venerdì 18 maggio 2012

Maggioranza ed equilibrio

Con la partecipazione degli amici Carabinieri, il nostro “salotto” ha ampliato le proprie argomentazioni su elementi forse più operativi e funzionali dove ogni riflessione trova spunto nelle personali esperienze lavorative. Il proprio bagaglio professionale è fondamentale nel processo di analisi che porta alla valutazione di un qualsiasi fatto od atto e la voglia del confronto ideologico si alimenta sempre se, fra gli interlocutori, esiste questa consapevolezza.
Ciò nonostante, ritengo che l’attività di coloro che scelgono di servire lo Stato operando per una sua Istituzione, non abbia grandi possibilità di influenzare sostanzialmente l’evolversi della situazione socio/politica. Prendiamo ad esempio l’argomento relativo agli sprechi; i vertici dell’Esercito o dei Carabinieri opereranno sempre all’interno di capitoli di spesa prestabiliti e, se sono particolarmente bravi, utilizzeranno al meglio quanto messo a loro disposizione ma gli effetti saranno visibili in termini di efficienza non di risparmio. Che piaccia o no, l’alto dirigente pubblico, indipendentemente dal fatto che sia divenuto tale per bravura o per raccomandazioni, non potrà mai essere determinate per lo Stato che sta servendo perché, in democrazia, le decisioni veramente importanti spettano sempre e solo alla maggioranza del popolo.
Questo concetto è ben chiaro nella mia mente e, in oltre quarant’anni di elettorato, ho desistito dalle cure antidepressive che pure sarebbero state necessarie avendo io sempre votato per partiti che non superavano il 6% di preferenze (con l’avvento del bipolarismo ho sempre fatto parte della minoranza, anche la volta che ha vinto il centro/sinistra), in quanto mi sono imposto di credere che la maggioranza ha sempre ragione e pensare il contrario fosse indice di presunzione oltre che di antidemocraticità.
 Il tempo però, oltre agli acciacchi, ai rimpianti, alle voglie inespresse, al disincanto, all’acuirsi dei difetti e alla minore elasticità dei freni inibitori, dà alla terza età uno stato etereo ed impalpabile che mi piace definire come “estraneità soggettiva ed emozionale” nella quale le idee degli altri attecchiscono sempre meno, specie se discordanti con le proprie.
Nella situazione attuale, se la maggioranza del popolo italico riscegliesse ancora una volta il cavaliere ed il suo entourage non potrei mai darle ragione e, nella motivata convinzione che trattasi di inguaribili illusi, mi chiuderei nel mio eremo sentendomi sempre meno parte di questo popolo.
Altro fatto che, come un tarlo, sta indebolendo le ragioni della maggioranza è il risultato delle elezioni e dei sondaggi sia in patria che all’estero. La Francia e la Germania stanno invertendo drasticamente le rispettive scelte ideologiche pur avendo affrontato la crisi mondiale in maniera egregia e trovandosi in situazioni nettamente migliori rispetto agli altri Paesi europei. Negli Stati Uniti, l’attuale presidente sta perdendo consensi pur avendo introdotto una politica sociale senza precedenti ed avendo combattuto e vinto la crisi facendo fallire e nazionalizzando due delle più importanti banche. In Italia i Grillini hanno raggiunto consensi impensabili e si presentano come il terzo partito nazionale.
E’ vero, i grillini sono -come i leghisti- figli della contestazione ma, buon Dio, questi ultimi hanno governato ben 9 degli ultimi 10 anni e, nei precedenti otto anni, sono stati determinanti nel far eleggere o cadere un governo: possibile che non abbiano insegnato nulla ai contestatori?. Sarà la stessa cosa per i grillini? …. e tutti coloro che, come me, lo catalogavano come fenomeno passeggero ed ininfluente cosa penseranno quando vedranno Beppe Grillo accanto a Bersani o Vendola o Di Pietro o Casini o Alfano o. perché no, a Berlusconi?!
Alla fine della guerra, le ideologie politiche che dividevano gli italiani si differenziavano essenzialmente nel totalitarismo comunista e nella morale cattolica, con la conseguenza che scegliere era molto più semplice. Oggi non è così: oggi si sceglie l’uno per far dispetto all’altro e vince chi sa vendere meglio se stesso. La contrapposizione dei partiti è diventata fonte di contrasto fra gli elettori che pure dovrebbero avere gli stessi interessi e in un simile contesto la scelta elettorale non sarà mai oggettivamente ponderata. Se si aggiunge la consapevolezza che la drastica riduzione delle proprie entrate ti porta a ragionare in termini egoistici più che sociali si comprende perché movimenti secessionisti come quello della Lega o qualunquista come quello dei grillini, acquistano consensi.
No miei cari Amici, credo sempre meno alle ragioni della maggioranza e temo che la violenza verbale insegnataci dai politici degli ultimi vent’anni si trasformi in violenza contro le Istituzioni da parte della massa o riesumi i corpuscoli estremisti e sedicenti rivoluzionari dalle idee farneticanti ed insulse. Francamente, oggi ho timore anche nel solo esternare le mie idee perché il mio interlocutore, di qualunque tendenza politica sia, è portato ad estrapolare da esse solo ciò che può utilizzare contro chi crede sia il suo avversario, senza capire che i veri responsabili dei nostri guai sono quelli che noi abbiamo scelto.
Francesco

17 commenti:

  1. E' il più bel post che abbia mai letto.
    Bravo Francesco !!! Vale molto di più di tutti gli editoriali pubblicati dai grandi quotidiani.

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  2. Cari Tutti, non vorrei tanto soffermarmi sull'analisi di Francesco, un bellissima dissertazione che riunisce ed amplifica quello da lui sempre sostenuto per poi giungere a conclusioni abbastanza prevedibili per chi ormai conosce il suo pensiero. Stavolta ha veramente creato premesse molto più ampie per cui sembra necessariamente scontato l'aderire aquanto da lui considerato. Quello che un po' mi lascia perplesso, non è tanto l'ultra entusiatica affermazione dell'ottimo Oliviero "vale più di tutti gli editoriali pubblicati dai giornali" (addirittura?!), quanto il leggere poco sopra "questo commento è stato eliminato da un amministratore del Blog" (!). Voglio sperare (innanzitutto mi farebbe piacere conoscere chi è l'amministratore del Blog che ha "eliminato" il commento) che l'eliminazione non sia dovuta a divergenza di opinioni, sia perchè la dialettica ed il raffronto non possono che essere il sale di questo Blog, sia perchè non può e non deve essere accettata qualsiasi forma di censura. Gradirei pertanto prendere visione del commento cancellato...anche, eventualmente, via e-mail. Grazie in anticipo. Un caro saluto. Carlo MORI

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  3. Tranquillo Carlino, ho cancellato io il precedente commento perchè mi ero accorto di aver fatto un errore (sai sono povero Perito Ind. e non sono bravo come voi).
    Confermo comunque l'ottimo intervento di Francesco. Un abbraccio

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  4. Grazie Oliviero. Riguardando il post di Francesco mi viene da suggerire che, la politica di contenimento degli sprechi, ovviamente, non si può attuare a fondo esaminando le singole FF.AA. o di Polizia, nell'ambito dei capitoli assegnati loro in bilancio. E' chiaro che sia necessario guardare a monte, ad un livello organizzativo più generale. Se in Italia abbiamo cinque forze di Polizia per un totale di quasi quattrocentomila effettivi, cui si aggiunge un centinaio di migliaia di unità di Vigili Urbani, guardie provinciali e regionali (senza tenere conto dei VV del Fuoco) si arriva ad un rapporto Polizia/cittadini che è fuori dubbio uno dei più alti al mondo! Si può immaginare quindi come questa compagine incida sulla spesa pubblica. E ciò senza tenere conto di Esercito, Marina ed Aeronautica. Ora, caro Francesco, i vertici di ognuna di queste Istituzioni, quando è il momento di redigere il Bilancio dello Stato, si fanno avanti cercando di ottenere il massimo per l'efficienza della propria struttura. In questa "contesa" è privilegiata ovviamente la G.d.Finanza che ha propri rappresentanti nei gangli vitali del Ministero dell'Economia (si pensi che il Vicecapogabinetto del Ministro è -per legge -un Gen.della G.d.F.!). Ed in effetti poche volte le richieste di questa superforza di Polizia vengono ridimensionate. Non so adesso, ma fino a qualche tempo fa, con un organico di quasi la metà rispetto ai Carabinieri, la Gdf, avava un maggior numero di Generali. Quindi...Si potrebbe fare molto di più, con un maggior coordinamento, evitando "doppioni" che sprecano risorse nel farsi concorrenza e via dicendo. Parlo anche per esperienze dirette..avendo visto istituire reparti e strutture con compiti praticamente identici ad altri già esistenti.
    E' ovvio quindi che si possa fare molto per ridurre la spese, eliminare la concorrenza fra F.di Polizia e favorire l'efficienza. E....mi viene da pensare....negli altri settori di attività dello Stato... le cose non andranno sicuramente meglio! Se a questa situazione organizzativa sicuramente dispendiosa si aggiunge l'eccessivo numero di leggi e controleggi (siamo quasi alle "grida" di manzoniana memoria)che confondono anche coloro che devono curarne l'applicazione... ed una superburocrazia imperante...ecco che emerge un quadro complessivo piuttosto desolante sul quale ci sarebbe da intervenire "chirurgicamente". Ma possono i nostri politici avere la forza necessaria per farlo? Probabilmente "NO", basti pensare alle pressioni che boicotterebbero qualsiasi iniziativa..E' inutile quindi, Francesco, che Te la prenda sempre con Berlusconi ed il suo "entourage". Berlusconi non c'è più e, se è intelligente come credo, in futuro cercherà di godersi i suoi patrimoni (beato lui!) ma anche il cavaliere, te l'ho sempre detto (e non come suo fan) non era molto peggio degli altri, anzi, sotto certi aspetti, come imprenditore, probabilmente aveva un senso più pratico delle cose rispetto, ad esempio, ai professori che attualmente ci governano. Un caro saluto. Carlo MORI

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  5. Carlo Maria Magnani19 mag 2012, 15:21:00

    Cari amici credo di essere oltremodo realista nell’affermare che in Italia non sarà mai possibile l’unificazione delle forze di polizia. Intanto 4 dei 5 capi dovranno rinunciare ai propri privilegi, altrettanto potremmo dire dei vice capi, degli stati maggiori o direzioni generali. Che fine faranno il 112, il 113, il 115, il 117 e così via? Se oggi i rappresentanti delle forze di polizia litigano a tutti i livelli per sedere prima dell’altro in una qualsiasi cerimonia (parlo per esperienza diretta), o fanno a botte per farsi inquadrare in una diretta TV, poi come la metteremo? Unificazione delle procedure, delle uniformi, dei mezzi, il RIS si potrà unire alla Polizia scientifica? I ROS verranno unificati ai corrispondenti reparti della Polizia e della GdF?
    Entrando in una realtà che conosco meglio vi parlo delle associazioni combattentistiche e d’arma. Pensate che nel nostro paese ci sono sei associazioni di partigiani, una di ex garibaldini, una di volontari antifascisti della guerra di Spagna (l’ultimo è deceduto l’anno scorso), 14 associazioni delle varie armi o specialità dell’Esercito, 4 di ufficiali in congedo a vario titolo e 2 di sottufficiali.
    Ogni tentativo di procedere ad una loro riduzione è andato a vuoto. Chi dice al presidente dell’----- che non può più utilizzare la macchina blu con autista per andare ad una riunione di Assoarma?
    Quindi come possiamo pensare di riunire le forze di polizia? Chi dovrebbe prendere questa decisione?
    Per me è colpa di Berlusconi.

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  6. Mi inserisco anche io perché le argomentazioni di Francesco abbracciano uno spettro talmente vasto che è sufficiente una sola frase per dire la propria.
    Prima, però, vorrei dire a Carlino ed a Carlo Maria che le loro sacrosante considerazioni sulle duplicazioni, costosissime, che affliggono ogni comparto pubblico e similia, mi sembra che esulino un tantino dal tema franceschiano e che potrebbero ben attagliarsi allo scritto di Marcello (Carlino) o costituire argomento a parte (Carlo Maria).
    Non credo che lo spazio disponibile e le mie competenze possano consentirmi di dire la mia sull'analisi cosmopolota di Francesco. per cui mi limiterò alla parte "interna", laddove Lui pone l'accento sulla degenerazione dell'agone politico.
    Più volte, caro Francesco, ho sostenuto che la scomparsa delle "ideologie" della nostra giovinezza è stata la causa scatenante della pochezza dell'attuale "confronto" politico"; chi di noi, da ragazzo, non ha fatto a cazzotti con "quelli dell'altra parte"?! chi di noi non si è fatto soggetto/oggetto di animatissime discussioni fuori della scuola o al bar dopo una sana partita a biliardino?!
    Ma erano cazzotti e discussioni "in nome di un'Idea" che, complice forse anche l'età, ciascuno riteneva essere quella giusta: la migliore!
    Ma ci si rispettava, perché si riconosceva "all'avversario" la stessa dignita ideale della nostra; lo si considerava uno che "", anche se nella cosa sbagliata.
    Ed andavamo a votare, rossi, bianchi, neri, con la certezza che il nostro voto sarebbe servito al bene del Paese, a prescindere da chi, in quel momento, ci avrebbe rappresentato, perché avevamo la certezza che coloro che avevamo eletti la pensavano come noi e che avrebbero fatto valere le "Nostre" Idee nelle sedi deputate.
    Ora che non esiste più alcuna forma di "deontologia ideale", è lgico che prendano forma e consistenza fenomeni come i "grillini" i quali, facendo leva -più o meno popolisticamente- sulle inefficienze (tantissime), sui privilegi (altrettanti) e sul malcontento (ancora di più) riescono a coagulare consensi effimeri, destinati a scomparire quando le ragioni che li avevano favoriti scompariranno.
    Tu, caro Francesco, parli di una "terza età" (spero, riferendoti solo a te stesso o a qualche altro vecchietto!) in cui tutto si ovatta, tutto si edulcora, tutto è transitorio, tutto è sfumato; io, invece, ti dico che sarei ben contento se venisse un "Lui" qualsiasi in grado di rivitalizzare il mio entusiasmo che, nonostante tutto, cova, speranzoso, sotto le ceneri di questo appiattimento.
    Sarò pure un inguaribile romantico, un illuso ma che ce voi fà; parafrasando Goethe: "dove l'ombra è più nera, più forte è la luce!" o...la speranza della luce!!!
    Un abbraccione,
    ettore.

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  7. Caro Carlo Maria, si può fare molto nel comparto sicurezza, se non altro per porre fine all'attuale situazione. Certo, si possono ripartire in modo chiaro le competenze (ci provò il ministro Scotti nel lontano 1992), si possono unificare le C. Operative, si possono creare Reparti interforze-evitando doppioni- e via dicendo..si possono poi ridurre drasticamente le cerimonie...(così si evitano anche discussioni)..si possono ridurre i servizi di rappresentanza (perchè al Senato ed alla camera ci sono sentinelle doppie?- esempio marginale)..si possono ridurre reparti costosi che servono solo per rappresentanze..(es. le bande musicali.-quante ce ne sono con compiti esclusivi!- gli atleti superpagati etc). Si potrebbe.. si potrebbe fare molto, in questo ed altri settori. Ci vorrebbe una volontà precisa, non difficilmente applicabile, ma auspicabile, almeno sotto il punto di vista del coordinamento. Pensa un po' al tavolo dove si trovano riuniti coloro che hanno competenza per una grande indagine...la DIA, il SISDE, il ROS, il GICO, Interpol, Criminalpol- SCO-, Reparti territoriali dei CC (che sono poi quelli che sbrogliano ed ai quali tutti si rivolgono), Squadre mobili delle Questure etc..sicuramente dimentico qualcuno..sai che difficoltà nei contatti gestiti da questo o da qull'altro PM (anch'egli darà un'impronta personalizzata alle indagini.
    Va bè, Carlo Maria, è un terreno minato, ma prima o poi questi problemi dovranno essere affrontati,con conseguenze positive non solo sotto l'aspetto dell'efficienza, ma, anche, conseguentemente, anche sotto quello economico. Caro Ettore, sul fatto che ai tempi nostri ci si rispettasse, tollerando le idee politiche dell'avversario, non mi trovi proprio d'accordo. Altro che cazzotti benevoli! c'erano morti sprangati, gambizzati, morti durante le manifestazioni ..a centinaia! Fai un po' mente locale, è inutile che ti ricordi qualche nome. C'era una intolleranza tremenda che portò ad episodi di terrorismo vero e proprio..BR, NAR e via dicendo..e noi CC ci ricordiamo quando ogni mattino la Radio dava notizia di qualche appartenente alle Forze dell'Ordine ucciso brutalmente. Va bè, tornando all'argomento iniziale, è certo, c'è molto da fare, e gli egoismi, sia di parte, che di chi ha raggiunto posizioni di vertice, non aiuteranno certamente. Un caro saluto. Carlo MORI

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  8. Cari amici, avevo gia' scritto un commento ma poi l'ho cancellato. Ora che sento il Capo della Polizia promettere L'ERGASTOLO per i colpevoli dell'attentato di Brindisi , nuovamente mi viene voglia di dire la mia.Io seguo ed apprezzo le competenti , interessantissime e legittime considerazioni che vengono pubblicate sul blog. Adesso pero' che vivo con profonda angoscia l'attuale situazione del Paese, credo che gli argomenti trattati non sia piu' collegati alla realta'. Viviamo in un Paese in cui gli ergastolani con tutte le agevolazioni, sconti di pena, buona condotta, affidamento in prova, esclusi gli indulti, dopo max 10 e dico 10 anni escono di galera ma questo non lo dice nessuno. Viviamo in un paese dove la classe politica nel suo complesso, maggioranza e opposizione comprese,ha delegato a quei poveracci al Governo l'onere di compiere quel lavoro sporco che loro, con la loro incapacita', hanno reso inderogabile.Viviamo in un paese dove i partiti TUTTI, nonostante un referendum contrario,ricevono centinaia di milioni di euro di dubbi rimborsi che utilizzano come sappiamo.Anche io fino a qualche tempo fa sono intervenuto sul blog difendendo le mie convinzioni DI PARTE ma ora penso che sia tutto inutile di fronte alla dilagante corruzione ed incapacita' che temo non risparmino nessuno. Avete visto l'aula deserta quando si doveva discutere della riduzione del finanaziamento ai partiti? e allora aveva forse ragione chi avrebbe potuto fare " di quell'aula sorda e scura un bivacco di manipoli"...Comunque non si dolga la Buonanima perche' "bivacco" lo e' diventata lo stesso.E allora di cosa dovremmo discutere ? Sicuramente la gioia di Ettore potrebbe essere un buon argomento , se non altro, perche' frutto di una sana, onesta e lunga passione sportiva... ma, purtroppo, anche questa passione sportiva e' sporcata dalla corruzione che nel nostro Paese non manca in alcuna attivita'! Infine, scusate se lo dico, dobbiamo anche sopportare le prediche del Vegliardo che ,sul Colle, dimentica di appartenere a quella longeva classe politica che ha ridotta cosi' la nostra amata Italia! Mi scuso se, non volendo, possa avere urtato la sensibilita' di qualcuno... ma non sono riuscito a frenarmi. Un saluto a tutti.

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  9. Carlo Minchiotti19 mag 2012, 22:44:00

    Noi incarniamo, da bravi ed onesti cittadini la parte buona di questa povera nostra Italia.
    Siamo stati spettatori severi di uno sfascio che va avanti, con progressiva monotonia, da anni e quasi diamo la colpa a noi stessi di non essere riusciti a frenare un andazzo che ha distrutto l'economia nazionale e sta continuando a distruggere i sogni dei nostri figli e delle generazioni future.Si assiste ora ad una timida presa di coscienza che, come sempre e' accaduto in passato, sposta l'asse del gradimento da una classe di inetti - i nostri politici degli ultimi trentacinque -quaranta anni- ad una masnada di guitti, improvvisatisi arruffa popolo. Quale differenza porterà questo cambio se non ad ulteriori disastri?
    Parlare di economie da realizzare,fare diagnosi esatte ed avvincenti come quelle susseguitesi negli ultimi tempi sul blog, da' l'esatta condizione di noi persone per bene. Marcello, Carlino , Francesco , Carlo Maria , Ettore e , per ultimo Giovanni , interpretate molto bene i sentimenti che pervadono me e milioni di nostri concittadini ma , consentitemi di aggiungere una provocazione: qualcuno dei temi da Voi così bene affrontati e' oggetto di discussione tra le forze politiche? Qualcuno ha in animo di" ridurre" veramente, di affrontare i tempi nuovi con criteri adeguati e con sacrifici correlati?
    I guitti criticano ma non propongono; i politici - quelli che ci sono stati imposti- tacciono, mantenendo un profilo molto basso, della serie" ha da passa' a nuttata"; i partiti, impauriti del recente calo di consensi, stanno cercando volti nuovi e credibili.
    Qualcosa, forse, si muove ma , quale potrà essere il giro di boa della nostra società così arruffona ed egoista? Nelle vostre disamine manca questo respiro di diagnosi del futuro e , soprattutto, non sembra esserci la speranza. Sarebbe opportuno che , sugli stessi temi trattati, voi deste un' interpretazione politica del sistema e forniste , al di la' delle vostre rispettabilissime opinioni, proposte risolutive: non per cambiare il quadro di situazione attuale ma per cercare una base comune dalla quale partire per costruire insieme un movimento di opinione.
    Penso che riuscirvi potrebbe essere un importante passo in avanti sotto il profilo della crescita sociale, a favore della collettività della quale, non dimentichiamocelo, abbiamo costituito un' élite .
    Vi abbraccio, ben sperando
    Carlo Minchiotti

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  10. Ed, invece, penso che tu abbia fatto bene, caro Giovanni, a "non frenarti" e, per due motivi.
    Il primo consiste nel piacere di riaverti di nuovo tra Noi, spero con continuità, per intrattenerci con le tue filippiche agro-dolci, i tuoi interessantissimi studi storici e le tue argute vignette.
    Il secondo si riallaccia all'avermi chiamato in causa in merito ad una cosa tutto sommato frivola, come può essere ed è una passione sportiva, e non certo da curva sud.
    Vedi, caro Giovanni, tu lasci intendere che il mio "infantile entusiasmo" (come lo ha definito uno di Noi) potrebbe ammorbidire la gravità delle nostre argomentazioni, ma poi ti lasci abbattere dal fatto che, anche in quel mondo, esistono corruzione e malaffare.
    Però, a differenza tua che sembra voglia cedere le armi difronte a tanta schifezza, io non cedo, non gliela do vinta, non abdico alle mie Idee, solo perchè non riescono a trovare un humus fertile in cui fiorire: nel Calcio ed ancor più nella Politica!
    Pensa tu se tutti i "bempensanti" adottassero la tua LAP: l'attuale deserto diverrebbe, se possibile, ancora più arido o, peggio, prevarrebbero quei guitti e quegli arruffapopolo cui fa cenno Carletto.
    No, Giovà; noi che abbiamo la fortuna di avere ancora delle Idee abbiamo l'obbligo, difronte all'Italia ed alle nostre coscienze, di non cedere, di resistere con tutta la forza che è propria solo di una Idea!
    Medita bene su quanto propone Carletto (terzultimo rigo del suo commento) e vedrai che, se ci riuscissimo, forse non raddrizzeremmo la sgangherata situazione italiota; certamente però, staremmo in pace con le nostre coscienze.
    Un abbraccio,
    Ettore.

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  11. Dice Carletto:""sarebbe opportuno che, sugli stessi temi trattati, voi deste un'interpretazione politica(?)del sistema e forniste, al di la delle vostre rispettabilissime opinioni, proposte risolutive (!): non per cambiare il quadro di situazione attuale ma per cercare una base comune
    dalla quale partire per costruire insieme un movimento di opinione. Penso che riuscirvi potrebbe eesre un passo avanti sotto il profilo della crescita sociale, a favore della collettività della quale, non dimentichiamocelo, abbiamo costituito un'élite""....dice Ettore, profondo ammiratore ed interprete del pensiero minchiottesco a Giovanni, ..""medita bene su quanto propone Carletto, e vedrai che, se ci riuscissimo, forse non raddrizzeremmo la sgangherata situazione italiota; certamente però, staremmo in pace con le nostre coscienze....."". Cari miei, dato che vorrei stare in pace con la mia coscienza, vi sarei veramente grato se mi spiegaste un po' più concretamente cosa avete voluto dire con queste frasi piene di parole ridondanti e soprattutto, cosa avete in animo di fare o non fare per attuare i vostri propositi cui, se riesco a capire qualcosa di più, mi associerei molto volentieri. Grazie. Un abbraccio. Carlo MORI

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  12. Carlo Minchiotti21 mag 2012, 15:06:00

    " Una delle cose che più dispiace quando si agisce con semplicità ed entusiasmo e' quella di prendere atto che non si e' stati in grado di trasmettere quei sentimenti che ti animano.
    E pensare che, nel caso in esame, tutto sembrava essere chiaro: l' espressione di opinioni rispettabili sull' onda di un malessere generalizzato, nostro e di milioni di altri Italiani, mi ha portato a chiedere a tutti gli intervenuti quale soluzione potesse stemperare il disagio vissuto o percepito.
    Soluzioni, vale a dire proposizione di pensieri e di ipotesi di lavoro che potessero costituire occasione per provocare un movimento di opinione per un favorevole superamento dell' attuale triste momento.La richiesta e' un invito- essendo stati posti i problemi- a riflettere, a prendere atto in maniera più fattiva della situazione sociale e personale di disagio, con spirito costruttivo.
    Individuarle, le soluzioni, parlare di esse, le soluzioni, condividerle, le soluzioni, significa dare corpo all'ascolto reciproco, senza che ciò , la proposta di soluzioni, debba essere occasione o motivo di conflitto.
    Un abbraccio a tutti,
    Carlo Minchiotti.

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  13. Francesco Miredi21 mag 2012, 18:32:00

    Il sarcastico realismo di Carlino (Mori) e la risposta, triste e malinconica, di Carletto (Minchiotti) dimostrano l'impossibilità di creare un movimento unitario capace di "influenzare". Del resto il nostro è un insieme di pensieri liberi e, fra loro, contrastanti che non ha altro scopo se non il riavvicinarci attraverso un dialogo epistolare. Con quest'ultima mia riflessione ho voluto porre in evidenza come i grandi stravolgimenti sociali siano spesso il frutto di scelte illogiche e contrarie al credo poco prima confessato, non la conseguenza di pensieri illuminati. Per favore non fraintendetemi, i miei non sono pensieri illuminati ma guardiamoci intorno, leggiamo i post di face book, leggiamo i titoli dei giornali, ascoltimao i dialoghi nei bar o nei circoli esclusivi; è un susseguirsi di invettive contro l'uno o contro l'altro senza alcuna ammissione di colpa per le proprie scelte sbagliate e ribadendo slogan stereotipati che ci hanno portati ad essere un gregge belante più che un popolo pensante. Ecco, questa è l'unica cosa che potremmo fare, continuare ad avere voglia di ascoltare per fare proprio e divulgare all'interno della propria cerchia ciò che riteniamo oggettivamente sincero, sano ed equo.
    Grazie per i commenti e un abbraccio a tutti
    Francesco

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  14. Carlo Minchiotti21 mag 2012, 19:36:00

    Non intendo arrendermi, non penso a farmi fagocitare dal gregge, continuo a sperare con forza e con entusiasmo che un popolo pensante possa sostituire le individualità che siamo diventati.
    La verità che nessuno, neanche noi, vuole costituire gruppo per perdere qualcosa. Ed , invero, temo che il non voler partecipare ad un lavoro, ad un'idea propositivi, possa nascondere la paura di impegnarsi e di esprimere , in luoghi non ritenuti opportuni- e il Blog lo può essere- le proprie idee.
    Manca questa forza che , invece, si riesce a coltivare tra i propri conoscenti, nei propri circoli, più o meno blasonati. Con essi ed in essi le opinioni scorrono come le facezie, non si radicano, non hanno firma, non danno fastidio dal momento che , di la' ad un momento, altri diventano gli obiettivi della discussione. Forse siamo quattro gatti che - senza neanche avere il gusto di leccarci i baffi- ci illudiamo di fare qualcosa per il bene della società, della nostra comunità . Quali ?
    Che fare , amici?
    Dalla mia richiesta di urlare- andata miseramente a vuoto-, bollata come e' stata quale iniziativa di un povero e per fortuna isolato folle, alla proposta di costituire una palestra di opinioni per costruire, nulla fa pensare che esista una volontà di distinzione dalla massa e tra le masse.
    Qualcuno dirà che le parole usate sono inutili; e le proposte ci sono? Se non ci diamo la mano- e non noi quattro gatti-aleccanti i baffi- e' inutile continuare a parlarne. O,almeno, a sperare.Ma io non mi fermo!
    Un abbraccio a Tutti,
    Carlo Minchiotti.

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  15. Cari amici. Il conflitto non lo vedo nella sostanza, ma, semplicemente, nella forma. Non amo (ma non è detto che sia un pregio) nè mai ho amato il modo di esprimersi oltremodo forbito e retorico, l'uso di paroloni ad effetto le elucubrazioni fine a sè stesse per esprimere poi concetti di contenuto molto normale, anzi, certe volte addirittura modesto. In conclusione,una preghiera: andiamo più al sodo. Carletto, fai bene a non arrenderti ed a non farti fagocitare dal gregge, sai bene, non ce l'ho con te, nè con qualcun altro, ma solo con un certo modo esageratamente ricercato di proporsi che relega, a parer mio, la sostanza in secondo piano. Vedi, comunque, considerato che accenni a proposte, di illustrarne qualcuna concreta e realizzabile. Non credo serva invocare ideali quanto evanescenti soluzioni. Quella di mettersi ad urlare ed invitare qualche altro ad urlare con te (dove? nel piazzale di Montecitorio)forse hai fatto bene ad accantonarla. Probabilmente qualcun altro che voleva urlare con te, ti avrebbe seguito, e... forse, aimè, ti avrebbe seguito anche qualcuno che esercita la professione sanitaria, con prevedibili conseguenze. Io, stanne certo, non sarei venuto. Un caro saluto ed il solito Minchiottesco abbraccio a tutti. Carlo MORI

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  16. Francesco Miredi22 mag 2012, 09:39:00

    Cosa significa urlare e cosa urlare? cominciamo a trovare un accordo su questo. Oggi la maggior parte del mondo politico e delle persone comuni dice che paghiamo troppe tasse; che non agevoliamo lo sviluppo ed il lavoro; che abbiamo costi politici molto alti. Io penso che, purtroppo, la tassazione e la riforma pensionistica (entrambe mi hanno impoverito e mi costringono ancora a lavorare per almeno altri quattro anni) erano improrogabili. Io penso che allo sviluppo lo Stato non possa partecipare impiegando risorse nelle infrastrutture pubbliche non perchè non necessarie ma perchè, ora, mancano i fondi. Io penso che tutte le stangate ora in atto saranno inutili se non si attua, subito, una drastica riduzione (almeno il 50%) dei costi fissi che lo Stato ha. In giro sento ancora che Berlusconi non ha potuto governare per colpa della magistratura; che Fini è attaccato alla poltrona e che ha rubato sulla casa di Montecarlo; che Vendola è gay; che di Pietro non sa parlare italiano e vedo gente colorata di verde che beatifica il vecchio grande capo lindo e puro o un comico (che non mi ha mai fatto ridere) diventare capo del terzo partito italiano. A chi urlo!; ai politici fino a poco tempo fa osannati o alla gente che fa propri i concetti partigiani dei vari giornali e che quando fa fatica ad arrivare a fine mese inneggia contro le Istituzioni o spacca le vetrine?. No caro Carlo (Minchiotti) io non ho mai nascosto le mie idee (anche da militare) e sono sempre pronto a farlo in qualunque contesto ma non siamo in grado di formare un partito o un movimento di opinione anche perchè abbiamo diverse opinioni. Limitiamoci ad esternarle con coerenza e rispetto verso chi ci ascolta e ci contraddice.
    Un sempre caro e fraterno abbraccio
    Francesco

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  17. Cari amici, io contiuo a pensare che i vari interventi, tutti rispettabilissimi e legittimi, siano sopravanzati dal'immenso NULLA che ci governa da decenni. Il sistema democratico e' intrinsecamente la piu' debole forma di governo, in particolare nei momenti piu' critici. Noi viviamo in una nuova epoca e le elezioni recenti ci mostrano un popolo " ne' volti e ne' guardi confuso ed incerto".Ed allora ci vuole qualcuno che sappia indicare la via a tutti e che , volenti o nolenti, ci spinga tutti a percorrerla.Il difficile e' trovare questo "qualcuno". Un caro saluto a tutti. Giovanni.

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