lunedì 25 gennaio 2010

Orientamento 3 (che palle!!!)




Cari amici,
ho letto con il solito grande interesse quanto ha scritto in merito alla crisi morale il nostro ottimo Ettore. Quello che dice è sacrosanto e per avvalorare le sue tesi gli ho inviato un articolo del Corriere di ieri che descrive la Lezione tenuta in una scuola pubblica da un(a) trans : avete letto bene proprio una (o) trans. Certo, dopo le lezioni di brigatisti ed altri vari delinquenti , dopo il divieto di parlare al Papa nell’Università di Roma ( che non si sa perché si chiama ancora la Sapienza) ci mancavano solo i trans che ci spiegano perché si prostituiscono e cose di questo genere. L’articolo sottolinea poi l’ottima accoglienza ricevuta dal relatore che si propone di continuare la sua opera educativa in altri istituti. Insomma tra i nefasti effetti della crisi morale evocata da Ettore bisogna registrare anche questa Lectio Magistralis su una espressione divenuta recentemente in voga su tutti i giornali, nelle discussioni più o meno dotte e nei nefasti talk show : l’orientamento sessuale. Come se uno la mattina si sveglia e dice : “ Oggi voglio fare un po’ di orientamento sessuale , perché fa sempre bene! “ . Certe cose noi che nel famigerato ’68………. ci siamo incontrati a Modena, forse facciamo fatica a capirle.
A proposito, non è che oggi in Accademia l’insegnante di Topografia, oltre l’orientamento topografico, dovrà spiegare anche quello sessuale?
Giovanni Papi



.... e Ettore continua :

Di certezze non è che ne abbia tante ma quelle poche che ho me le tengo ben strette e le trasformo in inequivocabili linee di condotta; tra queste, spicca quella che ritengo un pilastro dell’organizzazione e della convivenza civili: il pensiero di Platone circa il concetto di Libertà.
Ma si sa, le certezze proprie non sempre coincidono con quelle degli altri ed è forse per questo che il buon Oliviero (che ha in comune con il Maestro la consuetudine di passeggiare sotto i portici e l’anelito a diffondere saggezza) ha inteso farmi partecipe di un pensiero che si può condensare in: I diritti in più non tolgono niente a nessuno.
Di fronte alla mia intuibile, attonita perplessità, sempre il buono di cui sopra mi ha rivelato, con la gravità che notizie del genere postulano, che il dogma è stato enunciato nientepopodimeno che da una “nota” attrice nel corso di una altrettanto “nota” trasmissione televisiva che, da sempre, si eleva sulle paritetiche per l’obiettività e l’imparzialità che la contraddistinguono.
Ragazzi: di colpo mi è caduto un mito!
Di colpo, ho dovuto rivedere al ribasso le mie valutazioni su quelle società che, nei millenni, avevano fondato la loro solidità e la loro forza sulla certezza più dei doveri che dei diritti.
Di colpo, colui che aveva influenzato il pensiero umano per secoli era stato spodestato da una novella maitresse à penser (per di più con un imprimatur vermiglio a garanzia della qualità) che praticamente lascia ipotizzare una società “a diritti illimitati” per ciascun componente della stessa: bianchi, neri, gialli, etero, omo, bi-tri, trans e cisa sessuali, lavoratori a tempo indeterminato, precari, cassaintegrati, immigrati più o meno clandestini, assenteisti, bamboccioni, dilapidatori di danaro pubblico, badanti, operatrici del sesso, no-TAV, no-nucleare......tutti , insomma, pronti ad essere colmati di “diritti” che, oltre ad essere gratis, sono anche innocui.
Sinceramente, “rivelazioni” di tale portata meriterebbero ben altro palcoscenico: almeno, un monte, più o meno illuminato dalla luce che si irradia dal sol dell’avvenire.
Cara “nota” attrice, dopo l’immane sforzo che indubbiamente avrà dovuto compiere per divulgare cotanta verità, Le sono rimaste un pochino di forze per dirci che fine fanno i doveri?

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