giovedì 24 settembre 2009

Dove stà la ragione ??? Parliamone un pò .

Contrariamente alla mia indole, diciamo così, un tantino “irruenta”, ho atteso che sia sui media sia sul nostro Blog si esprimessero opinioni in merito ai tragici eventi che hanno riguardato la nostra presenza in Afghanistan e quanto è avvenuto in collaterale in Italia.
Se devo essere sincero, mi sono sentito molto abbattuto per come è stata condotta la gestione di un problema di portata planetaria, a cominciare al Presidente Obama che, sfortunatamente per lui, si è trovato tra le mani una patata bollente di tali dimensioni, tanto da farlo oscillare tra dichiarazioni di “ferma volontà di vincere” e prese di tempo circa il potenziamento del Contingente USA. E continuare con i nostri cosiddetti politici che danno l’impressione di non sapere nemmeno di cosa si tratta, cavalcando l’onda emotiva del momento, attraverso dichiarazioni ad effetto: dalla necessità di “adeguare” il CMP, a quella di ipotizzare fantomatiche missioni “di appoggio” da parte dei Tornado, a quella di potenziare la linea dei “Lince”, fino a quella di aumentarne la protezione in torretta.
Abbiamo letto le considerazioni sulla totale inutilità di avere un governo che segue gli umori della piazza, quasi come gli Imperatori romani che aspettavano di vedere cosa volesse la folla per girare il pollice in un verso o in un altro: era un contentino che si dava al popolo (già all’epoca bue) per fargli dimenticare tutti i guai che aveva. Se ve la devo dire tutta, le ho proprio a terra perché non riesco a vedere o nessuno riesce a farmi vedere a che gioco si vuole che l’Italia giochi; non credo si possa continuare a stare sempre in mezzo al guado, un giorno facendo proclami bellicosi (sic!) e l’altro vagheggiare addirittura di una “ricetta Italia”, tutta buone intenzioni ed opere pie.
Forse Pino ci andato giù pesante, però è estremamente difficile dargli semplicemente torto, specie se si considera il frenetico immobilismo che caratterizza la nostra politica estera (altro sic!); sicuramente Giggione ha ragione a proposito dei dettami costituzionali e mi sembra strano che in un paese di azzeccagarbugli come il nostro nessuno lo abbia detto: forse perché, dopo, si sarebbero dovute prendere delle decisioni!?
Oltre a questo panorama deprimente, bisogna considerare anche la reazione del “Paese reale” che è andata da una sincera vicinanza core ‘e mamma (a mio avviso però, reazione emotiva estemporanea e, pertanto, limitatissima nel tempo) ad un plateale rifiuto di taluni dirigenti scolastici di partecipare al proclamato “Lutto Nazionale”, espressione questa molto più significativa perché frutto di radicate convinzioni ideologiche; e taccio su quanto affermato da quel “prete di frontiera” cui ricordo che quelli veramente “di frontiera” muoiono in Amazzonia e non se ne stanno comodi all’ombra del Resegone.
Dove sta la ragione allora? Sicuramente non in quello che sta facendo la nostra classe dirigente (di nuovo un altro sic!), così come non in tutto quello che auspica Pino, però......però bisogna che la si finisca con questa avvilente predisposizione a mettere la testa sotto la sabbia aspettando che ‘a nuttata passi; bisogna che la si smetta di presentare come garante dell’unità nazionale il quisling locale, quando non è nemmeno il sindaco di Kabul; bisogna che la si smetta di avere la pretesa di “esportare la democrazia” (lo ha riconosciuto anche Obama), magari in punta di baionetta, laddove non è stampata nemmeno nei vocabolari, figuriamoci nelle coscienze; bisogna che la si smetta di contuare con questi Italiani brava gente, primo perché non lo siamo e secondo perché, semmai lo fossimo, laggiù sembra che non lo sappia nessuno.
Bisogna solamente pensare a vincere, accettando le conseguenze di una guerra vera; se no è più onesto tornare a come quando eravamo sotto “l’ombrello americano”: ci guadagneremmo in dignità e ci risparmieremmo anche altre vittime.
Ettore.

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