martedì 7 febbraio 2012

Capitani coraggiosi

Non possiamo risentirci se, in mezzo mondo, ci sberleffano perché tutto quello che succede in Italia è sempre in bilico tra la tragedia e la farsa, tra il pressappochismo e l’incuria, tra la superficialità ed il menefreghismo, tra la smania di protagonismo ed il tornaconto personale, tra un ipocrita buonismo e lo sperpero di risorse.
Quasi per un incontrollabile masochismo, in questo scorcio del 2012 siamo riusciti a dare in pasto agli attoniti osservatori altri due eventi che rientrano benissimo negli stereotipi di cui sopra e cioè: il naufragio della Concordia e la “nevicata” su Roma, come dire dalla nave alla neve!
Due eventi, “gestiti” da due capitani coraggiosi, che hanno diversi, preoccupanti punti in comune: entrambi sono stati “ingannati”, uno da una carta nautica che non riportava lo scoglio fatale e l’altro da un bollettino meteo “menzognero”; entrambi hanno affidato ai media i loro puerili scaricabarile, per giustificare una tragedia dovuta solo alla loro imperizia; entrambi hanno avuto bisogno di una “sala operativa” che li richiamasse e li spronasse alle loro responsabilità con perentori “vadaabordocazzo” e “prendilapalaepulisci”; entrambi hanno avuto bisogno di ricorrere alla professionalità ed alla disponibilità di quelle Forze Armate che si definiscono “inutili”....salvo che quando servono.
In entrambi i casi, non c’è stato niente che possa essere ricondotto ad una “normalità comportamentale”, laddove con tale termine intendo indicare: il rispetto delle procedure, la capacità organizzativa, la salvaguardia della vita di migliaia di persone, il rispetto della dignità, nemmeno della propria.
Ma veniamo (e non per campanilismo) a Roma, questa poveraccia che vive solo di passato e che assurge a “calamità nazionale” sia quando piove sia quando nevica; questa povera ex Urbe, in mano a degli incompetenti dove è impossibile trovare pure straccio di “esperto” che sappia leggere i bollettini meteo, che conosca la relazione tra millimetri di pioggia e centimetri di neve o che sappia organizzare la manutenzione fognaria; questa bistrattata Città eterna che, di “eterno”, ha solo il clientelarismo, l’inefficienza e la panacea del volemose bene.
E, così, è successo! E’ successo che sono bastati pochi centimetri di neve per paralizzare l’intera città, in un mese come febbraio che dovrebbe indurre a pensare più a precipitazioni del genere che alla tintarella; è successo che i mezzi pubblici non potevano circolare per mancanza di catene; è successo che il Sindaco ha invitato i cittadini a contribuire a spalare la neve davanti alle proprie abitazioni (come è giusto), magari non pensando che i Romani non sono come i cittadini di Bressanone che, di pala, ne hanno almeno una a testa, come insegna Gabrio.
Ma è successo anche che è iniziato subito lo sport in cui i politici italioti sono insuperati ed insuperabili campioni: il bipolarismo delle responsabilità. Quando succedono di queste cose, c’è sempre un altro cui addossare la responsabilità o, quanto meno, a condividerla; c’è sempre un altro che non ci ha messo nelle condizioni migliori; c’è sempre un altro che ha ritardato ad aiutarci. Mai che un cosiddetto politico ammetta di non aver agito con la tempestività e con i mezzi che la situazione postulava; mai che inizi un repulisti stile pogrom tra i vari mangiapane tradimento che pullulano nella sua corte; mai che denunci qualcuno dei suddetti per manifesta incapacità: mai!!!
Ed invece, cosa succede? Succede che la buttano subito in politica (classica cortina fumogena) ben sapendo che, dopo l’inevitabile mareggiata di chiacchiere, tutto ritornerà come prima, anzi peggio di prima perché, per sopperire alle insanabili magagne interne, si ricorrerà a dispendiose “consulenze esterne”: tanto paga Pantalone! Nella fattispecie, però, il Sindaco è andato oltre: con protervia, ha continuato a recitare quella parte ma è scivolato (è proprio il caso di dirlo) su una lastra, non di ghiaccio, ma di pietosa arroganza, per di più davanti a milioni di telespettatori.
Se Dio deve salvare il Re, a noi chi ci salva?!
Un abbraccio a Tutti,
Ettore.

7 commenti:

  1. Scandalo a Roma: spazzaneve fermi
    Scoperto il «cimitero delle pale»
    Decine di lame dimenticate in un deposito a San Saba: il sindaco a dicembre aveva tolto all'Ama il ruolo principale nella gestione di situazioni eccezionali.

    Chissà a chi darà la colpa di questo?!

    RispondiElimina
  2. A Modena sono caduti 60cm. di neve e abbiamo avuto temperature sotto i -14°C., le scuole, chiuse per tre giorni, da lunedì sono aperte.
    Nel garage del mio condominio, ma sono sicuro che è lo stesso anche nel 90% dei condomini modenesi, ci sono 5 pale (1 ogni 3 condomini) e 100 kg. di sale; un pensionato, più bravo di me, si premura di rinnovare le scorte ogni estate quando costa meno.
    Quando nevica, ogni sera al ritorno dal lavoro, si pulisce la rampa del garage e si sparge il sale e qualcuno (chi non lavora durante il giorno) pulisce il marciapiede davanti al palazzo.
    Da anni, verso la fine di novembre e continua fino a dicembre inoltrato, il Comune tramite i giornali, le Tv e le radio locali ricorda che esiste una disposizione che obbliga i cittadini, pena multe salate, a dotarsi di gomme termiche o catene nel caso di nevicate fino a 5 cm., solo se si supera quest’altezza intervengono, durante il giorno, i mezzi pubblici spalaneve.
    Lo stesso vale per la pulizia dei marciapiedi e delle strade private.
    Qualche inconveniente è sicuramente successo, qualcuno si è lamentato perché la strada vicino a casa non è stata pulita bene, ma niente si è fermato.
    Domenica prossima il Sindaco ha invitato tutti i genitori a pulire le aree di competenze e i parcheggi delle scuole dei figli e sono sicuro che parteciperanno in tanti; stasera all’Ex Autodromo (ora Parco Ferrari) gara di fondo con le ciaspole e vin brulé in quantità.

    Sicuramente Alemanno qualche colpa ce l’ha, se l’è anche cercata andando a polemizzare in televisione e contro la Protezione Civile, se stava zitto forse era meglio …………, ma i Romani dov’erano ?????
    Mi sa che, come il loro Sindaco, sanno solo lamentarsi.

    RispondiElimina
  3. Ha ragione Oliviero. Non sono in grado di mandare le foto ma vi assicuro che sono assediato da oltre un metro di neve. Per spostare la macchina ho dovuto mettere le catene sulle gomme termiche. Abito in una strada privata e se voglio uscire devo spalare io e per la strada devo pagare ( con gli altri condomini ) la ruspa. Concordo anche io sul fatto che Alemanno faceva piu' bella figura a stare zitto , ma i romani e tutti gli altri italiani ( piu' sud che nord) che si lamentano a sproposito , perche' non si rimboccano le maniche e si comprano una pala ? E' ovvvio che non mi riferisco ai paesi isolati, e in Abruzzo ce ne sono tanti, e mi sembra anche che i loro abitanti non si lametano troppo anzi ringraziano comunque chi, anche se in ritardo, gli porta un aiuto. Il fatto e' che i Sindaci sono i primi a lamentarsi ... ma loro che ci stanno a fare? Saluti congelati a tutti e auguri a Ettore. Giovanni

    RispondiElimina
  4. Credo che Oliviero abbia ragione da vendere circa la differenza di comportamento difronte alle calamità.
    C'è chi fa sceneggiate davanti a pochi centimetri di neve e chi si fa parte diligente e fa qualcosa invece di aspettare gli altri che vengano a provvedere per lui in situazioni molto più difficili. Già abbiamo visto differenze di comportamenti anche in calamità ben peggiori. Ricordo l'alluvione di Firenze del '66. Vidi tutta la popolazione unita lavorare per risolvere il problema, anche aiutando i vicini e gli altri in genere. Così accadde anche al terremoto nel Friuli. In altri casi si è visto gente che sta senza far nulla aspettando che gli altri vengano a portare soccorso. A Roma ho visto gente vestita come a Cortina a divertirsi sulla neve, ma pochi a fare qualcosa per facilitare gli spostamenti o altro. Anche gli addetti (pochi) della p.civile o altri enti pubblici sostavano volentieri a discorrere più che a spalare.
    Tutti poi sono pronti a lamentarsi. Alemanno, caro Ettore ha fatto qualcosa e, forse, se polemizzava meno con Gabrielli, avrebbe fatto meglio, ma non paragonarlo a Schettino! Fai come quando hai paragonato i ventenni di Mussolini a quello (?) di Craxi e poi a quello (?) di Berlusconi. Che c'azzecca direbbe
    Di Pietro! Credo proprio che i paragoni non siano il tuo forte. Infine ancora una preghiera a tutti: possibilmente non firmatevi col solo nome (o addirittura col soprannome "di plotone" in Hdemia), se no si rischia di non capire chi ha scritto. In fondo questo è il BLOG del corso. Ciao a Tutti. Carlo MORI

    RispondiElimina
  5. Ormai è diventato sport nazionale chiedere lo stato di calamità naturale in modo da avere più soldi da gestire (?) per scopi più disparati. Ma anche i cittadini comuni non scherzano, tutti vogliono tutto e subito, il rapporto cittadino - soccorso dovrebbe essere 1 a 1. Salvo poi chiedere di ridurre le spese militari ed invocare i militari all'emergenza, fra non molto ci saranno pochi militari da impiegare. E che dire dei giornalisti tutti trafelati che fanno i servizi in diretta andando a chiedere alle vecchiette "signora ha il pane? L'acqua? ecc. ...
    Pochi si rimboccano le maniche.
    Male ha fatto Alemanno, lo facevo più serio. Cosa c'entra la Protezione Civile, SEI TU SINDACO CHE DEVI ESSERE SEMPRE PRONTO AD OGNI EMERGENZA. SEMPRE!
    Un saluto Suff (Raffaele Suffoletta)

    RispondiElimina
  6. Caro Carlino,
    che Oliviero abbia ragione, non ci piove e, per restare in tema, non ci nevica; personalmente, da buon "terrone", mi sento umiliato nell'essere rappresenatto da scene e personaggi simili: nei miei lunghi anni di servizio al Nord, sapessi quanta me ne sono spalata di neve con l'antenata della pala olivierana!!!
    Per quanto rigurada i "paragoni" che tu hai sentenziato non essere il mio "forte", ti dico che li ho usati volutamente proprio per evidenziare, estremizzandole, analogie tra fatti, periodi, persone comunque coinvolte.
    Certo che Alemanno non è paragonabile a Schettino ma la superficialità, lo scarica barile, la spavalderia/arroganza lo sono eccome!
    Certo che i "ventennii" non sono paragonabili tra di loro se non per la durata temporale, per la levatura/statura dei "Capi" e per i danni prodotti, ancorché di natura e gravità molto diverse.
    Comunque e se vuoi, possima aprire un bel dibattito che non guasta mai!
    Un abbraio,
    Ettore.

    RispondiElimina
  7. Ok, caro Ettore, Alemanno non ha provocato la caduta della neve, Schettino invece ha provocato l'urto della Concordia contro gli scogli. L'atteggiamento di Schettino pare (!)censurabile sotto tutti i punti di vista (anche moralmente), quello di Alemanno pare censurabile soprattutto per la stizza esagerata.
    Una attenuante (forte) per Alemanno è che la neve così cade a Roma ogni 30/40 anni e che i dipendenti comunali non brillino per solerzia e voglia di lavorare (specie ai giorni d'oggi) è cosa, aimè, nota.
    Circa il comportamento dei nostri concittadini difronte ad un evento, per loro ecccezionale ed inconsueto, te l'ho già detto, si sentivano a Cortina, ma nessuno pensava a dare una mano, ma a criticare erano tutti molto capaci. Circa i ventenni lasciamoli perdere, affidiamoli alla storia e guardiamo al futuro, sperando in qualche positiva sorpresa.Un abbraccio Carlo

    RispondiElimina

Scrivi qui i tuoi commenti .