Quella mattina, un "Lui qualunque", un "Lui generico-medio" si svegliò alla stessa, quasi antelucana ora, come faceva da quarant’anni. Mise a terra il piede destro (più per abitudine che per scaramanzia) e incominciò a muoversi con la consueta alacrità.
Mentre stava accendendo il gas per il caffè, realizzò che, "lui", quel giorno non doveva esaurire le operazioni del mattino negli abituali venti minuti; poteva pure rallentare e per un motivo semplicissimo: quella che stava per sorgere era l’alba del suo primo giorno da pensionato!
Quasi non voleva crederci; poi, gli tornarono alla mente gli avvenimenti del giorno precedente: il saluto di Capi e gregari, i discorsi intonati quasi ad un "Ciccì nun ce lassa’ ", il suo discorsetto, la mezza lacrimuccia, il brindisino, il pasticcino e gli abbracci finali.
Nei giorni, nei mesi precedenti, si era interrogato a lungo su come avrebbe riempito le proprie giornate in quel nuovo habitus del tutto sconosciuto e tutto da inventare.
Aveva pensato ai suoi hobbies da "uomo black&decker", al suo giardino, ai nuovi conoscenti nel paese dove risiedeva. Ma una cosa lo ossessionava più delle altre, quasi fosse una sfida con se stesso, una di quelle cose in cui non si era mai cimentato: aiutare sua moglie nella gestione della casa!
Era un vero e proprio tarlo, perché non era mai riuscito a capire come facesse quella donna minuta ed aggraziata a mantenere la loro non piccola casa come uno specchio, in ogni suo angolo, compresi quelli più reconditi e nascosti. Certamente, doveva avere un segreto, doveva usare attrezzature particolari, doveva avvalersi di tecniche all’avanguardia e pure defaticanti.
Allora, in attesa che sorgesse il sole, decise di esplorare il ripostiglio degli attrezzi per la pulizia della casa e dei prodotti per farla al meglio. Si avvicinò con circospezione, quasi con rispetto, alla porta dello sgabuzzino; la spinse verso l’interno quasi con timore; accese la luce e….. si trovò di fronte ad uno spettacolo che non avrebbe mai immaginato: decine di scope con setole di colore e morbidezza diversi; decine di stracci; aspirapolvere di diversa grandezza; scaffali pluripiano stracolmi della quinta essenza dei prodotti per la pulizia; solo lo scopettone per i pavimenti era in unico esemplare.
Vinto dalla curiosità, cominciò a prendere, con cautela ed un certo rigore reverenziale, i contenitori dei vari prodotti. Erano suddivisi per superficie di impego (cucina-piastrelle, cucina- elettrodomestici; pavimenti-cotto, pavimenti-marmo; bagno-generico e bagno-sanitari specifici; mobili antichi, mobili più moderni,…..), mentre quelli per lavatrice erano su uno scaffale a parte; uno spettacolo quasi da fiaba con quei contenitori di multiformi colore, foggia e grandezza.
Ciascuno prometteva risultati eccezionali, al limite del miracolo; ciascuno si proponeva come la panacea contro ogni tipo di sporco e contro la fatica: una vera e propria corte dei miracoli!
In quel "Lui generico medio" si ingenerarono allora due forze contrapposte: una falco, l’altra colomba.
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(clikka qui per sentire la canzone suggerita da Giovanni)
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Ettore.
Non sono capace a inserire link su cui cliccare perciò invito tutti a collegarsi a youtube e cercare il cantante Roby Santini poi ascoltare, in merito alle riflessioni di Ettore, la canzone Giovanna e Angiolino, specie la seconda parte ........Saluti. Giovanni
RispondiEliminaEttore ha molta fantasia!!!
RispondiEliminaester
Grazie Ester, è bello sentire la tua presenza qui...ma ora vorrei la tua versione dei fatti. Un caro saluto
Eliminafrancesco