lunedì 28 novembre 2011

Ma di chi è la colpa?

L’ultima riflessione sulla crisi pubblicata sul Blog ed il relativo commento di Carlo Mori hanno evidenziato tutti gli interrogativi che mi hanno portato ad essere così presente in questo nostro contesto comunicativo: perché siamo arrivati a questo?; in cosa abbiamo sbagliato?; cos’è che ci fa vedere e giudicare in modo così diverso lo stesso fatto?. Domande che continuamente mi pongo e che più volte ho a voi tutti posto.
Carlo ha fatto un’analisi tecnica della crisi ed ha pienamente ragione quando dice che l’economia mondiale è in mano a pochi potenti senza volto e senza scrupoli o che l’iniqua globalizzazione in atto ha, di fatto, creato concorrenza sleale o che la moltitudine degli uomini è in contrasto con la riduzione delle risorse naturali. Egli ha anche ragione quando dice che, in Italia, il governo di turno potrà fare ben poco e che dobbiamo aggrapparci alla speranza che le cose non peggiorino. Ciò nonostante, così come l’autore dell’articolo, anche se non ne capisco il motivo, io mi sento in colpa.
Forse perché non ho insegnato ai miei figli che la lettura di un “classico” può darti di più di cento programmi televisivi; forse perché non ho trasmesso la consapevolezza che la religiosità Cristiana si manifesta con il comportamento giornaliero più che con la Messa settimanale; forse perché non sono riuscito a far vedere che un pantalone acquistato dal mercato, se ben pulito e stirato, fa migliore figura di un pantalone “firmato” ma sgualcito; forse perché ancora oggi non riesco a convincere mia moglie a non sentirsi e comportarsi come la colf dei nostri figli anche quando non ne hanno bisogno; forse perché non sono riuscito a dimostrare che la fortuna è per pochi e che ogni conquista, materiale ed intellettuale, necessita di sacrificio e di dedizione totale al lavoro e allo studio.
A molti questa sembrerà pura retorica, forse anche un po’ ipocrita se espressa da uno che si vanta di essere pragmatico, ma io credo che l’esatta rappresentazione del mondo reale, fatta da Carlo, sia il risultato di una serie di condotte, anche omissive, alle quali nessuno di noi è stato capace di sottrarsi. Condotte illecite, come fornire alloggio e lavoro ai clandestini per avere maggiore guadagno in nero o corrompere il politico di turno per avere l’appalto; condotte lecite come indebitarsi oltre il dovuto per avere l’auto o la vacanza di grido; condotte omissive come sostituire il vuoto della nostra assenza fisica con regali costosi ed inutili; condotte masochistiche come quelle di farci fagocitare la mente per la semplice voglia di avere un’etichetta o di appartenere ad un gruppo e vivere con stereotipi. Io credo, in sostanza, che alla catastrofica situazione mondiale indicata da Carlo noi abbiamo contribuito, non come semplici spettatori, bensì come attori protagonisti perché, in realtà, l’odierna società rappresenta il nostro modo di essere.
I pochi potenti senza volto e senza scrupoli ed i tanti politici, di destra o di sinistra, ai quali Carlo ha fatto riferimento, esistono perché, come vampiri, hanno la capacità di estrarre la loro vitalità dalla massa; i primi ci hanno convinti utilizzando “il benessere” ed il consumismo, gli altri “le ideologie”. Il risultato è una società dove i naturali bisogni primari sono stati sostituiti da beni voluttuari che appagano l’immagine e dove la tradizionale continuità del binomio famiglia/lavoro ha lasciato il posto alla saltuarietà e convinta dissolubilità sia dell’una che dell’altro. Credetemi, la stessa precarietà è sentita come una catastrofe più dalla nostra generazione che dai giovani che la vivono.
Abbiamo la sola speranza come via d’uscita ….. o, seguendo gli anatemi savonaroliani, dovremmo fustigarci e fare penitenza …… non lo so; credo, però, che le crisi siano sempre esistite nel mondo e che la loro nascita, in realtà, sia sempre stata la fine di una precedente crisi. Voglio, quindi, essere ottimista e concludere con la certezza che ad un ridimensionamento del nostro tenore di vita (solo per il ceto appartenente alla media e bassa borghesia perché i ricchi diventano sempre più ricchi) seguirà un periodo di maggiore stabilità. Ai politici incapaci, poco onesti, corrotti o corruttibili, ci penseranno gli indignati (quest’ultimo pensiero, però, potrebbe essere giudicato come condotta omissiva o, più semplicemente, come paraculata).
Un abbraccio a tutti
Francesco

12 commenti:

  1. Lo so, Francesco, tutti ci sentiamo un po' in colpa...ma cosa avremmo potuto fare per andare contro corrente? Anche con i figli non è stato facile!Potevi solo "tentare" di insegnare loro qualcosa di sano, ma non potevi certo andare contro ciò che tutti gli altri della loro età ritenevano giusto o scontato aprioristicamente, se no, si rischiava addirittura di perderli! Ecco perchè si è potuta fare solo una manovra frenante e non una di contrasto diretto come forse io e molti altri avremmo voluto! Avremmo ottenuto, purtroppo, ritengo,in questo secondo caso, risultati peggiori e ben più devastanti. Quanto agli "indignati", non nutro troppe speranze in loro..basta, come al solito, che questi personaggi ottengano qualcosa che loro interessa per essere pronti a cambiar bandiera e far guerra agli altri indignati o rimasti tali! La nostra storia è piena di questi esempi. Ti faccio solo presente che quando andavo a Bruxelles con una certa frequenza, mi capitava di viaggiare in prima classe accanto a diversi superburocrati o comunque super benestanti (uomini o donne) in genere vestiti con abiti di gran classe, abbigliati con oggetti firmati e preziosi, di lusso etc.
    Ebbene,quasi tutti questi personaggi portavano con loro giornali come"Il Manifesto","L'Unita'" ed altri di estrema sinistra, tollerando solo "la Repubblica"fra quelli distribuiti gratuitamente.
    In classe economica vedevi qualcuno che leggeva
    giornali come il Corriere,"il Giornale, "Libero"
    etc...Che si fossero rovesciate le parti? Ho pensato spesso fra me e me..poi vedendo più o meno le stesse cose anche negli "Eurostar" o "Freccia rossa", sono sempre più entrato nella convinzione che, forse, per essere di sinistra in Italia bisogna essere ricchi! e che la destra è diventata una "ghettizzazione" per le masse meno abbienti.Queste, purtroppo sono le caratteristiche di moltissimi nostri connazionali..Fascisti che diventano acerrimi
    antifascisti (vedi quanti eminenti personaggi di sinistra o della DC erano nella RSI! o nel G.U.F!) Sessantottini che diventano strenui difensori del Capitalismo etc. Sono convinto che molti stiano già pensando di convertirsi all'Islam!Non si sa mai, potrebbe convenire!Non autocolpevolizziamoci, quindi, per non essere stati feremamente coerenti, o finiremo come quelli che sono "morti"nella Repubblica di Salò. Quelli morti.. perchè i sopravvissuti sono anche loro, in gran parte, riusciti a riciclarsi come antifascisti, dando del fascista anche a coloro cui loro stessi avevano insegnato ad essere fascisti!
    Figuriamoici adesso! C'è stato il terremoto all'Aquila e c'era chi la notte stessa "rideva" pensando ai propri affari....C'è una grande crisi economica in atto..sono convinto che ci sia già chi, anche in piccolo, nella nostra Italia,senza scomodare i "guru" senza volto dell'Economia mondiale, sta già pensando a come trarne qualche vantaggio. Non aver troppa fiducia negli indignati, caro Francesco, siamo Italiani. Meglio fermarsi, per ora, ed aspettare gli eventi. Un Abbraccio. Carlo MORI

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  2. Francesco Mori29 nov 2011, 10:00:00

    Grazie Carlo, condivido totalmente il tuo pensiero e non faccio alcun affidamento sugli indignati proprio perchè sono convinto che trattasi di una massa spinta dagli eventi più che da convinzioni ponderate. Tu hai parlato dei tuoi viaggi in treno, io potrei raccontarti di trent'anni vissuti all'interno dell'economia e della finanza "che conta". Se a te è rimasta la visione contraddittoria di gente ricca che strizza ipocritamente l'occhio al proletariato a me è maturata la convinzione che il capitalismo oggi in essere è l'esatto contrario di una economia liberale alla quale ho sempre creduto. Entrambe le visioni, però, dovrebbero portare ad un'unica convinzione: la passata contrapposizione ideologica tra destra e sinistra non esiste più e il contrasto del futuro sarà fra i ricchi, sempre meno numerosi ma più ricchi, ed i poveri sempre più poveri con una continua erosione della fascia media che per anni ha contribuito all'esistenza dello Stato. Lo scenario evocato dall'autore della riflessione alla quale ho fatto riferimento non è poi così immaginario; pensa a quante famiglie devono, già oggi, utilizzare i risparmi conquistati con il lavoro di una vita per far vivere miseramente figli e nipoti che non hanno la possibilità o la capacità o la voglia di crearsi qualcosa di proprio. Forse, come tu dici, abbiamo potuto fare ben poco davanti a mode imposte dalla nostra società ma, almeno io, ho impiegato molto tempo a comprendere che l'incapacità di contrastare quel modo di vivere nasceva non dalla forza dell'avversario ma dal semplice fatto che ormai ero parte dell'ingranaggio. Per questo, oggi, mi sforzo di capire il mondo che mi circonda senza farmi condizionare da colori o retorica o movimenti di massa e analizzo il politico di turno non per quello che dice ma per quello che fa. Certo, ora non possiamo che fermarci ed aspettare gli eventi ma consentimi di sperare che i futuri politici nascano almeno "illibati" e che gli italiani facciano meno gli italiani.
    Un caro abbraccio; in Cassazione ci sono andato con il cliente ed ho fatto tutto in un giorno ma alla prossima ti chiamo e, se vieni a Milano, ti aspetto.
    Francesco

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  3. Francesco Miredi29 nov 2011, 10:02:00

    Naturalmente il precedente commento è di Francesco Miredi e non di Francesco Mori. Il bello della diretta

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  4. Concordo, caro Francesco sulla constatazione della "continua" erosione della "fascia media" ad opera dei ricchi sempre più ricchi (anche se il loro numero si riduce...) e, conseguentemente, dei nuovi proletari (quelli veri). Sta succedendo quello che tempo fa sentivo affermare da un mio collega un po' più attempato, mancato qualche anno fa: "la seconda Guerra mondiale è stata vinta da due essenze, quella capitalista (Usa,G.B. ed il capitale facente capo alle grandi dinastie di ebrei americani e multinazionali) e quella proletaria-comunista (Urss) a scapito della borghesia rappresentata nel bene e nel male dai nazionalismi Europei. Secondo Lui il ceto medio borghese, quello che aveva maggiormente contribuito all'esistenza ed alla formazione degli Stati nazionali(come giustamente hai osservato Tu) avrebbe subito una costante delegittimazione ed "erosione". Pochissimi si sarebbero arricchiti e moltissimi sarebbero andati ad accrescere le fila dei proletari. L'evolversi dei fatti sembra proprio dargli ragione! Un abbraccio. Carlo MORI

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  5. Caro Francesco, condivido appieno tutte le tue considerazioni. Dovremmo solo essere capaci di essere conseguenti mettendo da parte le antipatie personalistiche. Faccio un esempio: il governo Monti sta per mettere in essere con il plauso di tutto (o quasi) il Parlamento quanto aveva previsto il governo Berlusconi: se l'odio per la persona non avesse accecato l'opposizione quei provvedimenti sarebbero stati approvati prima con enorme beneficio per il Paese.

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  6. Francesco Miredi1 dic 2011, 11:41:00

    Caro Gino io credo che il fatto dell'antipatia verso Berlusconi sia una fobia di qualcuno più che un dato reale o rilevante. Nel mio entourage, ad esempio, i pochi (oggi sono molti perchè, riprendendo alcune considerazioni di Carlo Mori il "seguire il vento" è tipico degli italiani) che da sempre lo hanno criticato, analizzavano il suo modo di essere imprenditore e politico (spesso e volentieri le due cose si sono incrociate) non le sue espressioni facciali o dialettali che possono generare simpatia o antipatia. Se poi vogliamo entrare nel merito della tua affermazione, pur non sapendo ancora quale sarà la cura Monti, dico che Berlusconi voleva agire sulle pensioni ma non lo ha fatto per non perdere l'alleanza della lega; ancora oggi non vuole la patrimoniale che, anche se a mio avviso è iniqua perchè ho già pagato molto per quello che ho, è l'unica tassa che colpisce chi possiede beni e non incide sullo sviluppo; al posto delle liberalizzazioni (per paradosso volute dalla sinistra) aveva proposto l'eliminazione di iter burocratici che di fatto avrebbero tolto anche la minima possibilità di controllo sulle transazioni commerciali. Mi sembra evidente, senza ricorrere a presunte antipatie, che Berlusconi si sia dimesso quando ancora aveva la maggioranza parlamentare e ciò può essere avvenuto solo perchè a volerlo sono stati membri del suo stesso partito (tant'è che Monti è stato proposto da Pisani) i quali hanno fatto un ragionamento logico e condiviso dalla maggior parte dei politici moderati. Un tecnico (anche se in apparenza) non ha schieramenti e quindi non muove la massa elettorale; un tecnico è il miglio parafulmine per emettere provvedimenti non digeribili; un tecnico, se dovesse perdere la fiducia del popolo, può essere attacabile da tutti i politici i quali direbbero che a sostenerlo sono stati gli altri; un tecnico senza interessi imprenditoriali, battute cretine, esibizionismo sessuale etc.etc., si presta meglio a rappresentare la nazione in un momento di crisi mondiale dove l'austerità deve prevalere sul vuoto esibizionismo. Alla fine tutto questo lo ha capito lo stesso Berlusconi e se si è dimesso piuttosto che insistere sulle elezioni anticipate è perchè sapeva bene che queste, per lui, sarebbero state un bagno di sangue (lo sarebbero state anche per me e per coloro che sperano in un gruppo politico, magari giovane, moderato e senza illeciti alle spalle). Oggi ha il tempo di compattare le fila, affiliare qualche altro parlamentare e criticare ciò che fa Monti per poter sbandierare il vecchio slogan:"salverò l'Italia e la democrazia perchè, combatterò senza tregua il comunismo".
    Ti abbraccio
    Francesco

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  7. Caro Francesco, hai ancora ragione, ma convinciti, una volta per tutte, che il Berlusconi non è "peggio" degli altri,
    ma è l'espressione di un sistema nel quale noi tutti, nel bene e nel male, viviamo. E, se qualche non trascurabile sbavatura c'è stata, questo personaggio ha avuto almeno il pregio di assumersi responsabilità politiche
    non indifferenti, mentre un'opposizione variegata e plurintervistata continuamente, non ha mai saputo proporre nulla, tranne un penoso continuo "assolo" di assalti ed invettive contro la "persona" Berlusconi. Ed ora, che anche il "robottino" Monti prenderà le stesse e più gravi misure di quelle annunciate da B., tutti tacciono, anzi, approvano...che pena! Viva il peggiore! Di Migliori ne abbiamo già avuto uno ed è bastato. Ciao. Carlo MORI

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  8. Francesco Miredi2 dic 2011, 09:28:00

    Carissimo Carlo non mettermi anche tu un'etichetta che non mi sento di avere. Rileggendo i miei precedenti interventi vedresti che nella seconda legislatura ho anche votato Berlusconi e, dopo il risultato del referendum, ho dichiarato che se avesse imparato la lezione e proposto qualcosa di buono, lo avrei votato (turandomi il naso) e questo proprio perchè non ho alcuna fiducia nell'attuale opposizione e nell'attuale legge elettorale; sta di fatto, però, che, se oggi dovessi scegliere, non avrei dubbi nel dare il mio voto all'opposizione. Questo non per antipatia (se devo mettere il destino della mia famiglia e dei miei beni nelle mani di un'altro non vado a vedere se è antipatico o simpatico ma solo se è capace e se, almeno in parte, cura i miei interessi) ma perchè Berlusconi, pur avendo avuto più di ogni altro politico la fiducia popolare ed i numeri parlamentari per governare, per me non lo ha fatto e non ho neanche visto questa responsabilità a cui tu fai riferimento. Politicamente, ho visto un uomo tronfio di potere che ha pensato più ai suoi fatti personali che a quelli degli italiani e se devo convincermi che così non è, ho bisogno che mi si dimostri il contrario non che mi si dica che mi è antipatico. Il fatto che gli altri non siano meglio ha scarsa importanza quando devi scegliere uno o l'atro; io scelgo sempre l'atro se l'uno mi ha già dimostrato di non valere.
    Un abbraccio
    Francesco

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  9. Caro Francesco, credo che uno dei problemi più grandi che il Cav. abbia dovuto affrontare sia stato quello di Fini sulle cui uscite, che argomentavano tutto il contrario di quello che proponeva il Governo, possiamo discutere a lungo, ma delle quali non ho mai condiviso nè la forma(fatte dal Presidente di una Camera appartenente allo stesso partito del Premier)
    nè il contenuto(alquanto demagogico), anche perchè sapevano più di ripicca che di sostanza . Fatto sta che altre cose, come la riforma universitaria ed altro, sono state fatte. E' mancata, a mio avviso e soprattutto, la riforma della Giustizia, e lì, devo dirti, che condividevo diverse opinioni del Cav., come quella della divisione delle Carriere e di un incremento dei poteri della Polizia Giudiziaria rispetto ai PM sugli strapoteri (senza rispondere di alcunchè) dei quali abbiamo già discusso a lungo. Come faceva il Governo, infatti, a proporre qualcosa se subito
    partiva il "controcanto" di Fini & Co., fra i quali la "pasionaria" Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera? Non condivido i comportamenti del Cav. nella vita
    privata e ritengo che alcuni suoi interventi
    non siano stati all'altezza della sua fama di persona intelligente. Per il resto debbo dirti di aver constatato che il controllo delle TV da parte di Berlusconi, tanto strombazzato, in realtà non esisteva. A parte la preponderanza di
    programmi con giornalisti ed intellettuali di una certa parte politica,avversa al cav., anche in molti tg si è visto intervistare quasi sempre un solo rappresentante del governo e poi, uno ad uno,tutti i singoli rappresentanti di ciascuna opposizione che non proponevano quasi mai nulla e si limitavano comodamente ad inveire contro il Berlusconi invitandolo a dimettersi. Credo che questi comportamenti, protrattisi nel tempo, sia nelle tv che fuori, abbiano alla lunga danneggiato non solo il capo del Governo, ma, purtroppo, tutta la Nazione.
    Cosa faranno adesso questi personaggi? Tu, se ho ben capito, li preferiresti al passato governo. Io ho delle forti perplessità, anche perchè non ne vedo nemmeno uno che mi ispiri piena fiducia, figuriamoci quanto mi convince la loro composita accozzaglia! Ho comunque molte riserve anche nei confronti della maggioranza uscita vincitrice nelle ultime elezioni. Che vuoi che Ti dica, Francesco, che non Ti do nessuna etichetta , ma Ti prego, da persona equilibrata quale sei, a continuare ad osservare l'evolversi della situazione e ad esprimere le Tue opinioni, come io tenterò di esprimere le mie, anche caso per caso. Può darsi
    che sia utile, anche per le nostre convinzioni future.
    Un abbraccio. Carlo MORI

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  10. Francesco Miredi2 dic 2011, 13:18:00

    Grazie Carlo, questo vuol dire parlare di fatti e tentare di capire la posizione degli altri e, ancor più, la propria. Se parliamo del presente, con l'attuale legge elettorale devi scegliere l'una o l'altra fazione e la destra, capitanata formalmebnte da Alfano ma in realtà da Berlsconi, mi ha già dimostrato di non essere all'altezza. Il pericolo oggi sarebbe ancora più grande perchè Berlusconi non ha più l'appoggio della parte pensante del PDL e nella Lega hanno ripreso peso gli estremisti. Il perchè, per me, non sono all'altezza è rilevabile proprio dall'inattività e l'inettitudine dimostrata. Se parliamo della riforma della giustizia, per la quale, come già detto, condivido in pieno ogni Tua affermazione, cerca di analizzare come Berlusconi si è mosso: ha emesso provvedimenti urgenti sempre in concomitanza con i suoi bisogni; ha parlato tanto di divisione delle carriere ma ha agito solo sulle prescrizioni, sulle rogatorie, sui fallimenti, sulle testimonianze ed è riuscito a rendere "infallibili" gli insolventi cronici; non ha mai presentato una riforma organica delle procedure, sia civile che penale, nonostante gli Ordini abbiano presentato sedici proposte funzionali. La riforma scolastica può essere considerata una mera decurtazione del bilancio senza infamia e senza lode che ha agevolato la fuga dei cervelli e gli interventi sul lavoro hanno dato vita alla figura del "precario" con le conseguenza che conosciamo; tutto questo in diciotto anni da protagonosta assoluto nella vita politica. Questa voglia di protagonismo assoluto lo ha portato poi a circondarsi solo di vasssali e a inimicarsi politici, come Fini, che, al di là di ogni considerazione ideologica, aveva intelligenza e capacità che avrebbero dovuto essere meglio sfruttate.
    Nel futuro spero cambi la legge elettorale e facciano strada gente come Rienzi, Letta, Alemanno, Maroni e qualche altro ma nel frattempo, come Tu stesso hai detto, non ci resta che aspettare e sperare in un futuro che, al di là della crisi mondiale, sempre a mio avviso, non potrà essere peggiore del passato.
    P.S. faccio fatica a mettere, come Te, la T maiscola nelle mie considerazioni ma non è per mancanza di rispetto. Mi rivolgo a Te e a tutti gli altri con estrema stima e voglia di imparare.
    Un abbraccio
    Francesco

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  11. Scusatemi, Ragazzi, se mi intrometto ma le vostre chiacchierate vicino al caminetto sono stuzzicanti e non possono esimersi dall'introitare anche la mia voce.
    Premetto che userò il "tu" (senza maiuscola) come si conviene tra Amici.
    Come era prevedibile, da un fatto di disagio generazionale evidenziato negli ultimi due interventi sul Blog, si è scivolati in una discussione su i mali nazionali che, purtroppo, nessuno ci invidia.
    Secondo me, la scomparsa delle ideologie come le avevamo vissute e sofferte nella nostra giovinezza non è per niente un fatto positivo, anzi.
    L'uomo ha bisogno di "credere" in qualcosa, terrena o ultraterrena; persino l'ateo crede nella negazione del credere e si comporta di conseguenza: un ossimoro che rafforza l'aspetto positivo della mente umana difronte a qualsivoglia mistero.
    Questa falla esistenziale ha condotto inevitabilmente alla "personalizzazione" della politica che è stata mascherata con un "bipolarismo" da operetta.
    Mi si potrà dire che anche negli altri Paesi esistono uomini politici che monopolizzano la scena ed è vero; con una differenza sostanziale però: che la monopolizzano per un periodo limitato di tempo e non come da noi (ed in Russia)che restano lì per decenni a farsi i dispettuci come i ragazzini dell'asilo.
    Mi dispiace, Francesco, ma mi riesce difficile, molto difficile condividere il tuo ottimismo quando scorro l'annuario di quanti campano (e bene!) alle nostre spalle, facendo di tutto per salvaguardare i loro meschini interessi (che mi dici dello squallore di quei "parlamentari" che stanno protestando per la questione dei vitalizi?!).
    Nè condivido la visione un pò manichea di Gino, quando riduce la mancata approvazione di provvedimenti promessi (solo promessi!) ad un mero dispettuccio ad personam: ma non gli bastava la maggioranza che aveva per approvarli se avesse voluto VERAMENTE approvarli?
    O vogliamo dimenticarci del famoso (sic!) "contratto con gli Italiani"?
    E, per piacere, non mi si venga a raccontare la bufala del "tradimento" di Fini, perché se quell'uomo (che pure non è esente da colpe ed errori gravissimi) se ne andato è perché è stato costretto ad andarsene: per non cadere anche lui nell'abbraccio mortale dei cosiddetti padani (che, invece, i c... loro se li sono fatti e fatti pure bene; uno per tutti: le quote latte!).
    E meno male che ci siamo ritrovati un Presidente della Repubblica che ha preso il boccino in mano, con risolutezza e determinazione ed ha favorito ed incoraggiato la nascita di un Governo formato da persone serie e competenti.
    Un Governo che dovrà scontrarsi con le resistenze delle varie "mafie", pervicacemente aggrappate ai loro privilegi accumulati alle nostre spalle nel corso di decenni di malgoverno, di demagogia e di affarismi.
    Un Governo che, forte della propria indiscussa autorità morale e tecnica, auspico possa fregarsene dei veti incrociati di parassiti incapaci o di dinosauri sociali che nascondono la loro famelica bramosia di potere dietro l'immacolata panzana della "salvaguardia dei diritti del popolo lavoratore": ma faciteme 'o ppiacere!!!
    Che ci piaccia o no, cari i miei Ragazzi, siamo immersi in quel famoso liquame e ci vorranno questi ed altri sacrifici per tirare fuori almeno la capa; io non sono contento ma li faccio volentieri, purché venga spazzata via tutta questa zavorra sanguisuga che ci ha ridotti in questa situazione da miserabili, per di più commissariati.
    Scusati la foga ma sono sull'incazzato con brio.
    Vi abbraccio,
    Ettore.

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  12. Un governo tecnico che se ne frega dei veti incrociati? Caro Ettore, e quando arriva in
    Parlamento? che farà? Che fine faranno le sue proposte di legge? Dove vuoi che vada con la sua autorevolezza e la sua capacità tecnica(peraltro tutta da dimostrare)senza l'appoggio del Parlamento?. Tu Ettore, in sostanza, ti sfoghi contro la politica, ma senza la politica, si sa, non esiste democrazia. E se la nostra classe politica fa pena... Bah, che fare, passata la fase critica forse sarà meglio tornare a votare. Vedo comunque, poi,in giro che stanno sorgendo anche nuovi movimenti politici con la presunzione di diventare partiti, ma non intravedo grandi personaggi che si vogliono dedicare alla politica. Forse perchè fino ad oggi è prevalsa l'idea che si fa politica per perseguire interessi (personali o di gruppo)e che forse è diventato più difficile farlo? Se la politica cadrà sempre più in mano ai mediocri, però, aimè, la vedo "nera"! E poi Ettore, non sopravvalutare Fini, quello probabilmente ha cominciato a remare contro quando si è accorto che il cav. gli preferiva Alfano...e non per questioni che vuol fare apparire di principio (si è messo infatti ad affermare l'esatto contrario di quanto aveva sempre affermato in precedenza, anche prima dell'alleanza con Berlusconi - vedi ad esempio le posizioni sull'immigrazione) . Cordialità
    a tutti. Carlo MORI

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