venerdì 12 febbraio 2010
L'amore è cieco e senza età ???
Ciao ragazzi
Questa volta eviterò di parlarvi di questioni attinenti l’organizzazione del nostro paese e, prendendo spunto da fatti conosciuti nell’esercizio della mia professione, vorrei sentire la vostra opinione sui rapporti sentimentali, oggi molto frequenti, fra persone con una elevata differenza di età.
Il fatto: circa dieci anni fa era venuto da me un signore cinquantenne, agiato e con una buona posizione lavorativa, perché la moglie voleva separarsi. Le motivazioni addotte dalla moglie si riassumevano nella grande importanza che il marito dava al lavoro e, conseguentemente, nella continua lontananza dalla famiglia della quale facevano parte due figli quasi maggiorenni.
La richiesta era arrivata del tutto inattesa ed aveva portato una profonda frustrazione al signore che chiameremo Tizio. All’epoca tramutai, con l’accordo della controparte, la separazione giudiziale in una consensuale cercando soluzioni che potessero soddisfare tutte le esigenze di entrambe le parti e convinsi Tizio a seguire una terapia che riequilibrasse il suo stato psichico visibilmente molto fragile.
Rividi Tizio tre anni dopo la separazione perché voleva il divorzio e lo trovai completamente cambiato. Il viso, con una abbronzatura non naturale, sembrava ringiovanito di dieci anni, il fisico era tornato asciutto e l’abbigliamento era completamente diverso da quello sobrio e tradizionale di quando lo avevo conosciuto. La metamorfosi non era dovuta all’opera dello psichiatra ma di una sua segretaria venticinquenne che, dichiarando il suo amore già precedentemente nascosto e disinteressato, gli aveva fatto ritornare la voglia di vivere.
Ottenuto il divorzio, Tizio sposò la ragazza di ventotto anni più giovane di lui anche perché questa era rimasta incinta e, profondamente convinto dell’amore da questa dichiarato, le intestò buona parte dei suoi beni.
Durante l’ultimo periodo natalizio sono stato chiamato dal medico che lo aveva curato dopo la separazione perché Tizio era stato ricoverato per una profonda crisi depressiva che lo aveva indotto a fare uso, in maniera eccessiva, di farmaci e tale stato era determinato dal fatto che la moglie aveva lasciato la casa coniugale per andare a vivere con un collega coetaneo, suo ex fidanzato prima della relazione con Tizio.
La trama presta il fianco ad una miriade di battute che saggi vecchietti come noi potrebbero fare ma siamo sicuri che trovandoci nella situazione di Tizio ci saremmo comportati diversamente?
Sino a che livello la razionalità umana è capace di farci ragionare con equilibrio per evidenziarci, nella sua realtà più lucida, la differenza fisica fra noi ed una splendida ragazza che ci dichiara il suo infinito amore?
E’ giusto essere razionali nel momento dell’inizio del nostro decadimento fisico e rifiutare l’illusione di una nuova vita con una donna che può sembrare nostra figlia o, peggio, nostra nipote?
Sino a che punto la certezza di un devastante scenario a medio tempo deve negarci la possibilità di vivere un attimo di sublime illusione?
Proviamo a dare una risposta non perché potremmo essere protagonisti di episodi simili ma perché la grande differenza di età nella coppia sembra essere una normalità nei moderni costumi sociali.
Vi abbraccio
Francesco
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Caro Francesco,
RispondiEliminadal momento che chiami in causa noi "saggi vecchietti" (su entrambi i termini nutro qualche perplessità, però!), ti spiattello una "botta di saggezza" che la dice lunga sul tuo Tizio e sui tanti altri come lui.
Un antico adagio popolare, peraltro confortato da inoppugnabili prove scientifiche, sancisce: il maschio uomo è dotato di due teste, una superiore ed un'altra inferiore, il cui miglior funzionamento è inversamente proporzionale all'età.
Già questa verità assoluta potrebbe essere sufficiente a rispondere ai tuoi interrogativi, atteso che le due teste di cui sopra dovrebbero gestire, una la "razionalità" e l'altra la "sublime illusione".
Ma, ti chiedo: come fa l'illusione a coniugarsi con la razionalità? o meglio: come fa la razionalità ad essere condizionata da un'illusione che ogni evidenza fa apparire effimera?
E'pur vero che un altro detto recita che "tira più un ....... che una mandria di buoi", però, permettimi di dirti, che tutti i "Tizii" che lo fanno proprio in totale spregio dell'anagrafe, non sono solo degli illusi sono anche dei mona!
Illudersi, tutto sommato, non costa niente; però, quando questa illusione cozza violentemente con una realtà fisica incontrovertibile, allora si scivola inesorabilmente nella demenzia senile.
Tu potrai dirmi che tanti "Tizii" non ne fanno solo una questione fisica, bensì cercano in una persona tanto più giovane quasi un aggancio, un continuum con la loro gioventù, ahiloro, perduta.
E allora, se così fosse, ti dico che sono mona al quadrato, perché ciò che è perduto è perduto e non si potrà mai più reincarnare in qualsivoglia creatura.
Forse sto per dire un'idiozia ma io sono convinto che anche le "illusion" debbano essere, ad un certo punto, governate dalla "razionalità" se non si vuole che si trasformino in paranoia ed aggiungano, a quello fisico, anche il decadimento mentale.
Se poi, come dici tu confortato certamente da dati statistici, i moderni costumi sociali prediligono tali forme di coppie, sai che ti dico: mi dispiace per quella società che li vedrà primeggiare, perché dovrà preoccuparsi seriamente della cura di tantissimi paranoici.
Ti abbraccio, Ettore.
Sempre e comunque "Carpe diem" !
RispondiEliminaTizio,che non ha fatto male a nessuno, almeno per un pò ha vissuto qualche attimo di felicità che si porterà per sempre nel cuore e nella memoria .
Viva i vecchi babbioni che hanno il coraggio di riprendersi la vita !!!!
PS: Ovvio che lo stesso discorso vale anche per le "babbione" .
RispondiEliminaLa "paranoia" descritta da Ettore si scontra con il "carpe diem" di Loretta e Oliviero.
RispondiEliminaSarei portato d'istinto a condividere il parere dei secondi e dire che l'amore non ha età e che tutto è possibile in amore, ma mi sembra più uno slogan da baci Perugina che la descrizione della realtà quando la differenza di età e così significativa.
Non trovo nulla di male che un anziano ormai solo si ubriachi d’amore per una giovane e riviva le forti, belle sensazioni della giovinezza purché si guardi bene allo specchio e sappia che non potrà durare.
A quell’età un sano realismo e un certo disincanto, dovrebbero far scudo alla cocente delusione dell’inevitabile abbandono. Quindi “carpe diem” ma senza troppe illusioni e tenendo sotto controllo il conto corrente.
Luigi
Approvo il carpe diem di Loretta e Oliviero e condivido totalmente il pensiero di Luigi. E' giusto riprendersi la vita a qualsiasi età ma senza illudersi; la giovinezza non ritorna. Quando si è iniziata la discesa i sogni non faranno mai male se si ha la convinzione che, qualora dovessero divenire realtà, dovranno, il più presto possibile, tramutarsi in ricordo.
RispondiEliminaFrancesco
E no, ragazzi, qui bisogna che ci mettiamo d'accordo!!!
RispondiEliminaSe non ho capito male, il quesito di Francesco si può sintetizzarenel se è giusto o meno cedere alla razionalità fino "a rifiutare l'illusione di una nuova vita....", quando l'anagrafe ci dà torto: ed io ho risposto che SI è giusto.
Poi è venuto fuori il "carpe diem" che, pur non condividendola, è un'altra risposta.
Altro poi, le risposte di sostegno a questa teoria che, però, mi sembra contengano troppi "distinguo" che , a mio avviso, sono in contraddizione sia con il quesito francescano sia con i VERO significato dell'esortazione oraziana.
E mi spiego.
Francesco, sempre che abbia capito bene, ipotizza una "nuova vita" con una giovincella e, se tanto mi dà tanto, ipotizzare una "nuova vita" implica il pensare ad un periodo più o meno lungo che non può essere certo coincidere con il "diem" di cui sopra.
Francesco e Giggione, inoltre, subordinano questo giusto anelito senza età a troppi condizionamenti (niente illusioni, occhio al conto corrrente) tanto che mi sorge spotanea una domanda: per caso "un giorno da leoni" magari con il supporto del viagra, significa "riprendersi la vita"? e, se così è, che bisogno c'è di divorziare, risposarsi, fare pure nuovi figli se poi tutto si riduce ad un effimero e non vincolante mordi e fuggi?
Sarò pure divorato dall'arteriosclerosi, però non riesco proprio a capire come si concilii questo momentaneismo con l'anelito a farsi una nuova famiglia!
Il Poeta epicureo, infatti, esorta a saper cogliere i doni che la vita ci offre GIORNO PER GIORNO, senza la presunzione di poter condizionare il futuro con ipotetiche speranze o timori: e, atteso che il "rifarsi una vita" non può prescindere da "un futuro", credo che il "carpe diem" non ci azzecchi niente con il quesito in questione.
Neanche nella sua accezione distorta che lo intende nel senso di prendere la vita come viene e viverla senza pensieri né scrupoli.
Ciao a tutti, Ettore.
Caro Ettore,
RispondiEliminatu parli di "rifarsi una vita" io intendevo riprovare per un po' di tempo l'ebrezza della gioventù.
Per rifarsi una vita ed evitare dispiaceri, forse è meglio cercare qualche piacente signora, saggia di anni e di esperienza, con dati anagrafici non vertiginosamente lontani dai nostri e più facile da "reggere" anche in posizione orizzontale.
Un abbraccio.
Luigi (Giggione)
Credo che il carpe diem al quale abbiamo tutti fatto riferimento non sia il frugale incontro sessuale magari, come dici tu, reso più sicuro dal viagra. Se fosse solo questo non esisterebbe alcun problema perchè non ci sarebbero implicazioni sentimentali. L'illusione al quale facevo riferimento sta nel credere di poter essere amati per il resto della propria vita.
RispondiEliminaE' in questo senso che approvo la teoria dell'attimo; amare con la voglia di farlo senza illudersi di ricevere, dall'altra o dall'altro, lo stesso tipo di amore.
Tutto questo non centra con gli scrupoli o con il divorzio dove subentrano implicazioni diverse.
Immaginati di conoscere, in un momento in cui non hai alcun tipo di legame, una splendida trentenne che ti dice di non aver mai visto baffi belli come i tuoi e di non aver mai conosciuto un uomo buono, sensibile e tollerante come te e che ti ama come non ha mai amato nessuno...... come ti comporteresti ?
Caro Francesco, il nostro "carpe diem" è esattamente quello a cui fai riferimento tu e cioè credere ancora nell'amore.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la tua domanda finale a Ettore, gliel'avevo già fatta io ieri sera (a dir la verità per me bastava che la trentenne arrivasse anche solo ai complimenti per i baffi...), ma non ha ancora risposto.
Vedo che vi siete salvati in corner (cioé avete aggirato il quesito francescano) e la cosa mi fa piacere perché significa che siamo sempre arzilli e reattivi, in barba a qualsiasi anagrafe!
RispondiEliminaPer quanto riguarda la domanda e nonostante la diffamzione basso-padana, rispondo:
la accarezzerei teneramente su una guancia ( liscia e rosea), con l'altra mano terrei la sua e, dopo averle pudicamente baciato la fronte, la congederei con un "La ringrazio ma mi risparmi il farmi soffrire, per piacere!"
Non chiamtemi ipocrita: concedetimi solo di credere di poter essere tanto coerente da comportarmi così.
Ciao a tutti, Ettore.