Qualche sera fa sono rientrato a casa, dopo una assemblea di condominio,
decisamente sconvolto.
Non ho neanche cenato, ero troppo nervoso. Nel cervello mi rimbombava la
voce stridula della condomina bionda che non era stata zitta un secondo per
tutta la riunione. Vedevo ancora Dario, il
condomino che non esprimeva mai pareri ma bocciava tutti quelli degli altri.
Allora ho preso il libro più noioso della mia libreria. E' un libro talmente
brutto che il segnalibro, ogni volta che lo chiudo, si sposta da solo di
diverse pagine in avanti nella speranza che io mi decida a finirlo. Dopo aver
salutato con un grugnito mia moglie e il cane che mi guardava preoccupato, muso
leggermente inclinato, lingua a penzoloni, mi sono coricato.
Dopo circa venti pagine i miei occhi si sono rifiutati di rimanere
aperti, ho posizionato il segnalibro, che furtivamente ha cominciato a
spostarsi in avanti e nel dormiveglia ho
vissuto ancora una volta l'avventura dell'Assemblea ma in modo un po' diverso.
Mi sentivo pieno di bontà, solidarietà, desideroso di comunicare in modo
corretto e altruista.
Giunto davanti alla sala della riunione, dove già si stavano verificando
i primi scontri, sfodero un enorme sorriso e stringo le mani agli altri
condomini dando loro pacche sulle spalle e informandomi sulle condizioni di
salute dei loro familiari. Sguardi sorpresi ma silenzio. Per nulla intimorito
mi lascio andare a frasi di circostanza e insisto sulla necessità di prendere a
calci nel sedere i ladri...l'Amministratore mi guarda indignato, ma io volevo
soltanto fare da cassa di risonanza al discorso di RENZIMATTEO.
Prendiamo posto, la mia proposta di tenerci per mano e recitare un Pater,
modello suor Cristina, viene ignorato. L'Amministratore legge l'ordine del
giorno e si lascia andare a qualche osservazione a carattere generale. Mi alzo
e applaudo, brusii in sala ma nessuno si muove. A questo punto la mia
attenzione viene catturata dai lunghi capelli biondi della signora seduta davanti
a me. Quella con la voce stridula. Rammentando il sorriso del ministro Boschi,
inizio ad intrecciare una ciocca della signora. Non c'è stato nessun sorriso ma
solo apprezzamenti pesanti su di me e sul
mio cane che qualche giorno prima aveva forato con un morso il pallone
del suo nipotino. Ho cercato di spiegarle che il pallone, caduto dal suo terrazzo, era abbandonato nel
cortile. Teo voleva soltanto fare alcuni
tiri in porta in previsione dell'impegnativa partita che giocherà contro di me.
Pieno di altruismo, appoggio ogni richiesta e mi esprimo favorevolmente
su ogni punto dell'ordine del giorno. Imparziale, do ragione a tutti e due i
condomini che insultandosi stanno sostenendo due proposte agli antipodi tra
loro.
E' il momento delle proposte, io mi limito a farne due. Approntare una
maglietta con i colori della pace da indossare durante le assemblee per
sentirci squadra. La seconda prevede l'installazione di uno schermo nel cortile condominiale per poter rivedere le
esibizioni di suor Cristina, l'eroina di “The voice”.
A questo punto vedo l'Amministratore parlare sottovoce ma concitato con
il Presidente dell'assemblea. Qualche parola giunge fino a me “…il caldo..”
“...ha sempre proposto cose strane ma...” “..avvisiamo la moglie?..”.
Mi guardo intorno tutti si sono
spostati, vicino a me non siede nessuno. A termine assemblea,
l'Amministratore ricorda che per partecipare può essere sufficiente anche
la delega...e chissà perché guarda nella mia direzione.
Cerco di rimediare e invito tutti al bar vicino per una bevuta, la
signora, quella della treccina, mi guarda inorridita, sorrisi di
circostanza...ma al bar ci vado da solo.
Buonista e politicamente corretto si nasce non si diventa. Mi sono
svegliato al mattino di buonumore contento del mio cattivismo e rassegnato al
mio essere politicamente scorretto.
Un abbraccione,
Massimo RICCOBALDI
Caro Massimo, è sempre un piacere leggere i tuoi scritti perchè non annoiano ma devi ammettere che un tantino ermetici lo sono. Io non ho capito, ad esempio, perchè sei andato a letto senza mangiare......perchè la bionda non ti è simpatica......se alle proposte descritte ci hai pensato veramente......cosa c'entra il politico corretto (o scorretto) con il condomino (se proprio vuoi fare un paragone, i politici, quali rappresentanti dovrebbero essere gli amministratori mentre il popolo, quale rappresentato dovrebbe essere l'insieme dei condomini).........se le assemblee ti fanno questo effetto, perchè non deleghi.......mettiti l'anima in pace perchè le maggioranze hanno sempre ragione anche quando in cuor tuo sai che fanno str..te. Un abbraccione
RispondiEliminaFrancesco
I miei scritti,almeno questo tipo di post, hanno un solo scopo: quello di far sorridere chi li legge senza porsi tante domande.
EliminaTutto sommato credo di aver fatto centro!.
Un abbraccione,
Massimo
COMPLIMENTI A CHI HA IDEATO E PREPARATO LA "STORIA DEL SILENZIO".
RispondiEliminaCommuoverci per queste cose è quello che ci distingue e ci indica che la scelta a suo tempo maturata era quella giusta.
Massimo
Ma in quanti siete a firmarvi con lo stesso nome? Passate dalle poesie ai racconti nostalgici conditi in dialetto(c'è lo zampino della Regione Liguria?), saltate da argomenti seri a racconti surreali degni del teatro dell'assurdo.
RispondiEliminaGiù la maschera perchè qualcosa non mi convince.
Caro Massimo,
RispondiEliminase desideravi farmi sorridere, ci sei riuscito. Alle assemblee di condominio io non ci vado. Nel 2006, appena comprata casa mi infiammai d'entusiasmo, fui perfino consigliere di scala per un certo tempo. Poi riscontrai che le assemblee di condominio sono solo un luogo dove una buona parte dei partecipanti riversa le proprie frustrazioni. Così ora mi metto d'accordo con il disoprettaio (variante di dirimpettaio), lo delego e lui mi relaziona con accuratezza. Una cosa però la faccio per il condominio: mi sono unito a un gruppetto di condomini volenterosi (tra cui il disoprettaio) e ogni tanto la sera, quando non mi vede nessuno, vado a spazzare ed estirpare le erbacce da una buona parte del grande parcheggio condominiale. Qualche cosa di mio la do, e non chiedo nemmeno che mi si dica Grazie.
Carissimo amico,
Eliminasolo oggi mi sono accorto del tuo graditissimo commento.
E' proprio così, a volte scrivo per sorridere e per far sorridere, altre volte per confrontarmi, altre volte ancora perchè altrimenti nessuno leggerebbe le mie poesie!
E' stato un vero piacere sentirti e scriverti.
Un abbraccione,
Massimo.