giovedì 12 gennaio 2012

Prefiche nostrane

Fare merenda con i fichi secchi, si sa, non è proprio il massimo della goduria; e mi sembra che l’offensiva mediatica lanciata da diversi “opinionisti” contro l’acquisto di 113 Joint Strike Fighter F35 Lightening II mi sembra che vada proprio in quella direzione.
E mi spiego meglio.
Questo “esorbitante” numero dovrebbe servire a coprire la oramai non più dilazionabile dismissione di vetusti 250 velivoli tra Tornado, AM-X e AV8-B che stanno insieme con lo scotch e la cui manutenzione costa un occhio della testa, a fronte di un impiego operativo sempre più limitato; quindi, un’esigenza indilazionabile se si vuole continuare a mantenere un ruolo quantomeno decoroso, in un quadro politico-strategico in continua evoluzione e dominato da sistemi ad elevato profilo tecnologico.
Non voglio, con ciò, addentrarmi nei meandri di una (da sempre) auspicata “difesa europea integrata” perché non ne usciremmo mai fuori; voglio però sottolineare il fatto che, se si pretende di frequentare i “salotti buoni”, bisogna avere almeno uno straccio di “abito buono”: se non proprio i gioielli, almeno “vestitino scuro”!
I suddetti “opinionisti”, per non smentire l’inveterata attitudine a non dire tutta la verità, sentenziano che i 15 miliardi previsti per l’acquisizione dei velivoli potrebbero, in tempacci come questi, essere “dirottati” verso programmi sicuramente più “socialmente utili”.
Queste prefiche dal pacifismo pret à porter omettono, logicamente, di dire che quei quattrini, semplicemente, ora come ora non esistono, per cui resta difficile capire cosa si dovrebbe e potrebbe “dirottare”; omettono di dire che gli stanziamenti saranno necessari a partire dal 2014; omettono di dire che i costi saranno spalmati su un periodo superiore al decennio; omettono di dire che in Italia verranno prodotte ed assemblate diverse componenti, con positive ricadute occupazionali oltre che di conoscenze tecnologiche.
Sicuramente e come ha anticipato il Ministro Di Paola, l’intero comparto della Difesa dovrà adeguarsi alle nuove e sempre più misere disponibilità finanziarie; diventeremo sempre più “snelli” e, speriamo, anche senza inutili fronzoli ed orpelli; ma, da questo, a restare proprio “nudi”... ce ne passa!
Un abbraccio,
Ettore.
P.S. Dalle mie parti si dice: chi pecora se fà, er lupo se lo magna!

1 commento:

  1. Ho giusto parlato due giorni fa con il direttore del periodico del Nastro Azzurro. Il Gen. Daniele che quando era in servizio ha diretto la Rivista Aeronautica mi ha detto che, oltre a quanto specificato da Ettore, è impossibile che l'Italia a questo punto possa recedere dall'impegno preso. Considerando che da noi tutto è possibile vedremo come andrà a finire.
    A proposito di ridurre le spese vi rendo noto che nel centro di raccolta immigrati di Crotone (uno dei tanti) vengono comandati in servizio decine di appartenenti alle forze dell'ordine provenienti da tutta Italia, in rinforzo a quelli già esistenti. La Polizia ne manda 30 a turni di 15 giorni. Detto personale ovviamente è in servizio di ordine pubblico, usufruisce di vitto e alloggio in residence di lusso della costa. Moltiplichiamo tutti questi oneri per tutti i centri di accoglienza, aggiungiamo il contributo che versiamo ad ogni immigrato + vitto! Questi denari per i pacifisti, Don Gallo (il mio preferito) e tanti altri gentiluomini sono ben spesi!

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