Quelle poche, residue illusioni di essere governati da personaggi, se non proprio competenti, almeno accorti sono naufragate nel grande marasma delle vicende legate alla presentazione delle liste elettorali per le prossime elezioni regionali.
Uno spettacolo indecoroso ed indegno di un Paese civile, per di più uso ad andare alle urne con frequenza quasi annuale.
E non mi riferisco solo al pressappochismo ed al dilettantismo di chi doveva redigerle e consegnarle per tempo quelle liste, a meno che i soliti giochetti da mercato delle vacche non li abbiano accentuati; in questo caso, sarebbe un ulteriore schiaffo a noi poveri elettori, ridotti oramai al ruolo di semplici avallatori di nominativi sconosciuti e senza volto, scritti su una lista dal primo, anzi dall’ultimo pisquano di turno.
Quello che mi ha fatto letteralmente cadere le ..... a terra sono state le reazioni della parte “lesa”: scomposte nella forma, assurde nella sostanza.
Frasi come “vulnus politico”, “Radicali, agenti provocatori”, “solito complotto politico-giudiziario”, “attentato alla democrazia” giusto per citarne la crema, lasciano attoniti, come lo fu la Terra al nunzio della morte di Napoleone.
Ragazzi, ma vi rendete conto in che mani siamo?!
Non solo non si ha l’umiltà (ma esiste nel loro vocabolario?!) di riconoscere la propria incompetenza, di chiedere scusa e di trovare una soluzione che assomigli il meno possibile ad una porcata; no, si va all’attacco sparando castronerie da guerre stellari, facendosi scudo dei “diritti degli elettori” (che poi sono sempre i fessi di cui sopra) ed invocando quella poveraccia della “democrazia” che, oramai, viene chiamata in ballo anche per commentare le previsioni meteo.
E poi, senti qualcuno che, fingendo di avere le orecchie basse, ha pure la faccia tosta di parlare di “disamore” del popolo nei confronti della politica: neanche i famigerati Farisei avevano un limite inferiore del buon gusto così basso!
Prima di questa misera sceneggiata da avanspettacolo di bassa, anzi bassissima categoria, esaminando i nominativi che venivano propinati (logicamente, quelli cui potevo abbinare un volto e l’opera svolta) avevo dei seri e motivati dubbi sull’opportunità di recarmi a votare: ora non ne ho più neanche uno!
Ciao a tutti, Ettore.
Ho sempre pensato che il sito del gruppo fosse la sede ove scambiarci opinioni, tenerci aggiornati, e discutere di argomenti vari nel rispetto reciproco delle idee di ognuno. Mi sembra invece che sia il monopolio, (demerito anche di chi non contribuisce, ma le scelte vanno rispettate) di chi vede solo aspetti negativi, addirittura ingigantendoli…in un momento in cui pur stando male, stiamo sicuramente meglio di tanti altri paesi. Domina certamente un’impronta di pessimismo che va oltre la realtà dei fatti. Non conoscevo i miei colleghi sotto questo aspetto….. Il pensionamento fa deprimere? Proprio noi dovremmo spronare gli altri, per avere vissuto con maggiori difficoltà, dovremmo essere positivi, invece….la maggior parte degli argomenti, si qualifica in un pessimismo esasperante di una società in rapido dissolvimento ecc. ecc.(e poi la colpa tra parentesi è sempre di uno).
RispondiEliminaMeno male che nel quotidiano non è così, meno male che ci sono persone che continuano nei molteplici settori a tenere alto il nome della nostra società, l'Italia, persone che non fanno notizia, che non producono titolo nei nostri giornali ma che costruiscono, e col loro lavoro tengono alto il nome del nostro paese in Italia e all’Estero: Militari in missione, medici, ricercatori, professionisti, semplici operai e anche pensionati che con il loro esempio danno lustro nell'ambiente del volontariato sia qui che fuori dall’Italia. Cerchiamo di trovare gli aspetti positivi, impariamo a vedere il bicchiere mezzo pieno, facciamo ognuno il nostro meglio per far rinascere il nostro paese, combattendo la corruzione in tutti i settori, facendo emergere onestà professionalità, imparando a salutare per primo il vicino che incontri, facendo emergere le doti del popolo italiano, che ha sempre saputo rimboccarsi le maniche, rispettare gli anziani ed educare le nuove generazioni. Non dimenticare che prima dei diritti esistono per ogni cittadino i doveri.
Ard
Caro Ard (perchè non hai messo il tuo nome?)
RispondiEliminal'invito all'ottimismo va sempre accolto e penso che coloro che hanno accettato di partecipare e dialogare sul blog lo abbiano fatto con lo spirito che tua hai auspicato.
Quando si parla, però, delle tante cose positive del nostro paese (il cui merito non è certo dei politici) non si apre una discussione ma ci si limita a pubblicizzare un elogioo al quale ogni persona mediamente equilibrata non può che aderire.
Lo scambio di opinioni, gli aggiornamenti e la presentazione del proprio modo di essere e di pensare - sempre nel rispetto delle altrui ideee - non possono che attenere argomenti che ci toccano materialmente e sui quali possa nascere un confronto.
Le difficoltà che, a mio avviso, sono riscontrabili nel nostro modo di dialogare, nasce dalla paura che ogni valutazione espressa dal nostro interlocutore possa essere intrisa di motivazioni partigiane. Questa convinzione toglie la voglia di soffermarsi sullo specifico argomento e di analizzarlo a 360 gradi.
Credo che nessuno di noi potrà mai rinnegare la propria idea di patria, nazione e socialità per le opinioni qui espresse da altri - anche se questi altri sono persone che hanno condiviso una scelta importante e fondamentale quale quella dell'Accademia - ma credo anche che nessuno dei partecipanti al blog abbia questo assurdo ed impossibile obiettivo.
Purtroppo ogni scelta fatta da coloro che ci governa tocca il nostro limitato e personale mondo ed è auspicabile che persone oneste e pieni di esperienze, quali noi siamo, ne parlino, non per fare gli ottimisti o i pessimisti, ma semplicemente per confrontarsi e meglio capire.
Francesco
"Spintaneamente" esco allo scoperto e mi azzardo a dire la mia anche in questa discussione. Secondo me ci sono argomenti condivisibili tanto in quello che dice Ettore quanto in quello che dice Ard ( ma chi ... e' stu Ard?) E' vero quello che dice Ettore ma la colpa, per cosi' dire, non puo' essere semplicemente attribuita al Governo in carica perche' , come "attore" mi sembra sulla scena da troppo poco tempo per essere considerato resposabile : per trovare le cause del comportamento delle nostre Istituzioni ( se non e' Istituzione il Governo , allora chi puo' esserlo?) basta leggere attentamente in alto a destra l'articolo di Gianni Marizza. Lui si limita a indagare solo in campo bellico ma ritengo che l'ambiguita' del comportamento delle nostre Istituzioni sia innata ed intrinseca e puo' facilmente essere riscontrato in tutti i settori in cui si e' esplicata l'azione di governo del paese ed anche in campo giudiziario ( tanto per non scontentare anche Francesco).
RispondiEliminaHa ragione anche Ard ( ma chi ... e' stu Ard?)quando cita giustamente il comportamento esemplare di alcuni esponenti delle varie categorie della societa' italiana : pero' , a mio parere , questi comportamenti esemplari non sono indice di un atteggiamento generalizzato ma sono delle piccole isole in un mare di ambiguita, compromessi, clientelismo e negazione del riconoscimento dei meriti. Meriti intesi come valori anche etici e non frutto di fuberie e raccomandazioni politiche e non. Purtroppo la storia del nostro Paese e' ricca di episodi di valore che non hanno, pero', cambiato il corso degli avvenimenti. Noi "soldati vecchi" non possiamo dimenticare l'epopea della Folgore, l'Amba Alagi , gli Alpini in Russia, i Granatieri e i Lancieri a Porta San Paolo (Roma), gli amati Fanti a Cefalonia: pero' , oltre il ricordo di un eroismo ancora piu' nobile perche' scelto senza speranza, nell'"economia" del conflitto che risultato hanno prodotto?
Quindi anche i segnali che inducono all'ottimismo il nostro Ard ( ma chi ... e' stu Ard?) assumono un peso irrilevante se confrontati con la deriva forse arrestabile del nostro Paese e della nostra societa'. Per concludere, e per contraddire Francesco, con questo mio intervento ho tentato di dimostrare che si puo' parlare di tutto senza necessariamente parlare di politica.
Tanti cari saluti a tutti , in particolare ad Ard ( ma chi ... e' stu Ard?) Giovanni Papi