Che brillante figura di
comandante il Capitano della Costa Concordia! Avevamo proprio bisogno delle
imprese del comandante Schettino per migliorare la nostra immagine nel mondo!
Mi ha fatto venire in mente il
Comandante della corazzata tascabile tedesca Admiral Graf von Spee
durante la seconda Guerra Mondiale.
Il Capitano di Vascello Hans
Langsdorff, viene chiamato, all’età di 45 anni, a comandare quella
bella e modernissima unità, orgoglio della Marina da guerra tedesca. E’ il
classico ufficiale gentiluomo,
determinato ma cavalleresco e lo dimostra facendo sempre del suo meglio per
assicurare il miglior trattamento possibile agli equipaggi delle navi nemiche
catturate durante la sua crociera in qualità di nave corsara: prima di
affondarle lasciava che si ponessero in salvo sulle scialuppe di salvataggio.
Durante un drammatico scontro al
Rio della Plata con tre unità inglesi, costretto ad autoaffondare la sua unità a
causa dei danni irreversibili subiti, decide di rimanere a bordo della nave
allo scopo di “lavare” la macchia dell’autoaffondamento.
Davanti alle commoventi
insistenze dei suoi uomini, che hanno minacciato di morire anch’essi, abbandona
il ponte della Graf Spee poco prima che essa affondi.
Tre giorni dopo, in un albergo di
Buenos Aires, avvolto nella Bandiera della Marina imperiale tedesca, si suicida
assumendosi ogni responsabilità dell’accaduto.
Carlo Maria.
Mio caro amico, purtroppo dobbiamo constatare che uomini simili spariscono con il tempo e con le tradizioni. Oggi si preferisce assecondare il proprio ego attraverso i piaceri materiali e non ciò che da il semplice rispetto della dignità e dell'orgoglio.
RispondiEliminaFrancesco
Sto ripetutamente ascoltando la telefonata intercorsa tra il Comandante della Capitaneria di Porto di Livorno ed il comandante Schettino e penso alla differenza di retribuzione tra i due e sopratutto a quanto percepiscono i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e del Comsubin che stanno da giorni dentro la Concordia per cercare di salvare i superstiti. Il mondo ci ride dietro.
EliminaPoichè siamo in Italia il Comandante Schettino è già a casa!
RispondiEliminaCaro Carlo Maria, se...se tutto fosse andato come al solito chissà quante altre stupidaggini avrebbe ancora messo in atto il Comandante Schettino. E chissà quanti altri ne stanno combinando altri Comandanti. Nel nostro ambito proprio noi dovremmo saperne qualcosa...
EliminaIl brutto scoppia quando qualcosa, come in questo caso, non va per il verso giusto.
Quello che mi lascia comunque perplesso è il comportamento del nuovo "eroe" dei blog, il responsabile della Sala Operativa di Livorno; il tono urlato non penso fosse quello da usare in quella situazione, e non credo che il C.V. Langsdorff l'avrebbe usato, e nemmeno la sequenza delle richieste informative. Se, come pare, già presumeva chi fosse il suo interlocutore era del tutto inutile, anzi controproducente, usare quei toni che, infatti, non hanno sortito alcun effetto. Penso che proprio in circostanze simili un vero Comandante, certo non Schettino ma nemmeno, e soprattutto, De Falco, avrebbe dovuto dimostrare fermezza ma razionale e pacata. E' facile urlare stando in un ufficio caldo e illuminato, ma anche inutile e dannoso se il tuo interlocutore è un pavido sconvolto nel buio della notte e immerso in un disastro che è consapevole di aver causato (e, comunque, tutto dovrà essere dimostrato anche se oggi è di moda il "processo popolare" sull'onda delle "sensazioni", dei "pareri" e delle "sensazioni"). Forse sarebbe stato utile poter dare materialmente alcune sberle all'attonito Comandante per "svegliarlo", ma per radio non è possibile.
Walter Bonatti, a chi gli chiedeva se non avesse paura durante le sue imprese alpinistiche rispondeva sempre, e a ragione ..."la paura ci deve accompagnare sempre, l'importante è saperla dominare con la consapevolezza del pericolo: questo è il coraggio"...Non tutti sono in grado di farlo e il C.te Schettino pare (ma, ripeto, ancora non è dimostrato anche se tanti sono i "professoroni sapienti e veggenti") ne sia un esempio.
Il mio personalissimo giudizio su De Falco è, comunque, alquanto negativo: se era comprensibilmente imbestialito doveva, almeno lui, sapersi controllare e operare con la lucidità che mancava al Comandante della Concordia ed, eventualmente, cambiare interlocutore.
Altra cosa che, letteralmente, mi nausea e disgusta è la proposta di "decorazione" per le popolazioni che hanno "accolto" i naufraghi. Nella "norma" cosa avrebbero dovuto fare?: chiudersi in casa e mandarli al diavolo? Forse questo è il comportamento ormai comunemente accettato? O è, auspicabilmente, solo quello di alcuni cialtroni?
Quale migliore valorizzazione delle medaglie attribuite in passato per atti realmente meritevoli !!!!
Se questa è la sensibilità delle "più alte sfere" preferirei poter tornare a sfere meno svettanti ma più vicine ai sentimenti che, almeno io, ritengo realmente umani, degni del nostro onore e raramente, ma veramente raramente, dell' eccezionale valore di alcuni.
La cosa mi ricorda quanto accaduto negli anni in cui, purtroppo, ero impiegato presso SMD: ai dipendenti CIVILI venivano concesse (se non ricordo male) 5.000 lire al giorno se si presentavano al lavoro (notare:NON se lavoravano !!!!).
Anche quello era un segno di questa nostra "italietta" e, adesso, siamo messi ancora peggio. I valori sono ormai sconvolti e il populismo squallido e cialtronesco è il faro guida dei "media" e, quindi, della massa (nella sua peggiore accezione).
Chissà cosa direbbe il Poeta che scrisse ..."considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza"...(Inferno, Canto XXVI, ottava bolgia dell'ottavo cerchio).
...quanta acqua, sporca, è scorsa e scorre sotto i ponti...
Gabrio
Il bel commento di Gabrio (speriamo che continui a farne anche su altri argomenti!)apre uno squarcio su come si è ridotta questa nostra povera società; e non venitemi a dire che batto sempre lo stesso tasto!
RispondiEliminaAnche se non concordo con Gabrio sulla negatività dell'atteggiamento del Cte De Falco (quando si ha a che fare con dei "sordi" e, per di più, pusillanimi, urlare è doveroso!), credo che la gestione mediatica della trite, da un lato, e squallida dall'altro vicenda della "Concordia" sia lo specchio di come ogni vicenda drammatica viene percepita e raccontata: la contemporanea necessità di contrapporre un "eroe" al vile. Quasi il desiderio, il sollievo di aver trovato il "buono" che riscatti l'onore nazionale infangato dal "cattivo".
Già in altra occasione, ebbi modo di esprimere le mie perplessità circa questa puerile mania di battezzare "EROI" coloro che fanno semplicemente il proprio dovere, quasi a dire: "vedete, noi non siamo tanti e tutti degli schettino!", E', questo, secondo me, tipico di persone o popoli che si sentono costantemente sotto ossservazione, che sanno di averne combinate di cotte e di crude, che sono consapevoli di non avere gli strumenti per riscattarsi, per cui si aggrappano al primo che fa qualcosa di normale ma che, nell'ottica nichilista in cui vivono, viene subito annoverato nell'empireo dell' "eroismo".
Siamo sicuri che De Falco può essere catalogato tra il "popolo di santi, di navigatori, di poeti..." e Schettino diventare lo stereotipo della faciloneria, della presunzione, della fuga dalle responsabilità con cui l'italiota viene descritto e percepito?!
Secondo me, né l'uno nè l'altro!
Il fatto è che, purtoppo, noi dobbiamo scontare peccati passati (taluni anche imposti dall'esterno, come le dominazioni straniere fino al 1860) che non riusciamo ad espellere dal nostro DNA; in più, dobbiamo scontarne di recenti che, oltre ad averci sputtanato urbi et orbi, ci stanno presentando un conto salatissimo; peccati che ritornano pericolosamente in superficie quando avvengono tragedie come questa.
Fermo restando che quel "vadaabordocazzo" lo potremmo intendere e condividere come lo sprone del maestro allo scolaretto scoperto con le mani nella marmellata, ritengo che l'aforisma di Bertolt Brecht sia più che mai d'attualità: proviamo a vivere facendo ciascuno il prorio dovere e, come per incanto, ci accorgeremo di non aver bisogno di "eroi". Per il semplice fatto che non ci saranno piu "vili" cui contrapporli. .
Ciao a tutti,
Ettore.
Mi è capitato di leggere le valutazioni di Cacciari sulla telefonata fra il c.te De Falco della Capitaneria di Porto ed il c.te Schettino della Costa Concordia. Anche Cacciari non sembra avere apprezzato i toni della telefonata ed ha ritenuto "espresse in modo ridicolo" se ben ricordo, anche le richieste del rappresentante della Capitaneria, sia per il modo con cui venivano espresse, che per la sostanza. E' comunque chiaro che sia le giustificazioni che il comportamento del c.te della Costa Concordia abbiano veramente dell'assurdo e dell'inspiegabile. Sono d'accordo su
RispondiEliminaquanto considerato da Gabrio ROGGERO che ha fatto veramente un esame completo ed obiettivo sulla vicenda e sulla necessità di evitare di chiamare "eroi" tutti coloro che facciano minimamente il loro dovere. Gli Eroi sono un'altra cosa. Un caro saluto. Carlo MORI