sabato 12 febbraio 2011

Marcia dell'Unità d'Italia





Nella ricorrenza del 150° Anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia, l’Istituto del Nastro Azzurro ha promosso la “Marcia dell’Unità d’Italia”, che viene realizzata in solitaria dal suo stesso ideatore l’azzurro Michele Maddalena, classe 1940
Il marciatore, partito da Trieste il 3 novembre 2010, dopo aver percorso tutto il territorio nazionale, isole comprese, toccando ogni capoluogo di regione, raggiungerà Torino il 17 marzo, dopo aver percorso 4215 km, in 112 tappe giornaliere di 35-40 km.

Il giorno 8 febbraio il marciatore è giunto in nave a Napoli e sta risalendo la penisola verso Roma. Prima di raggiungere la Capitale, Maddalena sosterrà ad Anzio dove, sabato 12 febbraio renderà omaggio ai Caduti sepolti nel cimitero di guerra americano di Nettuno alle ore 11,00 ed a quelli sepolti nel cimitero inglese alla 12,30.

Il 13 febbraio Maddalena renderà omaggio ai Caduti tedeschi sepolti a Pomezia, mentre, giunto alle porte di Roma, il 14 febbraio sarà alle Fosse Ardeatine alle 11,00. Successivamente, alle ore 12.30, Michele Maddalena raggiungerà il Campidoglio dove sarà ricevuto dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che apporrà la propria firma su una pergamena che ha raccolto le firme dei Presidenti di Regione e dei Comuni visitati.

Michele Maddalena sosterà a Roma qualche giorno e si incontrerà con la Presidente della Regione Lazio On. Renata Polverini. Inoltre, giovedì 17 febbraio alle ore 15,00, si dovrà incontrare col Ministro della Difesa, On. avv. Ignazio LA RUSSA, per relazionare sullo svolgimento della prima parte della marcia che, come noto, ha potuto registrare il crescendo rossiniano di successo anche grazie all’ottimale supporto logistico fin qui prestato dal Rotary italiano. Infatti, Michele Maddalena ha avuto ospitalità su gran parte dei territori del suo percorso, da diversi Rotary Club che gli hanno offerto ospitalità presso gli alberghi esistenti nei territori di rispettiva competenza. Durante la sosta romana, Michele Maddalena sarà ospite alla Conviviale del Rotary Club Roma Prati che si svolgerà la sera del 16 febbraio, durante la quale, oltre al presidente del Club, anche il Governatore del Distretto 2080 del Rotary International apporrà la propria firma sulla pergamena.

Lo scopo della marcia, oltre a quello di far conoscere l’Istituto del Nastro Azzurro ad un più vasto pubblico, è quello di diffondere il messaggio della cultura del Valor Militare, senza il quale l’Unità d’Italia, ottenuta mediante i moti rivoluzionari, le guerre d’indipendenza e l’intraprendenza politica di molti patrioti, non si sarebbe realizzata.

La marcia ha l’alto patronato del Presidente della Repubblica e del Ministero della Difesa


Carlo Maria Magnani
Presidente Nazionale

5 commenti:

  1. Scusate .... ma a Anzio non c'e' anche un altro Cimitero di guerra ? Giovanni.

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  2. Il marciatore, durante la sua lunga passeggiata ha reso omaggio a molti cimiteri, iniziando da quello di Redipuglia il 4 novembre. Non so se ad Anzio esista un altro cimitero, ma l'intenzione era quella di visitarea nche i luoghi dove sono sepolti militari che hanno combattuto per la nostra democrazia, impedendo che nel 1945 diventassimo un satellite della madre patria URSS:

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  3. Sì Giovanni,
    adiacente a Cimitero comunale di Anzio, esiste un altro Cimitero di Guerra, in cui riposano oltre mille Caduti britannici; in quello in cui si è fermato il Sig. Maddalena, invece, riposano i Caduti di tutto l'Impero e si trova circa 3 km a Nord di Anzio.
    Per completezza, nel territorio, oltre al notissimo Cimitero di Guerra USA di Nettuno, esistono anche: il "Campo della Memoria" per i Caduti della RSI ed il Cimitero di Guerra germanico a Pomezia.

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  4. La mia era una domanda provocatoria perche' mi riferivo proprio al Cimitero dove riposano i Caduti della X MAS . Fermo restando tutto il rispetto e la riconoscenza ai quei giovani alleati che , come in Normandia, sono venuti a morire sulle spiagge di Anzio per conquistare solo la terra della propria tomba, io credo che anche quei Caduti abbiano diritto alla pieta'. Se cosi' non fosse, dovremmo consegnare all'oblio tutti gli Italiani che sono caduti negli anni di guerra fino al 1943 perche' combattenti di una guerra "ingiusta".
    Giovanni

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  5. Caro Giovanni,
    purtroppo, la mia goffaggine informatica mi ha impedito di dare risposta al tuo dubbio, mediante la pubblicazione di un documento che l'ANPI ha pubblicato di recente; dammi tempo ma ci riuscirò!
    Leggendo quelle righe, si ha l'atroce dimostrazione di come si possa scendere in basso nella scala della Pietà che dovrebbe essere l'elemento discriminante tra l'uomo e la fiera.
    Ahimé, l'integralismo ideologico -che la pietà non sa nemmeno dove si trovi- ha insanguinato la Storia per secoli: dai roghi della Santa Inquisizione, ai campi di sterminio, ai gulag, a Pol Pot, alle Torri Gemelle; da noi, in mancanza di "materia prima", ci si limita ad "assassinare" la Memoria.
    Un abbraccio,
    Ettore.

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