La Società moderna, si
sa, dispensa a piene mani –fino a
scialacquare- tutto a tutti, forse per distogliere le menti dai tanti guai che
ha generato o forse per rispondere ad una sempre crescente domanda di fatuo cui
aggrapparsi.
Queste elargizioni, a
ben vedere, hanno tutte il suffisso ismo e, solo in virtù di questa
specie di imprimatur, tutte hanno la
pretesa di assurgere alla dignità di modello culturale, sociale, di pensiero, financo,
religioso, da imporre in casa ma non senza velleità di “esportazione”.
Ettore. continua ...............
Caro Ettore, il socialcomunismo ha una base ideologica molto semplice: la ricchezza in mano a pochi genera discriminazione ed ingiustizia ergo, la concentro nelle mani di un soggetto terzo, lo Stato, e la distribuisco fra i cittadini in maniera equanime. Essa non tiene conto di due fattori estremamente importanti:1) Lo Stato è retto da uomini; 2) l'uguaglianza forzata toglie stimoli e creatività.
RispondiEliminaIl liberalismo dà a tutti la possibilità di crescere e guadagnare in funzione delle proprie capacità e si attua al meglio quando lo Stato è capace di restare fuori dal mercato attivo limitandosi a controllare che la concorrenza non sia sleale.Anche in questo caso, però, esistono due fattori essenziali: 1) Lo Stato è retto da uomini, 2) le capacità individuali sono determinate dalla natura e anche il sottodotato ha diritto di vivere degnamente.
Fra questi due estremi si sono mosse tutte le economie nazionali e la nostra è quella che, forse, maggiormente ha tentato di dare dignità a tutti sperperando il pubblico denaro e inserendosi nell'economia con una attività delinquenziale (corruzione) ai massimi livelli. Il freno o la marcia indietro si rendono, quindi, necessari non per creare nuovi poveri ma per togliere privilegi che non hanno più ragione di esistere. Un abbraccione
Francesco
Io credo che la questione dei privilegi sia uno specchietto per le allodole .E’ evidente che i privilegi non avrebbero mai avuto ragione di esistere ma solo adesso se ne accorgono? Il fatto è che bisogna definire un limite oltre il quale si gode di “privilegio”. Finora sono stati considerati privilegiati i pensionati con cifre via via sempre più basse : ultimamente questa cifra si era attestata ai 3000 euro mensili e non si capisce se lordi o netti. Sono lordi quelli oltre ai quali da anni non si gode del sacrosanto diritto all’adeguamento . E chiaro che questo discorso fatto a chi percepisce 500 euro al mese puo’ essere considerato provocatorio, E’ fatto a posta per sviare l’attenzione sui veri privilegi ( o rapine) di chi , oltre a percepire favolosi appannaggi derivanti dall’incarico politico, riceve o preleva direttamente mazzette, regalie , doni, elargizioni,regali che sono sotto gli occhi di tutti. Ed è inutile che i vari politici in tv si sbraccino a dire che le responsabilità penali sono personali, quasi a voler assolvere la classe politica per la presenza di alcune mele marce: il discorso va fatto all’inverso in quanto sono poche le mele buone e non quelle marce.
RispondiEliminaA questo proposito, spinto dalla cronaca quotidiana, voglio ricordare come in occasione di grandi appalti i nostri amministratori non riescano proprio a non sporcarsi le mani. Per caso ieri ho sentito l’ineffabile Presidente della Regione Puglia, che, al pari della Boldrini, non mi sta per niente simpatico, dire in un modo che definirei alla Checco Zalone, che nel nostro paese in occasione di grandi appalti l’”attività emergenziale crea varchi per la penetrazione dell’illegalità”. E , contrariamente a quanto ci si possa aspettare da me, gli do sacrosantamente ragione! Tutti gli appalti pubblici vengono asegnati quasi sempre, particolarmente quelli di maggior valore economico, senza gara invocando il principio di necessità ed urgenza. Ma questo, ho scoperto da pochi giorni, non esiste solo ne mondo imprenditoriale . Sul sito dell’Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici, molto spesso esonerata dallo svolgere la sua attività istituzionale per i motivi che ho ricordato, è stato pubblicata una relazione in merito al “ Diritto Europeo ed affidamenti di servizi in convenzione ad associazioni di volontariato” dalla quale ho tratto la conferma che” bisogna sgombrare il campo da una visione idilliaca del mondo del privato sociale, non ignorando che anche in questo ambito , agiscono soggetti non sempre trasparenti che talvolta usufruiscono di benefici o attuano forme di concorrenza utilizzando la forma spregiudicatamente associativa , per aggirare obblighi di legge.” Tratto dalle Linee guida per una riforma del terzo settore, posto in pubblica lettura il 13 maggio dal Governo in vista della stesura di un disegno di legge delega, del quale è già prevista l’approvazione dal Consiglio dei Ministri, il giorno 27 giugno 2014.
Nel frattempo ogni giorno siamo informati di ulteriori ruberie e della necessità di trasparenza ora anche sull’affidamento diretto di servizi a enti no profit: il documento, se ho capito bene, prevede in futuro che si svolgano appalti in gare anche solo ristrette a piu’ associazioni di volontariato operanti nello stesso settore.
E allora quando l’Italia diventerà una Nazione della quale non ci si debba continuamente vergognare all’estero?
Saluti Giovanni
P.S.Ho letto la relazione per motivi di famiglia ma in ogni caso ero già convinto che anche in questo settore occorre legalità.Spero che Renzi riesca a riportarla. Per chi fosse interessato questo è il link: http://www.lineeavcp.it/?p=114869
Ci si accorge degli sprechi quando diminuscono le entrate e non si riesce più a mantenere lo stesso tenore di vita. I privilegi non sono le pensioni da tremila euro ma quelle pagate dopo pochi anni di lavoro; quelle pagate a falsi invalidi; quelle pagate per particolari servizi resi per un periodo limitatissimo; quelle che non tengono minimamente conto dell'ammontare dei contributi versati; quelle che superano un tetto equo per tutti i dipendenti pubblici, i parlamentari e gli amministratori degli enti territoriali. Sugli appalti pubblici, alcuni anni fà, in questa sede, avevo scritto che una delle cose positive fatte da Prodi (quando ancora non era stato eletto presidente del consiglio) fu una normativa apposita che eliminava la licitazione privata e imponeva determinate caratteristiche di moralità e patrimonialità alle imprese partecipante. Questa normativa venne stravolta dal governo berlusconiano, ripresa da Di Pietro il quale, nell'anno di reggenza sulle infrastrutture, bloccò di fatto tutti gli appalti in essere e messa completamente in disuso con la caduta dell'ultimo governo Prodi.......come al solito, la simpatia o l'antipatia verso un soggetto offusca ciò che di cattivo o di buono viene fatto dallo stesso. Sulla necessaria legalità anche nel campo del volontariato, sono perfettamente in linea con il tuo pensiero.
RispondiEliminaFrancesco