte, gli interessi etc.etc.....più facile a dirsi che a farsi. Oggi subiamo un salasso dovuto sì ad una crisi mondiale ma che ha messo in luce una struttura statale assolutamente disequilibrata fra entrate ed uscite. L'effetto del salasso sarà simile a quello verificatesi con l'entrata dell'euro: un riequilibrio forzato dal minore potere di acquisto del denaro ed un impoverimento generale.
Dobbiamo sperare che questi tecnici sappiano anche emettere provvedimenti capaci di dare, e non solo togliere, qualcosa ai cittadini e che, alla cessazione del mandato, siano sostituiti da politici che abbiano capito la lezione. Dobbiamo anche sperare che fazioni integraliste di sinistra o di destra o secessioniste come la Lega siano respinte dagli italiani non per contraria ideologia ma per ragionato giudizio e approfondita valutazione come quella, ad esempio, di giudicare l'operato di un soggetto che insulta continuamente le Istituzioni e poi fa sì che queste mantengano un figlio che nulla può dare in cambio.
Un abbtaccio a tutti
Francesco
Caro Francesco,
RispondiEliminainnanzi tutto, ti sarei grato se non lasciassi intendere che le mie riflessioni siano, solo lontanamente, paragonabili all'aria fritta forcaiola di quel guitto (comico?) qualunquista.
Ciò detto, sono d'accordissimo con te su tutto, tranne che su tutto!
E mi spiego. E'vero che "sparare a zero" può comportare il coinvolgimento di eventuali innocenti; però, tu sei in grado di discernere degli "innocenti" in questa accozzaglia costosa, pletorica, inefficiente, arrogante, corrotta e coruttibile (e non parlo solo dei "politici")?
Tu sei in grado di scegliere un tuo "rappresentante" che sia capace di gestire "al meglio" (sic!) il "bene comune" di cui tu, io, noi siamo comproprietari?
Tu sei davvero tanto ingenuo da illuderti che costoro "abbiano capito la lezione", nonostante la gazzarra che hanno scatenato all'atto della pubblicazione dei loro emolumenti o il menefreghismo dei vari enti intermedi che se ne sbattono bellamente e continuano a fottersi quattrini NOSTRI (vds. l'ultima alla Regione Lazio!)?
Io spero vivamente, credimi, che questi "tecnici" icomincino a prendere a calci sul serio l'impalcatura su cui si è stratificato lo sperpero.
Spero che abbiano la forza di dire BASTA alle varie caste che si sono ingrassate alle nostre spalle, a cominciare dai "sindacati" che, da soggetti privati, rappresentanti solo di determinate categorie, si sono arrogati il diritto (o gli è stato concesso) di "concertare" la politica economica del Paese; a quale prezzo è sotto gli occhi di tutti!
Se così fosse, lo sai che ti dico caro Francesco? ti dico che sarei meno incazzato di dover mettere ancora una volta mano al mio portafoglio!!!
Un abbraccio,
Ettore.
Ma non è che l'incalzare della vecchiaia, con le varie stangate, ti ha reso più permaloso? come faccio a paragonarti a Grillo! lui è più grosso di te; ha più capelli e di lui, ogni tanto, dimentico il nome.
RispondiEliminaSiamo ritornati al confronto fra il pensiero dettato dalla giusta ed umana incazzatura e quello determinato dal pragmatismo verso questioni che, a mio avviso, sono meglio risolvibili solo attraverso il ragionamento. Il mio intervento non era a difesa degli innocenti (per alcuni politici ho le idee chiare sul loro livello di onestà perchè oggettivamente dimostrate ma ho capito che non serve a niente esprimerle e per la gran parte di essi non so assolutamente nulla) bensì delle Istituzioni e del buon senso il cui appannamento ci porta ad azioni o scelte sbagliate. Le idee rivoluzionarie francesi o, in piccolo, quelle del 68, furono dettate da necessità generalizzate; il soddisfacimento della fame fisica e della dignità umana nel primo caso; l'abolizione di vincoli tradizionali giudicati retrogadi nel secondo. In entrabi i casi, le reazioni, violente, istintive ed idealizzate, hanno portato l'effetto opposto a quello voluto perchè i francesi, dopo una breve esperienza di democrazia popolare sanguinaria e giustizialista, sono passati dalla monarchia nobiliare all'imperialismo borghese e castista mentre i sessantottini hanno generato il degrado culturale scolastico e minato le fondamenta della famiglia.
Oggi è facile per gente come Bossi, Grillo, Di Pietro e persino per un redivivo Bertinotti o un rigenerato Berlusconi, cavalcare la giusta ira degli italiani e screditare chi è al governo ma è pensabile che uno di questi prenda o riprenda in mano le sorti dello Stato? e visto che qualcuno deve farlo serve a qualcosa dire che sono tutti incapaci e deliquenti?
Io sono certamente un ingenuo e mi accingo con rabbia a diventare più povero (c'è qualcuno che vuole acquistare la mia BMW 530 XD del 2007 pagata € 65 mil. di valore attuale € 17 mil. e tassata come bene di lusso perchè ha 240 cav.?)ma la mia rabbia non si esternerà mai con la violenza verbale (e non mi riferisco certo a te) o con la rassegnata convinzione che al marciume non c'è rimedio perchè, se così facessi, adeguerei il mio modo di fare a quel marciume con la conseguenza che, forse, sarei più ricco ma certamente perderei serenità e alla mia età non conviene (anche questo è pragmatismo).
Quindi, mio carissimo vecchio amico, guardiamo con attenzione tutto e scambiamoci le impressioni su ogni questione ma non dimentichiamo che qualcuno che governi deve per forza esserci e, al momento, siamo noi ad indicarlo.
Un abbraccio
Francesco
Caro il mio diversamente giovane,
RispondiEliminaanche se la cosa farà incazzare Carletto (chiedi a lui perché!), ti dico subito che il mio livore non è affatto "rassegnazione"; direi piuttosto che è stimolo "a sempre meglio operare", come recitavano le oramai arcaiche motivazioni di altrettanto arcaici fatti "eroici".
Chi più di uno come me, che ha servito per una vita le Istituzioni, non potrebbe che volerne il miglioramento, l'efficienza, la lungimiranza?!
Chi piu di uno come me, che è vissuto a pane e Gerarchia, non vorrebbe un "qualcuno che governi", ma che governi sul serio?!
Il problema è, secondo me: ma 'ndo c.... sta sto "qualcuno"?
Che ci piaccia o no, siamo entrati in una spirale perversa che si rantorcina intorno a troppe e troppo grosse magagne perché se ne possa uscire in tempi ragionevoli; diciamo pure che ci siamo incartati!
E questa mia convinzione è rafforzata, oltre che dalla persistente pochezza etica della stragrande maggioranza dei politicanti, anche dalle reazioni (Sindaco, Cicchitto, Santanché) alla mirabile impresa a Cortina; che speranze puoi avere se coloro che sono stati eletti (a garanzia e salvaguardia delle Istituzioni)sono i primi che condannano il buon funzionamento delle stesse?
Ripeto, io sono con Monti, nonostante l'alleggerimento cui mi e ci ha sottoposto; e sono anche con chiunque, a cominciare da te, che mi faccia conoscere tanti "qualcuno" che siano degni di rivestire il ruolo che riceveranno in dono.
Un abbraccio,
Ettore.
P.S.
Mi dispiace per la tua BMW ma non me la posso proprio permettere.