Quasi mi vergogno di quello che ho fatto ma, ora che ne raccolgo i frutti, penso, invece, che la cosa potrebbe essere diffusa ed avere una positiva ripercussione sul contrasto alla piccola ma generalizzata evasione fiscale.
Occorre, però, che faccia una premessa per comprendere l' origine di un comportamento di cui mai avrei immaginato di essere capace .
Abito da circa un anno nel quartiere Parioli, formato un tempo da persone dell' alta borghesia ed oggi, come dappertutto, modificatosi secondo l' uso dei generoni nazionalpopolari. Le donne , allora, nascevano con gli occhi celesti ed i capelli biondi; esili o giunoniche, belle o brutte, avevano un certo stile, anche nell' invecchiare. I maschi erano " vitelloni" di charme e, anche se economicamente poco dotati, sapevano ben spendere il loro tempo, con classe.
Oggi, le cose sono sostanzialmente modificate: residuano tante persone per bene ma molti nuovi arrivi -e spero di non essere tra questi- lasciano a desiderare: arroganza, sciatteria, prevaricazione, bullismo, superficialità, ingenerose, volgari chirurgie estetiche, sono per molti un fattore comune della vita del quartiere. E di tali caratteristiche si appropriano i commercianti che hanno cominciato a vedere qualche positivo aspetto di una vita meno morigerata vissuta dai loro nuovi clienti.
E', così , da circa un anno non ricevevo, nonostante la pressante richiesta che di volta in volta dovevo avanzare, lo sconosciuto " scontrino fiscale”, sostituito da un più economico “controllo preventivo della spesa sostenuta".
D' altronde, a ben pensarci, che differenza esiste tra foglietti di carta di dimensioni uguali?
Ero diventato un incubo, sicuramente devo essere stato considerato un rompi anima. Tant'è ma, se non chiedevo, non avevo....e , quindi da bravo napoletano, un po' imbroglione, un po' fantasista, tanto incacchiato, ho fatto diffondere , in modo assai silenzioso, la voce che fossi stato prescelto dall' Agenzia delle Entrate come Soggetto Fiscalmente Controllato( SCF): persona, cioè, che, di specchiata virtù (sic!), era attenzionato dal Fisco in ognuna delle sue attività: dalla spesa al mercato alla visita specialistica, all' acquisto nei negozi. Se non fosse stato onorato dal venditore o dal prestatore d'opera l' obbligo con l' erario, il nostro SCF era soggetto di controllo e, quindi, attraverso la sua collaborazione, si poteva giungere al mondo sommerso dell' elusione contributiva. A diffondere la voce sono stati alcuni miei vicini i quali, denunciando una sorta di catena di S. Antonio, hanno riferito che il SCF veniva seguito anche nei contatti che manteneva con gli amici e con i loro fornitori.
Da qualche mese, non volevo crederci, io, di conseguenza mia moglie, la donna che ci collabora in casa, due famiglie di vicini, tra quelli con i quali ho maggiore confidenza, siamo " rispettati" a tal punto da ricevere sempre il documento fiscale. Ed i primi a consegnarcelo, sono stati quelli che ritengo siano evasori abituali, insensibili ad altre presenze " ufficiali " che , evidentemente, se ci sono non fanno ciò che dovrebbero pretendere....
E occhiate complici, sguardi di allarmata condivisione di un pericolo, consapevolezza di essere soggetti ad esame, o controllo? , si percepiscono ogni qualvolta mi reco in giro per i negozi o gli studi che abitualmente frequento. E' ovvio che i " normali " continuano ad essere loro che si alimentano del tanto che truffano a noi che le tasse le paghiamo. E' naturale che non reggerà tanto ma che dire se la lotta all' evasione partisse da tanti volenterosi SCF e non si basasse sull' anomalia che non e' possibile detrarre in automatico, come se avessi un costante premio, tutto ciò che spendi? In Brasile lo fanno, e si vede cosa stanno diventando.
Con un abbraccio a Tutti,
Carlo Minchiotti
Bravo Carlo! la tua tenacia e attenzione sta sicuramente costringendo i negozianti pariolini e i suoi nuovi quasi "volgari" abitanti a rispettare le regole comuni del civismo e dell'onestà. Infatti hai ragione a fare il "rompi ..." con tutte le astuzie annesse e connesse così da fare opera di convinzione sia nei confronti di chi vende sia di chi compra. Credo che quest'azione possa essere portata avanti su tutto il territorio nazionale.
RispondiEliminaIo personalmente mi sento fortunato. Infatti da quando sono andato in pensione sono andato a vivere (a Sassari) in un quartiere residenziale privo di negozi! Pertanto sono costretto ad andare a fare la spesa nei supermercati, ipermercati, ipersupermercati ... super iper discount ecc e lì mi hanno sempre rilasciato regolari scontrini fiscali. Qualche volta vado in panetteria, macelleria, dal fruttivendolo per comprare merci di migliore qualità. Per fortuna nessuno di questi esercenti ha mai imparato i trucchi "pariolini" (o se li conosce non li applica) e anche loro mi rilasciano regolari scontrini fiscali.
Mi preoccupa un po invece che i Parioli abbiano perso la charme e la fama di quartiere "chic" di cui godeva. Ho due figlie che vivendo a Roma ed essendo agli inizi della loro vita lavorativa, sono (come dire?) "proletarie" nel senso che sbarcano il lunario e si sono dovute accontentare di prendere in affitto un mini appartamento a San Lorenzo spendendo molto, ma allo stesso tempo metà di quanto chiedevano loro ai Parioli. Mie figlie, pur avendo vissuto a lungo sia in "continente" che all'estero in grandi città, e non avendo nel DNA quella furbizia ed astuzia "napoletana", hanno imparato a conservare quell'onorevole prudenza che possiamo anche chiamare povero provincialismo. Ebbene non sapendo bene se i commercianti di San Lorenzo sono onesti o se qualche volta fanno i furbi, hanno deciso di pagare tutto quello che comprano con il bancomat, approfittando del fatto che la banca di cui sono (povere) correntiste le concede 500 operazioni gratuite al mese. Tra i 5 fruttivendoli del quartiere hanno scelto quello che non solo ha la migliore qualità e i migliori costi (tutti molto simili) ma che ha anche il POS ... idem per il macellaio, il panettiere ecc. risultato: ottengono lo scontrino fiscale esattamente dello stesso importo della ricevuta del POS .... Ma ripeto noi siamo solo fortunati a servirci di commercianti "onesti" e ad avere un piccolissimo conto ed una bancomat che ci consente di non dover insistere per avere quanto ci spetta. La storia è uguale quando io e mia moglie (ma anche mie figlie) abbiamo necessità di recarci in uno studio medico/legale. Debbo confermare o che siamo fortunati oppure che forse la disonestà appartiene ad una minoranza che sicuramente dobbiamo debellare.Un caro saluto a tutti
Ciao ragazzi, naturalmente condivido la vostra linea di pensiero e aggiungo che l'evasione fiscale va combattuta con ogni arma (tranne i condoni). Per poterlo fare al meglio è però indispensabile rendere fiscalmente detraibili i costi relativi agli interventi professionali e strutturali e porre un limite massimo alle tariffe richieste. Quando lavoro per privati è facile che mi si chieda uno sconto se non fatturo perchè l'utente non ha alcun vantaggio dalla fatturazione e molti professionisti propongono tariffe diverse in funzione del tipo di pagamento. La richiesta degli scontrini fiscali ai negozianti va bene ma è poca cosa rispetto ai servizi resi dai professionisti o dai proprietari di casa che affittano agli studenti e agli extracomunitari o dai sub appaltatori che sovrafatturano per creare nero agli appaltatori da utilizzare per pagare le tangenti ai politici, oltre che per creare costi inesistenti ma fiscalmente detraibili. Comunque, nel proprio piccolo, ciascuno deve fare il suo e ben venga l'attivita di SFC del buon Carlo.
RispondiEliminaUn abbraccio a tutti (Pierfranco aspetto quanto convenuto)
Francesco
Bellissimo il racconto di Carlo e quella del "Soggetto Fiscalmente Controllato" è una idea geniale. Io a suo tempo feci di peggio. Abitavo a Verona (ora sono a Roma) e un medico non mi volle fare la ricevuta fiscale. Quando tornai a casa telefonai al 117 e mi autodenunciai a un addetto il quale, preso il mio numero di telefono per verificarlo, mi richiamò e io completai la denuncia telefonica. Ovviamente non so che cosa sia successo dopo, ma credo che quel medico abbia passato un brutto quarto d'ora.
RispondiEliminaPer le spese normali anche io mi rivolgo di solito ai supermercati, ma qualche volta (di recente più spesso) vado all'alimentari vicino casa. Notato che pagando in contanti il più delle volte non mi facevano lo scontrino fiscale, ho deciso di fare come le figlie di Pierfranco: pago col bancomat. Da allora puntualmente mi fa lo scontrino.
Per quanto riguarda la possibilità di detrazione, ne sarei felicissimo: a me ritornerebbe una percentuale dei soldi spesi e lo Stato incasserebbe un sacco di quattrini. Una soluzione ancora più semplice sarebbe quella che ogni pagamento fatto con carta di credito o bancomat fosse inviato per conoscenza all'Erario, il quale mi rimborserebbe una percentuale (4-5%) di quello che spendo. In pratica, per me sarebbe uno sconto automatico e per il negoziante l'obbligo di fare lo scontrino fiscale. Soluzione troppo semplice? Secondo me l'attuale tecnologia ce lo permette. Si tenga anche presente che in questo modo, se non girassero più soldi contanti, sarebbero anche azzerate le rapine.
Cari Amici, prendo spunto da queste riflessioni e cerco di legarle ad una proposta avanzata da Ettore per sottoscrivere titoli di stato al fine di aiutare il nostro Paese.
RispondiEliminaNoi tutti siamo sottoposti a ritenuta alla fonte per cui non evadiamo. Il mio punto e' che non solo paghiamo quanto dobbiamo, ma non possiamo non mettere sbarre alle finestre di casa, eventualmente pagare un'assicurazione contro i furti in casa, mettere vetri blindati e forse telecamere; il tutto poiche' la sicurezza delle nostre case non e' garantita dalla Stato (permettetemi di citare un sopraluogo fatto a casa mia in campagna in Sicilia dopo un furto subito, mentre io ero all'estero: la piu' grande preoccupazione del Maresciallo dei CC era quella di non sporcarsi le scarpe! e sapeva naturalmente della mia posizione, immaginiamo se fosse dovuto andare da un normale cittadino senza legami con l'Arma). Non possiamo non sottoscrivere un'assicurazione sanitaria privata poiche' non abbiamo fiducia, purtroppo molto spesso a ragione, negli ospedali pubblici; per visite specialistiche andiamo da studi privati e molto spesso da medici che lavorano nel pubblico ed in piu' applicano esosi onorari negli studi privati. Paghiamo tutto ed ovviamente non ci lamentiamo piu' di tanto. Adesso abbiamo una buona pensione e quindi dobbiamo comprendere che e' giusto fare altri sacrifici! Io ho l'impressione che siamo sempre gli stessi cui viene richiesto di stringere la cinghia. Vogliono rimettere l'ICI sulla prima casa: per molti di noi e' la proprieta' unica acquisita con sacrifici e grazie al TFR e ad un mutuo ancora attivo; su quella casa abbiamo gia' pagato molte tasse, dall'acquisto del terreno o dell'immobile,ai materiali di costruzione agli estimi catastali, etc. Vogliono far diminuire il valore reale delle pensioni bloccando l'adeguamneto all'inflazione, allungare l'eta' pensionabile, aumentare l'IVA su tutti i generi, etc. Ma quando faranno pagare a quelli che non hanno pagato per niente o abbastanza? quando attaccheranno i doppi stipendi ( a cominciare dall'attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e le doppie pensioni, e gli stipendi eccessivi di politici, magistrati, amministratori pubblici?
Certo voi potrete aggiungere altre disfunzioni e quindi mi fermo e torno al punto iniziale. Compro i titoli di stato perche' danno un rendimento elevato, senza spirito di salvezza nazionale, e prendo il rischio che mi resti carta in mano. Mi difendo per quanto posso, da un attacco da parte dello Stato che ho servito con il meglio ed il massimo delle mie capacita'fisiche ed intellettuali; cerco di sopravvivere tra quanto devo/non posso evitare e quanto posso evitare. Avrei voluto consegnare ai miei figli un Paese migliore, una societa' basata su valori. Ho fatto del mio meglio ma i risultati sono scadenti a giudicare da quello che ci circonda.
Un abbraccio a tutti
Renato