martedì 2 febbraio 2010

CHE NE PENSATE?

Carissimi fratelli del 150°,

Ieri alla santa Messa ha parlato un missionario comboniano, da 38 anni in Uganda. Come sempre succede quando ascolto questi sacerdoti che hanno dedicato la vita al prossimo, mi sono sentito una m….. .
Da tanto tempo mi frullava nel cervello l’idea di fare qualcosa anch’io. Non qualcosa di sporadico, auto assolutorio, per mettere la coscienza a posto ma qualcosa che “lasciasse il segno” che fosse efficace e duraturo.
Tante le idee ma ancora di più i dubbi, i tentennamenti, le incertezze, le pigrizie. Inoltre io so fare sufficientemente bene una cosa sola: comandare. Non è una gran risorsa per aiutare gente in difficoltà in qualche terra di missione!
Così, fra mille perplessità e pigrizie, il tempo mi sfuggiva inesorabile come sabbia asciutta tra le dita lasciandomi una sensazione di scontentezza, di incompiutezza anche perché le forze fisiche ed intellettuali, ancora abbastanza integre, davano segnali non molto positivi di rapido decadimento.
Mentre il Sacerdote parlava ed io mi sentivo come detto sopra, ho provato come un lampo di luce nel cervello: i fratelli del 150° Corso !

Ho provato emozione e commozione. Perché non l’ avevo pensato prima!? Io so fare poco ma i miei fratelli di Corso, ho pensato, costituiscono una tale mole di capacità, energia, esperienza, coraggio fisico e morale, generosità che sta qui, a portata di mano, pronta ad essere utilizzata.

Che ne dite ragazzi? Vaneggiamenti senili? Insomma l’idea sarebbe questa: Costituire un associazione basata sul nostro amatissimo Corso per portare anche noi aiuto a popolazioni in difficoltà finché il Padreterno ci darà salute ed energie.
Queste, di larga massima, le fasi:
- raccogliere le adesioni. Chi ci sta mi mandi una mail: chiavarelli@libero.it indicando indirizzo, numeri telefonici ed email o mi telefoni (339.4341938 - 0721.714628). Lo comunichi anche a Ettore e Oliviero che, se credono, potranno aprire una rubrica nel nostro blog per tenere informato il Corso di quanto avviene;
- eleggere un Nucleo Decisionale, che vaglierà le proposte e prenderà le decisioni in stretto collegamento con tutti gli altri aderenti;
- eleggere un cassiere;
- stabilire dove cominciare la nostra azione;
- prendere contatti con i missionari operanti in zona;
- andare sul posto con un “nucleo tecnico” e vedere di cosa hanno bisogno (denaro, materiali, progetti ecc);
- rientrare, riferire e cominciare a mettere da parte quanto necessita;
- approntati somme e materiali, tornare nella missione nel periodo metereologicamente più idoneo, portare quanto predisposto e, chi può, permanere qualche settimana in loco per aiutare, avviare i progetti ecc.
- al rientro relazionare e ricominciare il ciclo prevedendo di farne non più di uno all’anno.

Chi aderisce non è certo vincolato. Di volta in volta si deciderà “chi farà” e “cosa farà” secondo le possibilità e le esigenze di ognuno.
Ovviamente, almeno all’inizio, tutto sarà a nostre spese.
Potremmo chiamare l’Associazione “UNA ACIES” .

Che ne dite? E’ solo una bozza di idea. Possiamo prenderci tutto il tempo che vogliamo per perfezionare il progetto. Anche chi non può o non se la sente di aderire, può comunicare idee, dubbi, proposte, consigli. Sono in contatto con un Missionario delle mie zone che da decenni opera in Etiopia, si potrebbe cominciare da lì.

Bene. L’idea l’ho lanciata. Riflettete sulla proposta e fatemi sapere cosa ne pensate.
Un forte abbraccio a tutti.
Luigi (Giggione)

3 commenti:

  1. Carissimo Gigi,
    la proposta è stimolante e in qualche modo caritatevolmente ambiziosa. Istintivamente avrei voluto aderire immediatamente, ma ritengo giusto che si debba rifletterci sopra. Sono disponibile per approfondire e definire quale impegno potrebbe essere assunto e come assolverlo, compatibilmente con le capacità e possibilità individuali. E' evidente che nessuno è in grado di assumere impegni a priori, ma parlarne è già un passo avanti.
    Ti abbraccio,
    Gino
    C

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  2. Francesco Miredi3 feb 2010, 19:25:00

    Carissimo Luigi
    mi associo al pensiero di Gino. Sostengo alcuni enti assistenziali e lo faccio nel limite delle mie disponibilità temporali. L'idea è stimolante ed ambiziosa e va approfondita in ogni relativo elemento compreso quello economico e formale.
    Conta, comunque, sul mio apporto.
    Francesco

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  3. Luigi Chiavarelli8 feb 2010, 02:20:00

    24 adesioni sino a questo momento. Non male!
    Giggione

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