Solo da qualche ora ha lasciato Bressanone, dove vivo da ..."bastardo italiano"..., il Presidente della Sezione dell'ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Montreal. Quella del Canada è solo una delle "nostre" tantissime Sezioni Estere. Dalla Nuova Zelanda alla Finlandia, dal Giappone al Sud Africa sono diffuse queste "famiglie" che mantengono vive la storia e le tradizioni degli Alpini, l'italianità (ben più sentita che da noi che in Patria viviamo), il raggiungimento del successo sociale non conseguito con scioperi e assistenzialismo, ma con il duro, anzi durissimo, lavoro. Un Alpino di New York (a vederlo non potreste mai dirlo; sareste anzi spinti a offrirgli "un bicchiere di rosso" ...) è impegnato nella costruzione della "Freedom Tower" a Ground Zero; bazzecole...
Il "canadese" mi ha chiesto se potevo accompagnarlo a Rio di Pusteria, all'imboccatura della Valle che porta a Brunico, Dobbiaco e S. Candido. Arrivati in paese ha guardato in alto. Con lo sguardo ha cercato un punto lungo la condotta idrica che scende dal colmo della montagna alla centrale elettrica sottostante. Poi, ha indicato a me, mio figlio e sua moglie un punto ben preciso. "Lassù ero di guardia cinquant'anni fa e un "tritolese" ( i dinamitardi degli anni sessanta) sparando una raffica mi ha mancato per un pelo; se avessi avuto la pancia di oggi ci restavo. Pensate che quando poi l'hanno preso, abbiamo scoperto che il fratello era di guardia con me. Mi è andata bene..."
Quel "tritolese" apparteneva alle squadracce di Georg Klotz il "martellatore della Val Passiria".
La sua degna erede oggi è "la passionaria" Eva. Lei è stata denunciata per vilipendio della Bandiera italiana. Lei istiga, ancor oggi, all'odio verso gli "okkupanti italiani". Lei è l'ispiratrice del cartello che potete "ammirare" (da qualche tempo si è riusciti a farlo rimuovere dalle Autorità austriache poichè il terreno è, per meno di un
metro, in territorio loro). Lei ha invitato a respingere gli alpini e rifiutare l'invasione di Bolzano da parte dei discendenti di coloro che hanno oppresso il Sud Tirolo e ancora lo occupano. Dimentica solamente la valanga di miliardi che gli "okkupanti" versano da sempre alla Provincia e le permettono di vivere senza dover percorrere le vie delle valli....
Lei, tra le altre cose, ha partorito in questa occasione una nuova e fulgida idea.
Lungo il torrente Passirio, in Merano nel 2004, gli "Schützen" (ndr.: bersaglieri o, più comunemente, cacciatori tirolesi) avevano posto una targa commemorativa; ...."togliamola e reimpiantiamola il sabato pomeriggio, la sera che precede l'Adunata. Così gliela roviniamo e facciamo vedere chi comanda qui"...
Non nego qualche preoccupazione. I mentecatti cerebrolesi sono prolifici.
Il Presidente della Provincia Durnwalder (ndr.: "Kaiser Durni" per gli amici) si era dissociato; ugualmente si erano dissociate da altre dimostrazioni anti-italiane le Compagnie degli Schützen di Bolzano e Bressanone (le principali). Ma la "passionaria" niente; ferma sulla posizione.
Bene: la targa è stata reimpiantata tra la curiosità dei tantissimi di Alpini che affollavano il lungo-Passirio.
Quando gli operosi Schützen hanno terminato si sono voltati e hanno trovato il muro degli "okkupanti".
Insulti ? Nemmeno uno.
Botte da orbi ? Nemmeno l'ombra.
Tutti insieme a bere birra, mangiare wurstel e ridere come vecchi amici. la serata è passata in cameratesca allegria alla faccia del separatismo. Quasi a ricordare quanto accadeva nelle opposte trincee sulle creste dell’Adamello, dove Alpini ed Austriaci, dopo essersi presi a schioppettate, si scambiavano sigarette e fiammiferi.
Ne ha parlato l' Alto Adige e anche il Dolomiten (sempre accentuatamente anti-italiano) si è detto piacevolmente sorpreso dall'atmosfera che si è venuta a creare in Bolzano e nella Provincia in generale; ..."non ce lo aspettavamo"...
Questa non è né retorica né vanagloria a favore degli Alpini.
E' solo il buon senso cui dovrebbero attingere politici e non.
E' stata l'ennesima dimostrazione che la popolazione, la gente semplice è migliore di chi troppo spesso la guida.
E' stata, ancora una volta, la vittoria degli istinti positivi dell’Uomo sulla incomprensibile idiozia di alcuni.
Chissà che non possa servire; la goccia, alla lunga, scava la pietra.
Chissà che non possa servire; la goccia, alla lunga, scava la pietra.
Viva sempre il 150° !!!!
Un abbraccio a tutti,
Gabrio.
N.d.R.
Il colore verde dei caratteri vuole rappresentare l'affetto, la gratitudine e l'omaggio del 150° "Montello" ai Suoi ed a Tutti gli Alpini d'Italia.
N.d.R.
Il colore verde dei caratteri vuole rappresentare l'affetto, la gratitudine e l'omaggio del 150° "Montello" ai Suoi ed a Tutti gli Alpini d'Italia.
Gabrio carissimo, ho letto con vero piacere quello che hai scritto. E' un sollievo dopo tante brutte notizie che arrivano tutti i giorni. In effetti, nella Europa di oggi non credo abbia più senso qualsiasi residuo di sentimento di ostilità fra italiani ed austriaci, e tantomeno con altri italiani di etnia tedesca. Una popolazione, quest'ultima, da apprezzare ed ammirare per tanti motivi, come il senso dell'ordine,la laboriosità ed il rispetto delle tradizioni. Una popolazione che, peraltro, ho conosciuto fin dagli anni '60, quando, come turista, andando in villeggiatura in zona e spesso sconfinavo per brevi piacevolissime gite anche nella vicina Austria (Innsbruk in particolare). Molti parlavano, allora, di ostilità da parte della popolazione di etnia tedesca nei confronti degli italiani, ma io, sinceramente, anche a quei tempi, ho trovato solo persone gentili e disponibili. Vedendo la cura delle case e delle aree pubbliche, la pulizia e l'ordine, la profonda cultura ..il rispetto delle tradizioni, spesso ho addirittura provato molta simpatia per quella gente e ti assicuro che, talvolta, mi sono sentito anche molto dispiaciuto che i nostri Paesi avessero in passato sostenuto guerre così cruente (non so fino a che punto giustificate) fra loro. Il senso di fraterno cameratismo favorito dagli Alpini (sempre grandissimi!)al raduno di Bolzano è il segno che sono maturi i tempi per una incondizionata fratellanza ed amicizia fra i nostri popoli, pur se nel reciproco rispetto passato e dei caduti di tutte le parti.Bene Gabrio, un caro saluto ed un minchiottesco abbraccio a tutti. Carlo MORI
RispondiEliminaCarissimo Carlo, "grazie" sempre ad alcuni, i tempi non maturano con la velocità che si vorrebbe. L' ANA aveva invitato a sfilare con noi una Compagnia di Schutzen; noi avremmo ricambiato inviando un nostro reparto equivalente ad una loro adunata. NEIN !!!!!
EliminaAll' Adunata di Trieste, nel 2004, eravamo riusciti a far sfilare la Banda di Tirolo (paesino che sovrasta Merano). Si ricordano ancora gli applausi che i triestini hanno riservato a loro, ai loro pantaloni di cuoio, ai loro cappelli piumati. ...e Trieste stava festeggiando il CINQUANTESIMO anniversario di RITORNO all' Italia !!!! Sarebbe stato, penso, un grande successo e un fondamentale passo avanti veder sfilare affiancati i "nemici" (?) di allora. Se possono farlo americani, inglesi e francesi con i tedeschi e, più recentemente gli "oltre Cortina" con gli ex "biechi espansionisti imperialisti e capitalisti" penso che potrebbero accettare anche gli ex "tritolesi". E' sufficiente un barlume di realismo e anche solo una vaga traccia di intelligenza.
In quanto a coMe accettavano te e i tuoi cari, lasciati "servire" da chi, da Torino, si trova a vivere qui praticamente dal 1973. Voi eravate turisti, noi sanno invece che qui siamo "stanziali". Ergo scatta la classifica di " cittadini di serie Z" ....."intanto qui devono restare"....
Come in altre parti del mondo.....i paesaggi sono bellissimi, si vivrebbe benissimo, peccato per chi popola quelle aree (naturalmente, e per fortuna, facendo le debite, molte eccezioni).
Un caro abbraccio
Gabrio
Carissimo Gabrio, visto che la mamma dei cretini è sempre in cinta, non bisogna meravigliarsi di queste manifestazioni di pensiero da parte di qualche sottosviluppato al quale, se avessimo un governo con le palle, bisognerebbe dare un bel foglio di via per andare a farsi trattare da cittadino di serie z in quello che considera il suo paese. Detto questo complimenti agli alpini continuano nella bellissima tradizione di invadere pacificamente e simpaticamente le nostre città e a mostrare a tutti l'orgoglio di essere Italiani (con la I maiuscola). Un abbraccio
RispondiEliminaVecio,
RispondiEliminaleggerti è un piacere, sempre; quando scrivi di queste cose, il piacere raddoppia: grazie di averci fatti partecipi delle tue emozioni!
Emozioni che, a mio avviso, travalicano il pur ampio "territorio" dell'ANA, per assurgere a categoria universale che dovrebbe costituire la spina dorsale etico-morale di ciascun Popolo.
Dice bene Piuma quando parla di "orgoglio" che, solo nelle menti tarate (vds la "frau" in questione), degenera in becero nazionalismo, a fosche tinte sciovinistiche.
Amare la propria Patria penso sia il primo dovere di ciascun essere umano degno di questo nome, secondo solo a quello di amare Dio; e, da questo dovere "sacro", discende l'altro che impone di difenderLa fino all'estremo ma...ma senza odio verso "l'altro" che sta compiendo lo stesso dovere, dall'altra parte della barricata. Non sono due "doveri" di segno opposto, bensì è lo stesso "dovere", con la stessa dignità, con la stessa intensità, solo adempiuto con un'uniforme di colore diverso
Paradossalmente, si potrebbe dire che quel "dovere" rende simili, accomuna uomini pronti ad uccidersi pur di adempierlo; ma, siccome si tratta di "amore" per un'Entità superiore (anche se diversa), alla fine, quando non è necessario tentare di uccidere, l'odio si affievolisce e si può assistere a scene come quella sulle creste dell'Adamello.
Forse, mi sono fatto trascinare in un vortice di "aulicità" che stride con l'andazzo corrente nella nostra inclita società dei "diritti acquisiti". Per fare capire il mio stato d'animo, vorrei parafrasare una tua espressione ed affermare che sono felice di avere avuto la fortuna di poter "servire in armi l'Italia", anche se le "armi" le abbiamo usate solo "per gioco".
Sono felice di essere stato capace di sconvolgere l'ordine alfabetico e di aver anteposto "dovere" a "diritto"; sono felice di avere avuto la fortuna di avre incontarto persone che agivano come e meglio di me; sono felice di potermi compiacere di essere compatriota di quei meravigliosi Alpini, senza età e senza grilli per la testa.
Un abbraccio,
Ettore.