E così, un altro Ventennio (il terzo!) dell’Italia unita è finito; un altro, lunghissimo periodo durante il quale, come nei precedenti, il Paese ha vissuto all’ombra di un uomo che, nel bene e nel male, ne ha plasmato lo stile di vita e condizionato il futuro, lacerandolo in opposte fazioni di comunale memoria.
Tre uomini che sono entrati a gamba tesa nella scena pubblica, monopolizzandola con la loro personalità, la loro smania del potere, il loro ricorso al culto della personalità; tre uomini che, da un balcone o da un predellino, si sono presentati come “salvatori della patria” ed hanno ricevuto anche l’imprimatur delle alte Gerarchie ecclesiastiche di “uomo della Provvidenza”.
Tre uomini che hanno lasciato l’Italia come, se non peggio, di come l’avevano trovata, anche se la fine drammatica e cruenta del primo non può essere paragonabile con quella degli altri due.
Certo, i periodi storici di riferimento sono stati diversissimi ma tutti tre hanno saputo sfruttare al meglio le debolezze del popolo italiano (o italiota?!), avvalendosi soprattutto della persuasione perversa dei mezzi di comunicazione.
Anche la loro “uscita di scena” è fuori dal comune e, in qualche modo, è il riflesso di un generalizzato malessere popolare: dalla barbarie di Piazzale Loreto, alle monetine del “Raphael”, alla gazzarra scomposta e sguaiata di Piazza del Quirinale.
Al di là di queste analogie, diciamo così, di “procedura personalizzata” nella gestione del Potere, ritengo che le conseguenze che ne sono derivate abbiano avuto una valenza destabilizzante crescente; e mi spiego meglio.
Non vi e dubbio che i lutti e le distruzioni della Guerra furono immensi ma interessarono una popolazione decisamente “sana”, con precisi e convinti Valori di riferimento ed una gran voglia di ricominciare e ricominciare meglio di come aveva finito; sarà stato, quello, pure un popolo di analfabeti e di creduloni, però era un popolo che aveva una dignità e che sapeva discernere il bene dal male. Era un popolo, quello, che seppe esprimere una classe politica (ci metto tutti) che aveva gli stessi Principi, che ebbe la stessa forza di rimboccarsi le maniche e di presentarsi al mondo sì con le pezze al culo ma con la stessa dignità: erano un popolo ed una politica sobri e ne venne fuori il miracolo economico.
Non si può dire lo stesso del secondo periodo, durante il quale venne teorizzato, quasi dogmatizzato il concetto della “vacca statale” da mungere fino all’ultima goccia di latte o, se preferite, all’ultima lira; la “cosa pubblica” cominciò a modificare l’aggettivo, fino a diventare “privata”, anche se il “privato” erano i Partiti. Il popolo formato da genitori che volevano rifarsi delle privazioni patite e non farle patire ai figli, espresse una classe politica (ci metto tutti) manigolda, arrogante ed incapace: ne vennero fuori la crescita esponenziale del debito pubblico e tangentopoli.
L’ultimo periodo è ancora troppo fresco di cronaca per essere giudicato con distacco; tuttavia, almeno per me, è quello i cui strascichi saranno i più lunghi ed i più duri da eliminare. Questo periodo, infatti, è stato caratterizzato dalla nefasta sommatoria di un decadimento morale e culturale generalizzato, di un impoverimento etico (non certo materiale!) della cosiddetta “classe dirigente”, di un eccesso di protagonismo da parte di tutti contro tutti, del bistrattare le Istituzioni, di una riduzione a “comparsa” in politica estera, di un asfissiante ed onnipresente conflitto d’interessi, fino al ludibrio della derisione internazionale ed all’umiliazione del “commissariamento” de facto. Non temo smentite se affermo che, in questo periodo, tutti i mali del precedente si sono amplificati, potendo beneficiare di un humus
di coltura favorevole all’impianto di qualsiasi azione o attività illecita, purché a carico della collettività: è stata una corsa continua e sempre più sfrenata all’arraffare l’arraffabile, fregandosene bellamente degli interessi del Paese, ma sempre presentando il tutto in una cornice fatua e di perenne felicità: un insuperabile coro di imbonitori! E non mi riferisco solo alla ex maggioranza!!!
Ancora una volta non temo smentite, quando dico che il popolo italiano (o italiota?!) è stato rimbambito (ma forse gli è pure piaciuto!) con chiacchiere, chiacchiere e chiacchiere (da parte di tutti, estremi compresi) che gli hanno fatto credere di vivere quasi in un “bengodi” molto casareccio, dove tutto è possibile, dove tutto è lecito, dove tutto è a carico dello Stato.
Ora che anche questo terzo “ventennio” è finito, l’Italia ha le sue brave macerie da sgomberare e tanto da ricostruire; a differenza di quelle materiali della guerra, però, queste sono molto più subdole e postulano l’utilizzo di cose molto ma molto più sofisticate e complesse che muscoli forti, pale e picconi.
La mia domanda è una sola: sarà m possibile trovare ancora un pezzettino di terreno fertile dove seminare con la speranza che nasca qualcosa, dopo la devastazione di questo (speriamo) ultimo “ventennio”?!
Ciao a tutti,
Ettore.
A mio avviso dovremmo seminare sulla nostra personale cultura; sulla capacità di giudicare gli uomini (politici e non) per quello che sono e non per quello che rappresentano; sulla voglia di sentire come nostro simile ogni essere umano se pur con la consapevolezza che ciascuno ha diritto di avere ciò che ha meritato; sulla analisi della evoluzione socio-economica e la conseguente consapevolezza che non esiste più la contrapposizione destra/sinistra bensì profitto per pochi e politica liberale/sociale; sulla tolleranza.
RispondiEliminaIl tutto sperando che chi fa politica sia capace anche di quella sana, un po ipocrita, diplomazia, che tu chiami cinismo, per il bene del popolo.
Grazie per la pragmatica rappresentazione della situazione....ti fa bene continuare a pensare.
Un grosso abbraccio
Francesco
Io voglio fare e farmi una semplice domanda : se in caso di emergenza ( situazione nella quale si dovrebbero poter vedere le migliori qualita' e capacita') si ricorre a tecnici nominati esclusivamente dal singolo ( Presidente ), la rappresentanza democratica e tutto l'ambaradam che ci gira intorno e tanto ci costa , a che c... serve? Aridatece la Buonanima!Giovanni
RispondiEliminaCaro Giovanni, Monti è stato nominato dopo aver sentito tutti i partiti i quali, nella maggioranza, hanno dato il loro consenso. Comunque i distinguo di alcuno (ed in particolare di Alfano) mi preoccupano e non è detto che la mancata nomina di questo o di quel ministro non faccia saltare il tutto. A quale Buonanima ti riferisci a Cavour o a Franceschiello?
RispondiEliminaSarebbe meglio De Gasperi se proprio si deve scegliere un politico altrimenti Frencesco II di Borbone, in quanto a dignita', supera tutti i nostri attuali rappresentanti. Il fatto che tutti i partiti siano d'accordo a far togliere le castagne dal fuoco da un altro mi pare che confermi la mia tesi.
RispondiEliminaGiovanni.
P.S.1 Tutti sanno chi e' la Buonanima .... forse a Milanograd c'e' qualche amnesia in quanto tutta l'attenzione e' dedicata all'ecopass o alla costruzione della moschea.
P.S.2 Io scherzo ..... e' satira!
Bella la risposta e simpatica la satira
RispondiEliminaCaro Francesco, Il Presidente della Repubblica, uno (o forse l'ultimo!) dei veri Politici ancora presenti nella vita di questo Paese, ha scelto il Prof. Monti con la sua nomina a Senatore a vita ancor prima delle dimissioni del Presidente del Consiglio. Poi, dimessosi Berlusconi, è stata ufficializzata la scelta.
RispondiEliminaCaro Pierluigi se vuoi dire che Monti è stata una scelta di Napolitano penso che tu stia sbagliando. Il nome di Monti, economista liberale più vicino al mondo berlusconiano che all'opposizione, era stato fatto diversi mesi fa spinto dai centristi/cattolici e la nomina a senatore a vita rappresenteva un atto dovuto. La scelta è maturata quando si è avuto la consapevolezza che Berlusconi aveva perso la maggioranza in Parlamento, che all'estero non aveva più alcuna credibilità e che Monti avrebbe potuto rappresentare l'unico soggetto accettabile dalla maggior parte delle fazioni. Naturalmente concordo con te e con Giovanni sulla pochezza di tutti gli attuali politici e ciò è dimostrato anche dal loro attuale e generalizzato irresponsabile atteggiamento ma questo, sempre a mio parere, non scalfisce minimamente le responsabilità dell'ex governo e l'ineluttabilità del cambiamento.
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesco
Caro Franceso concordo con te in merito alla nomina del Prof. Monti a Senatore a vita quale atto dovuto. Credo che il Governo Monti non sia altro che una espressione della volontà del Presidente della Repubblica, volontà finalizzata alla ricerca di una soluzione il più rapida e sicura possibile per far fronte alla grave crisi in cui versa il Paese. Per quanto attiene la vicinanza del Prof. Monti al mondo berloscuniano ho delle serie riserve visto che solo dopo due giorni dalla sua discesa in campo alcuni media già parlano del Sen. Monti come il possibile Candidato dell'opposizione, UDC compresa, alle prossime elezioni.
RispondiEliminaUn abbraccio
Caro Pierluigi, non voglio insistere su una questione che potrebbe apparire di scarsa importanza ma che non lo è. Monti ha coperto cariche europee durante tutte le legislature; sia di destra che di sinistra (con Prodi) e sempre si è presentato ed ha agito come un liberale aperto al mercato ed alle liberalizzazioni; teorie, queste, più attribuibili al primo centro destra berlusconiano che non al polo opposto. Il suo nome quale successore di Berlusconi è stato fatto, per la prima volta, da Pisanu che non fa certo parte dell'altro parte ed è stato preso in considerazione da Napolitano quando ormai era certo che rappresentava un collante fra la quasi totalità delle fazioni.
RispondiEliminaNon so quali siano i media a cui tu ti riferisca ma convincersi che la scelta di Monti sia stata fatta dal comunista Napolitano per eleggere un anti Berlusconi significa, sempre a mio avviso, non voler guardare la realtà.
Berlusconi si è dimesso perchè e stato abbandonato dai suoi stessi vassalli e sta ora preparando la sua campagna elettorale basata, come sempre, sulla malvagità e antidemocraticità del comunismo al quale aderirebbero tutti coloro che non sono dalla sua parte, compreso il Monti. Questo slogan, però, si è già mostrato non vincente con i referendum popolari, quando un numero di persone decisamente superiore a quello che lo aveva eletto, ha risposto no alle sue richieste. Lasciamo stare i media e proviamo a dare una nostra soluzione alla crisi in atto. Gli scenari potrebbero limitarsi a tre propettazioni: 1) mantenimento del governo sino alla fine della legislatura, 2) scioglimento del parlamento ed elezioni anticipate, 3) nuovo governo con nuovo premier. Proviamo a discutere sui pro e sui contro per ciascuna delle tre soluzioni e vedrai che ragionando arriveremo a capire chi ha determinato la scelta.
un abbraccio
Francesco
Ragazzi,
RispondiEliminaera inevitabile che la discussione teorica (e, fors'anche, presuntuosamente "filosofica") che io auspicavo venisse fagogitata dalla drammatica realtà che stiamo vivendo.
Siccome a me piace parlare anche di cose concrete, raccolgo volentieri la sfida e Vi dico subito come la penso.
In situazini drammatiche al limite della tragedia, per piacere smettiamola di parlare di "eletti" e balle simili; primo, perché noi non abbiamo "eletto" proprio nessuno, semmai abbiamo "nominato" personaggi cari al Capo e che lo hanno pure tradito; secondo, quale fiducia si può riporre in gente che, in oltre tre anni, è stata capace solo di attaccare il ciuccio dove voleva il medisimo, fino alla farsa della certificazione di una fantomattica parentela internazionale?
Personalmente non voglio e non so entrare nelle finezze "da fioretto" utilizzate da Francesco e da Pierluigi, per cui mi limito a dire la mia sulle opzioni proposte da Francesco.
Ripeto che, in situazioni come questa, è obbligatorio uscire dai bizantinismi di questa politica da cortile, come non mi sembra proprio il caso di mettersi lì a fare i gattopardi quando, tutto intorno, prende fuoco.
Per me, questo Governo DEVE arrivare fino alla scadenza della Legislatura, non tanto e non solo per cercare di cucire al meglio possibile la pezza per la nostra disastrata econonomia, quanto e soprattutto per gettare le fondamenta di quelle riforme strutturali che ci rifarebbero una verginità oramai perduta nel bordello dei vari palazzi, casolari e capannucce della sempre cosiddetta "politica".
Bisogna che si mettano in testa che a chi ci sta mettendo con le spalle al muro non gliene frega proprio niente dei "politici" italiani e delle loro miserie; non c'è tempo da perdere dietro allo tsunami di chiacchiere che si sentono ogni giono su tutti i canali televisivi; c'è bisogno di agire e, ogni minuto perso, potremmo pagarlo a carissimo prezzo: pensate un pò se possiamo permetterci il lusso di sprecare mesi per le "elezioni"!!!
E per "eleggere" chi poi?
Il terzo scenario, caro Francesco, non lo prendo nemmeno in considerazione perché mi pare praticamente irrealizzabile, per evidente mancanza di materia prima.
In conclusione, dico che, ci piaccia o no, ci avviamo verso un governo "plutocratico" internazionale che, agendo con cinismo e spietatezza, non guarderà ad altro se non al proprio interesse, devastando quelle economie nazionalei deboli ed ancora con ideologie ottocentesche come la nostra.
La scelta è stata, perciò, obbligata e, vista la citata mancanza di materia prima, bene ha fatto il Capo dello Stato a prendere il pallino in mano ed almeno a provarci; personalmente, non posso augurarmi/Gli che abbia successo!
Un abbraccio,
Ettore.
Nel timore di essere stato frainteso, volevo precisare che i miei precedenti interventi (o meglio battute) non erano finalizzati ad auspicare elezioni: al contrario spero che per il futuro i nuovi Governi si formino come quello di Monti che( facendo i debiti scongiuri) potrebbe essere un buon esecutivo.Bisognerebbe solo cambiare chi e' che effettua la scelta : andrebbe bene la Magistratura? Giovanni( so sempre il solito ...)
RispondiEliminaEttore la penso esattamente come te ma gli scenari che ho proposto avevano lo scopo di capire, attraverso il ragionamento, chi avrebbe avuto interesse a scegliere Monti (il comunista Napolitano, la magistratura, le brigate rosse o, più probabilmente, la componente moderata del centro destra la quale, dopo essersi resa conto dell'inettitudine del governo, ha capito che imminenti elezioni avrebbero rappresentato l'apoteosi delle sinistre). La prima delle scelte da me proposte, quindi, presupponeva la continuazione del governo Berlusconi; anche perchè, ahimè, noi oggi non abbiamo ancora alcun governo.
RispondiEliminaFrancesco
Francesco,l'apoteosi della sinistra in caso di elezioni? Il Pd,17 correnti in un partito solo, un leader per un futuro tutto da definire che rifiuta le primarie e che difficilmente potrà essere Bersani. Renzi e Zingaretti che si presentano come i futuri leader del dopo Bersani creando scompiglio in un partito già abbastanza in difficoltà. Un partito che i sondaggi danno oggi al 30% circa contro il 25% del Pdl avrebbe dovuto optare per le elezioni. Ma quale apoteosi?
RispondiEliminaPer l'Italia è sicuramente meglio oggi, in questa situazione, sperare nel Governo Monti e, sperare nello stesso tempo che le assicurazioni fin qui date dal Pd e dal Pdl siano mantenute nel corso della Legislatura. Ho seri dubbi che ciò accada.
Forse ho la grande capacità di non farmi capire...certo che questa è la situazione migliore e dobbiamo sperare che PDL e PD si comportino con responsabilità ma i commenti tuoi e di Giovanni facevano intendere che la scelta di Monti fosse stata fatta autonomamente ed esclusivamente da Napolitano, in contrasto con Berlusconi, e questo è sbagliato. Così come, sempre a mio avviso, le considerazioni sulle elezioni da te fatte vanno riviste in ragione dell'attuale legge elettorale. Se oggi si andasse al voto con il bipolarismo, gli italiani si troverebbero a scegliere ancora tra Berlusconi (o un suo delfino) e un qualsiasi altro della fazione opposta e io credo che sarebbe un plebiscito per l'altro perchè oggi ciò che la gente vede è il fallimento di Berlusconi non le disincrasie da te evidenziate (con Berlusconi sono aumentate le tasse; la crisi è stata gestita male; abbiamo perso credibilità all'estero e sono state raccontate un sacco di balle). L'amara conseguenza sarebbe la scelta di una maggioranza eterogenea, divisa ed inconcludente che, probabilmente, porterebbe alla stessa situazione oggi in essere. La soluzione attuata invece, se realizzata, da la possibilità al PDL di ricrearsi un'immagine pulita dal berlusconismo; al PD di rendersi più omogeneo ricercando una guida carismatica; al terzo polo di agglomerare quanto più moderati possibile e a tutti i politici di buona volontà di cambiare la legge elettorale. Il governo tecnico, inoltre, non avendo vincoli elettorali, può più facilmente far digerire la dura realtà (che è recessione) e portare gli italiani ad accettare un tenore di vita consono alla ricchezza reale.
RispondiEliminaQuindi, se anche tu la pensi come me ed Ettore sulla bontà della scelta fatta, auguriamoci che Monti possa lavorare bene con l'aiuto dei politici ed evitiamo di lanciare messaggi fuorvianti quali quelli relativi all'attività di Napolitano che è si stato un comunista ma che ha svolto la sua funzione con equilibrio e rispetto sia delle istituzioni che del popolo.
Francesco
Ma di che cosa si parla? Non si era detto che il problema era Berlusconi e che con l'incarico a Monti (che a me risulta essere stato contattato da Napolitano durante l'estate per tenersi pronto) il famigerato spread sarebbe calato di 200 punti (leggasi "Repubblica" di una settimana fa e i vari soloni sparsi per media e blog vari)? Quale sia la reatà è sotto gli occhi di tutti: non solo lo spread non è calato ma il problema si è allargato anche ad altri Paesi. E noi siamo qui a discettare dei massimi sistemi.
RispondiEliminaCaro Gino,
RispondiEliminainnanzi tutto "bentornato": ci sei mancato!
Hai perfettamente ragione quando parli di "massimi sistemi" ma, forse, se ne sentiva il bisogno dopo anni che abbiamo visto le nostre giornate riempirsi di "minimi".
Che la vicenda sia stata gestita in maniera, diciamo così, un pò "forzata" è fuori dubbio; ma, a mio avviso, era l'unica che potesse permettere un cambiamneto che era, oramai, invocato da mezzo mondo, almeno quella parte di mondo in cui si stampano e si leggono i giornali.
La bufala del ridimensionamenyto dello psred è, appunto, una bufala e la realtà lo sta dimostrando.
D'altronde, neanche il più illuso degli illusi avrebbe potuto pensare che sarebbe potuto avvenire, dal momento che la questione è talmente complessa che non può certo bastare il solo annuncio dell'arrivo di un "salvatore" per radddrizzarla.
Come è altrettanto evidente che il precedente governo si era talmente screditato (nota la finezza nel non aver detto di peggio!) che poteva dare l'impressione di costituire un valore aggiunto di quella stessa complessità.
Ora, abbiamo un nuovo Governo, formato da tecnici di primissimo piano internazionale e, soprattutto, "vergine": in tutti i sensi!
Personalmente, voglio sperare che questi dilettanti allo sbaraglio che si autonominano "politici" gli consentano di lavorare, senza invischiarlo ed asfissiarlo nella loro pochezza.
E ti dirò di più: se "il buon giorno..." allora, la nomina di "quel" Ministro della Difesa (gli altri non li conosco) ed il ridimensionamento di quella pagliaccia del "federalismo", allora possiamo ben sperare.
Un abbraccio,
Ettore.
Che peccato! Solo adesso posso partecipare a commentare quanto detto da Ettore, essendo rimasto per qualche giorno senza pc nella mia vecchia Toscana. Carissimi, i paragoni fra i tre ventenni non mi paiono molto azzeccati, si tratta infatti di situazioni molto differenti, in tutto! Forse, Ettore, senti la nostalgia dei Governi balneari e di quelli semestrali quando era veramente (!) possibile adottare in modo subdolo provvedimenti "ad personam" senza dare troppo nell'occhio e facendo levitare ad oltranza il debito pubblico che ci troviamo! Date retta a me! meglio avere dei "responsabili" nel bene e nel male che non personaggi senza volto che si scambiano ministeri da un momento all'altro agendo in un comodo anonimato (di fatto). Meglio "un solo cattivo Comandante" diceva il buon Napoleone e ci ripeteva l'ottimo Cap. MONEGO che "due buoni Comandanti"...e da noi, si sa, ci sono moltissimi, ma "cattivi comandanti"! che, forse, ad Ettore e a qualche altro piacciono di più. Ma, forse,... è meglio non dare una impronta troppo politica al nostro BLOG. Un abbraccio. Carlo MORI
RispondiEliminaCarlino i tuoi commenti "toscanacci" ci sono mancati molto: bentornato!
RispondiEliminaLe "analogie" tra i tre "ventenni" si limitano e si esauriscono nel solo periodo temporale; non mi sembrava infatti il caso di monopolizzare il Blog per mesi, per evidenziarne anche quelle di fatto.
Sinceramente, non so quale mia espressione ti abbia indotto ad attribuirmi le prefernze "balneari" che citi nel tuo commento; né quali per i "comandanti".
D'accordissimo per "l'impronta", però ti posso assicuare che a me basterebbe un Governo che governi sul serio e faccia di tutto per iniziare a farci uscire dalla m.... dentro cui ci hanno precipitato decenni di mascalzonate rigorosamente bipartisan.
Un abbraccio,
Ettore.
Ok, Ettore, è logico che tutti desiderino il Governo che dici Tu! Ma, credimi, è sempre meglio individuare chiaramente il Responsabile politico di turno. E' evidente, comunque che
RispondiEliminala creazione di un sistema politico "bipolare", come in tutte le Democrazie avanzate, favorisce non solo l'alternanza, ma anche la stessa Democrazia. E di questo (bisogna riconoscergli
obiettivamente i meriti, fra i tanti demeriti)
bisogna forse ringraziare il sig. "B". Il paragone con i C.ti è ovvio che riguardi la trasposizione degli stessi concetti nell'ambito militare. Un abbraccio. Carlo Mori