Sì,
è meglio non piangere, tanto sarebbero lacrime sprecate.
E,
poi, piangere per cosa: per aver dimostrato al mondo pallonaro (ma non solo!)
che, a chiacchiere non siamo secondi a nessuno? O che abbiamo millantato per
“squadra” una comune armata brancaleone? O che abbiamo messo sugli altari
pupetti capricciosi e viziati, gratificandoli, per di più, di aggettivazioni – super, fanta..- che reiterate
prestazioni (sic!) avevano dimostrato essere false come una campata fallata?
No,
non piangiamo perché, tutto sommato, è meglio una fine spaventosa che uno
spavento senza fine, quale sarebbe stato, di sicuro, il prosieguo di una
squadra che, da tempo, non si era risparmiata nel fornire prove della propria
pochezza.
Avevamo
varcato l’Oceano con una delegazione articolata su legioni di pennivendoli
verbali ed “accompagnatori” vari; ci eravamo sistemati in un resort
pluristellato; avevamo mascherato la nostra fragilità, affidando all’etere
proclami tanto velleitari quanto immediatamente smentiti dai fatti. Fatti che
ci hanno subito relegato al nostro ruolo naturale che è quello che compete ai
vasi di coccio quando si trovano in mezzo a quelli di ferro, anche se, a ben
vedere, le due “potenze” calcistiche che ci hanno umiliato, tanto “di ferro”
non erano.
No,
non piangiamo nemmeno per il secondo “Moreno” che ci è capitato né per i
mozzichi di un “campione” già noto nell’ambiente come “il cannibale”: sono palliativi
puerili che, invece, aggravano il risultato di una spedizione fallimentare,
nata male e finita peggio.
Né,
per piacere, cominciamo a fare le nostre solite acrobazie (eufemismo) mentali,
tirando fuori corbellerie (altro eufemismo) del tipo “il primo insuccesso dell’Italia nell’era Renzi”, come se, in
questa fantomatica “era”, l’Italia avesse conquistato qualche successo in altri
campi.
Consoliamoci
con il fatto che il presidente della Federazione si è dimesso, liberando della
sua melliflua, inutile e dannosa presenza il mondo pallonaro italiano e pure
dell’addio di un CT che, forse, non era all’altezza di gestire quell’insieme di
pupetti con i suoi modi da sagrestano.
Non
sono uno dei sessanta milioni di CT italiani, per cui non mi azzardo a fornire
ricette per il futuro, anche perché il prossimo CT dovrà avere doti quasi da
rabdomante per scovare personaggi meno fatui degli attuali; magari facendo
tesoro di quanto affermato da De Rossi quando, con il suo eloquio da borgataro
doc, rivendica la prova almeno decorosa dei “senatori” ed individua come
panacea l’urgente necessità di eliminare le “figurine”.
Concludo,
riportando questa scritta “don’t forget
your balls”
stampata sulla t-shirt di un giocatore di
pallacanestro italiano, fresco vincitore della NBA, intervistato prima della
partita: evidentemente, i Nostri non l’hanno letta o..... non hanno balls!
Un
abbraccio,
Ettore
Un commento a caldo dopo la doccia fredda.
RispondiElimina"Ho sempre pagato le tasse non voglio passare come quello che ruba ai contribuenti."
Sembra che Prandelli abbia pronunciato queste parole prima delle dimissioni. Bravo!
Speriamo che governanti e parlamentari facciano la stessa cosa dopo ogni loro insuccesso politico.
Massimo.
Sono ovviamente deluso del risultato ma contento nel vedere che quell'improvvisa onda di patriottismo è già passata: tutti i tricolori sono stati riposti. La mia speranza vana è che vengano sventolati per festeggiamenti più sacri di un campionato del mondo di calcio. Un appassionato di calcio ITALIANO!
RispondiEliminaIo ho sentito al TG che lo stipendio di Prandelli e' di 1'7 milioni di euro piu' bonus. Comunque ha coraggio a rinunciare ma non so se e' giusto che li prenda , lui o il suo sostituto! Saluti Giovanni
RispondiEliminaEttore mi è testimone e può confermarlo : sono anni che gli dico di non esultare e di non esaltarsi per le vittorie della sua Juve e ancor di più degli effimeri record battuti, dietro c’è il nulla, non esiste da anni il calcio italiano.
RispondiEliminaDi chi la colpa ??
Come dovrebbero ricordare i nostri eruditissimi colleghi che spesso e volentieri ricorrono ai detti latini e alla Storia per spiegare la politica dei nostri giorni, vi elenco i motivi della decadenza e della caduta dell’Impero Romano :
- Crisi economica
- Calo della produzione
- Divisioni interne
- Invasioni dei barbari
- Utilizzo massiccio di mercenari
- Assoluta decadenza delle classi dirigenti
- Grandissimo spreco di denaro e valori negli anni precedenti
- Inettitudine dei massimi Governanti che preferirono farsi leggi per favorire i propri interessi, emettere tasse, soprusi, corruzione dilagante ……
Se è vero come è vero che la Storia si ripete, ci attendono i bui anni del Medio Evo e un luminoso rinascimento calcistico tra, speriamo, meno di 1.000 anni , e non so quanti di noi ci saranno.
Ops! Sto parlando dell’Italia o dell’Italia ??
Per cui, stiamo sereni (è di moda!), non cerchiamo scuse e non addossiamo colpe ai “giovani” o ai “senatori” , all’arbitro che già ha la sfiga di chiamarsi Moreno, o ai Dirigenti più o meno politicizzati , la COLPA è della Storia!
P.S : non è che per caso nel 400 esisteva anche un tal Senatore Silvio Mediolano Berluscone proprietario di una schiera di gladiatori che aspirava a diventare Imperatore ??
Si sa per certo, invece, che esistevano altri due proprietari di gladiatori, il primo -della famiglia degli Agnos- imprenditore nel campo dei carri da trasporto e/o da combattimento e il secondo -Risum Dentium Meneghino- proprietario di pozzi di “fuoco greco" , ma entrambi non avevano nessuna velleità politica .
Da quale" Impero" stiamo cadendo noi per meritarci un buio Medio Evo?
EliminaDa quello di Re Giorgio o da quello, appena iniziato, di RENZIMATTEO?
Orsù non perdiamo il senso del reale.
RispondiEliminaIn fin dei conti ci hanno buttato fuori da un gioco. Mondiale ma pur sempre un gioco!
Cerchiamo di non soccombere,invece, nella nostra lotta quotidiana contro un' Europa formato Merkel. Quello sì che non è un gioco.