martedì 5 luglio 2011

Che sia questa la nostra missione?!


Cari Lettori del Blog, cari Amici,
diamo atto ad Emma Marcegaglia, antipatico presidente di Confindustria , di aver detto una delle più grandi verità di questo periodo: usciamo allo scoperto per far sì che che in Italia si affermino, con la TAV , l' innovazione e le infrastrutture , lo sviluppo ed il rilancio dell' economia.
Ella afferma , in sostanza, che la voce della maggioranza silenziosa debba diventare forte e farsi sentire. Che venga meno l' ipocrisia con la quale conviviamo, ritenendo capziosamente che i problemi siano degli altri, che le situazioni che viviamo siano transitorie, soggette a revisioni magiche che collocheranno "i guai" nel dimenticatoio, continuando a farci vivere nel Bel Paese che tutti , silenziosamente, apprezziamo senza fare nulla, proprio nulla , per migliorarlo.
Siete bravi e rispettosi cittadini, avete lavorato con entusiasmo, impegno, spirito di servizio e sacrificio encomiabili. E , come Voi, milioni di altri Italiani. C' e' chi si lamenta di questa classe politica, chi del bipolarismo , chi delle poco oculate scelte di questo o quell'uomo politico; ma nessuno - nel nome di un' acquiescenza che spaventa- osa gridare. E siamo tutti lì , spettatori non accondiscendenti ma certo proni del malaffare : non quello della delinquenza, contro il quale esistono i rimedi costituzionali ma quello, strisciante di caste , ovunque formatesi e di preponderante forza decisionale.
Noi, come dice la Marcegaglia, dovremmo uscire allo scoperto e dire da che parte stiamo. Vi ricordate i quarantamila Quadri Fiat? Potremmo suggerire ai nostri conoscenti di essere disponibili per GRIDARE che questo mondo non va più bene e che vorremmo una rinascita della nostra Patria per consegnarla, ripulita e vigorosa , ai nostri nipoti, visto che la generazione dei cosiddetti giovani, i nostri figli, non ha ottenuto i meritati successi per la ottusità di vecchi , immarcescibili ed inamovibili settanta-ottantenni che ancora siedono in tutti i luoghi ove si esercita il potere, si persegue la stratificazione degli incarichi, si accumulano ricchezze.Questo modo di affermarsi ha lasciato fuori anche quelle fasce di cinquantenni-sessantenni che, stanchi ed esacerbati, arrabbiati e vendicativi, quando , forse, subentreranno , faranno lo stesso per recuperare il tempo perduto.
E questa la minoranza , perniciosa ma impegnata , con successo, a realizzare sempre nuove e paganti occasioni di guadagno e di rendita di posizione , che occorre battere.
Diventiamo maggioranza che parla, che e' presente, che grida. Impegniamoci a partecipare.
Per favore, siamo in pochi del Corso a prendere parte al Blog: questo argomento dovrebbe essere condiviso non per parlarne tra di noi ma per affermare- come la Marcegaglia ha fatto- che occorra diventare massa pensante di opinione.
Chi cercava un comun denominatore puo ' trovarlo "in questa missione" : credo che il farlo possa costituire un modo giusto per resistere ad un andazzo, di natura culturale ,sottostante ad una cattiva interpretazione della politica e della democrazia, che ci porterà allo sfascio..
Certo di averVi vicini e solidali, pronti anche a suggerire modalità per essere pronti e presenti in ogni luogo da Voi frequentato per la diffusione di questa affermazione della Marcegaglia , Vi
abbraccio
Carlo Minchiotti

13 commenti:

  1. Caro Carlo,
    ho letto attentamente la tua proposta che collima esattamente con le mie idee. Scrivo perchè sono rimasto profondamente colpito da quanto avvenuto domenica in Val di Susa dove un gruppo di figli di papà hanno aggredito le forze dell'ordine per convincere "democraticamente" la classe dirigente a rinunciare ad un'opera che mi sembra di vitale importanza per il nostro Paese.
    Se penso a quei poveri carabinieri, agenti di PS, finanzieri, forestali(stipendio medio 1300 euro) aggrediti per far loro male e sentire i commenti di molti politici che non giustificavano i dimostranti ma che "poverini hanno solo risposto al lancio di lacrimogeni" con bottiglie di ammoniaca, sassi, bombe carta per difendersi da una stato dittatoriale...mi cadono le braccia. Sono peraltro certo che la nostra magistratura, figlia del '68, saprà come salvaguardare questi poveri figli e incriminerà certamente qualche responsabile delle forze dell'ordine. Reprimo a stento un rigurgito. Speriamo bene

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  2. Caro Carletto,
    come al solito, getti un macigno in una delle tante paludi stagnanti che paralizzano la nostra povera Società.
    La tua è un'analisi-denuncia che non fa una piega neanche a volerla piegare a forza; le risposte potrebbero essere ovvie, al limite del qualunquismo, ma, come fa notare giustamente Renato, non è il caso di mettersi a filosofare o, se preferisci, filosofeggiare.
    Dobbiamo parlare di esperienze personali? va bene e posso dirti che, nel piccolo del mondo anziate, ci sono consiglieri comunali che lo sono anche provinciali; che i sederi che occupano le sedie dei C.d.A. delle poche società pubbliche o miste sono quasi sempre gli stessi; e così via: un mondo scala uno a venti dello spaccato nazionale!
    Tu dici che dovremmo "gridare" la nostra indignazione, fino a farne una ragione di vita e sono perfettamente d'accordo; tuttavia, mi viene in mente l'epigrafe che sta alla base del monumento al Fante a Cesano "Grida al vento Fante d'Italia...." e mi sorgono i primi dubbi.
    Sei sicuro che le nostre grida non verranno cooptate dal vento? sei sicuro che la nostra labile voce possa essere sentita (non dico ascoltata) da chi di dovere; sei sicuro che
    coloro che potrebbero beneficiare dell'eventuale successo delle nostre grida uniranno le loro alle nostre o, piuttosto, non opteranno per un non-turbamento di un sistema che, sanno o sperano, prima o poi li premierà?
    Renato mi perdonerà ma non posso esimermi da fare una considerazione solo leggermente filosofica: come si fa, con quali forze morali si può fare, su quale seguito si può contare?
    Non fatemi essere cattivo ma mi chiedo: quanti di noi si possono guardare serenamente nello specchio, certi di non essere scesi mai al più piccolo dei compromessi per "stelletta in più"?
    Credimi, Carletto, io sono totalmente dalla tua parte, perché ti risconosco ed invidio un'onestà intellettuale senza eguali; però, ti supplico di dirmi quali potrebbero essere le LAP tra cui scegliere, perchè sai: non mi sento molto a mio agio nei panni di Sancho Pancez!
    Un abbraccione,
    Ettore.

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  3. Io penso che possiamo partecipare attivamente alla vita sociale esprimendo sempre il nostro pensiero senza alcuna dietrologia. Gli episodi di violenza per la TAV sono pura e semplice deliquenza che non può avere alcuna giustificazione plausibile.
    Francesco

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  4. Amici cari,
    non penso che la deriva presa dal mio " macigno " meriti l' ulteriore impegno mio e di chi e' stanco di subire le angherie di questo sistema. Chi e' intervenuto sugli ultimi miei due sfoghi , ad eccezione forse di Massimo e di Marcello, ha dimostrato una visione strettamente personalistica senza avvertire la necessità di respirare in maniera autonoma e con una visione globalizzata del problema.
    Le mie sono parole al vento? Il pensiero di chi e' intervenuto evidenzia come sia impossibile per alcuni fare alcunché, magari solo iniziare, per far sapere il nostro scontento. Vanno bene ai pochi partecipanti e, soprattutto, alla massa dei compagni di Corso, assenti in spe , le rendite di posizione. Che nulla od assai poco venga riservato da questa pseudo società democratica ai loro figli, che i politici facciano solamente i loro interessi, che la comunità diventi sempre più avara di sentimenti , egoista ed arrogante , a loro non interessa.
    Va bene cosi' ; mi dispiace dire che la platea e' povera in ogni senso, sempre pronta a criticare, poco propensa a costruire, evidentemente felice di sopportare.
    Ne prendo atto, Ve lo confido , certo che almeno Voi mi comprenderete se mai , dico mai, metterò un ' altra volta in piazza i miei sentimenti . Non voglio correre , in particolare, il rischio che alcuni, piccoli piccoli piccoli, ritengano che le mie idee rivengano da insoddisfazioni di carriera. Pensiero da provinciali, destinati a restare tali.
    Grazie !
    Vi abbraccio, Carlo Minchiotti

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  5. Caro Carletto,
    sinceramente NON TI CAPISCO, o meglio non capisco la tua reazione a pH al minimo!
    Non capisco neanche perché tu abbia voluto spalmare qualche chilo di m.... su tutti noi, solo perché le risposte che sono state date alle tue riflessoni non erano proprio quelle che speravi.
    Per il bene che mi sai, ti dico che, stavolta, l'hai fatta fuori dal vaso, accumunandoci ad una masnada di menefreghisti, piccolo-borghesi che si accontenatno delle loro "rendite di posizione", poveri quaquaraquà che non sanno o non vogliono uscire dal loro squallido orticello.
    Voglio sperare che quanto hai scritto sia il frutto nefasto di una ipercena mal digerita e che anche tu, rileggendoti, abbia compreso l'assurda gravità del dipinto che hai fatto di tutti noi.
    Vedi, caro Amico, se le parole in questione fossero state scritte da uno qualunque, sarebbero state prese per boutade e, come tali, considerate; invece, le hai scritte tu che meriti ed hai il rispetto di un Corso intero, il qule però merita altretanto rispetto.
    Rileggiti bene quanto ho scritto io e quanto gli altri a proposito dei tuoi interventi e vedrai che si tratta solo di libera espressione di libero pensiero e, come tale, degna del massimo rispetto.
    Ti prego non metteci in bocca cose né dette né pensate ("insoddisfazioni di carriera" e chi non ne ha?!); non ridurci ad un branco di incapaci ciarlieri ed ignavi; non abbassarci al livello dei tanti "provinciali" che hanno elevato il qualunquismo arruffone a ragione di vita: non ce lo meritiamo!!!
    Il nostro Blog -di cui tu sei assurto a sicuro ed apprezzato punto di riferimento- è nato soprattutto per questo: per confrontarci su temi generali, sulla base delle reciproche esperienze e delle riciproche convinzioni.
    Sono certo che prenderai queste mie parole nel loro GIUSTO ed UNICO significato e che, magari solo nel tuo intimo, converrai che , tutto sommato, costituiamo una simpatica combriccola con cui trascorrere serenamente le future giornate della nostra quasi imminente senelità.
    Ti voglio bene,
    Ettore.

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  6. Francesco Miredi6 lug 2011, 18:24:00

    Ragazzi invidio le certezze che portano alle categoriche affermazioni di Carlo.."chi non è con me è contro di me". Da umile osservatore delle umane vicende devo dire che ho capito poco del suo sfogo e anche del suo messaggio perchè è impensabile che sugli argomenti da lui trattati si possa rispondere con un'unica voce scevra da personalismi. L'argomento P2 e P4 avrebbe potuto introdurre il problema delle intercettazioni o della corruzione per arrivare alla meritocrazia ma, così come è stato posto, era prevedibile che si arrivasse alla questione "carriera".
    La partecipazione alla vita sociale, poi, non è realizzabile con un unico grido di protesta perchè - e le nostre discussioni lo hanno dimostrato - ciò che a uno va bene non va bene all'altro.
    Caro Carlo, hai avuto la capacità di portare nel blog la voce di amici con i quali, forse, neanche a Modena avevo mai scambiato una parola ma che hanno un bagaglio di esperienze e conoscenze dalle quali vorrei attingere, non rimandarli nell'oblio.
    Ti abbraccio
    Francesco

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  7. Caro Carlo, penso che per imparare a partecipare sia necessario farci venire IL DUBBIO (io ho iniziato leggendo il romanzo di Luciano DE CRESCENZO - "il dubbio")su tutto quello che ci viene raccontato e porci la domanda perchè? Bisogna riappropriarsi di sentimenti forti di resistenza civile, generati dal dubbio, dalla responsabilità, dall’indignazione.
    Riappropriarci del proprio IO che ci porta alla partecipazione attiva. Nessuno deve poter contare sulla nostra acquiscenza perchè catalogati, non voler essere considerati terra bruciata, pacchi postali, numeri. In definitiva non bisogna farsi addomesticare.
    Ciao Suff

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  8. Caro Carletto Minchiotti spero sempre (per Te) in Positano,...ma perchè ti arrabbi? Non puoi non constatare come certe tue altisonanti riflessioni in quest Blog siano state spesso piuttosto teoriche ed a parer mio, non te la devi prendere se qualcuno più pragmatico, come me, cerca di farti atterrare in campi più concreti e relistici. Credo sia facile esprimere propositi di altissimo
    livello, più difficile è indicare nei particolari
    le vie (possibili) per raggiungerli, ma tutto ciò, ritengo, che faccia parte di una discussione che si debba accettare senza irritarsi o prendersela più di tanto. Ebbene, la "maggioranza silenziosa" uscì fuori negli anni '60 con Massimo De Carolis e si manifestò più volte. Riesumare ora il concetto potrebbe rappresentare un ritorno al passato, che,
    però,sostanzialmente, non guasterebbe. Forse, tutto sommato, sarebbe meglio quanto meno usare termini nuovi. Per Francesco Miredi, riaprendo il discorso sulla P2, e senza personalismi,credo che molto di quello che si dà per scontato sia frutto di martellamenti mediatici trentennali. Per quanto riguarda ipotesi di corruzione,ad esempio, fra quei 960 dell'elenco non vi è nemmeno un condannato per tale ipotesi di reato...e quindi si ritorna al mio concetto: o la P2 non è riconducibile a quell'elenco (i perseguiti
    per un qualsiasi reato, spesso poi assolti) sono stati meno delle dita di una mano, o si devono per forza mettere in dubbio le conclusioni della Commissione Anselmi, peraltro abbondantemente sconfessata in C.D'Assise, C. D'Assise d'Appello e Cassazione (1996)con l'assoluzione dei "capi" perchè il fatto non sussiste. Quindi , caro Francesco Miredi, la verità mediatica sostenuta da settori della politica, si deve constatare, ha spesso la prevalenza sulla verità dei fatti ed addirittura su quella giudiziaria. Circa le altre "P" hanno molto il sapore di ricerca di protagonismi nella speranza di dare risalto alle notizie o, aimè, alle proprie indagini. E qui , caro Miredi, visto che sei avvocato come me, non potrà non colpirti l'attenzione il fatto che , mentre in tutto il mondo le indagini vengono svolte da organi di polizia che riferiscono poi ai magistrati dell'accusa, qui da noi in Italia, il "deus ex machina" è il PM che "immediatamente" diventa padrone assoluto e ,sostanzialmente in totale "autonomia", dirige , indirizza, svolge (affida all'organo di polizia che vuole) le indagini stesse. E' ovvio che un tale sistema favorisca i personalismi e purtoppo, talvolta, i protagonismi e che le ampie possibilità di intercettazioni possano dare altrettanto ampi spazi per contestare gravissimi reati (prevalentemente associativi) che spesso non reggono alla verifica giudiziale...ma intanto...
    Un abbraccio a tutti, due all'incazzato Carletto Minchiotti. Carlo MORI

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  9. Francesco Miredi8 lug 2011, 10:45:00

    Ciao Carlo Mori (meglio solo Carlo), noi ci siamo sentiti l'ultima volta quando facevi servizio a Milano (probabilmente avevo già lasciato l'esercito e non ricordo l'argomento della conversazione) e ti risento con enorme piacere. Di penale seguo solo reati militari e patrimoniali (molto fallimentare affiancando colleghi che capiscono poco di bilancio) e nei circa dieci casi annui che patrocinio almeno otto si basano sulle relazioni fatte dagli organi di polizia giudiziaria; la mania di protagonismo di molti PM è, comunque, nota. Ho analizzato il fenomeno P2 non per quello che dicevano i media ma perchè mi interessava conoscere a fondo la massoneria, o meglio gli scopi della massoneria e, in questo nostro dialogo, ho espresso il personale concetto che non esiste differenza fra le varie P.
    Questo non significa che automaticamente chi partecipa ad un gruppo o intrecci conoscenze sia corrotto o corruttore. Agevolare l'amico è naturale e doveroso quando si rischia qualcosa di proprio; genera legittimi sospetti quando l'agevolazione ha per oggetto un bene o una carica pubblica. Se nel caso della P2 non sono stati riscontrati casi di corruzione ed è stata sconfessata la relazione Anselmi significa che, ogni tanto, la giustizia funziona; personalmente conoscevo molti degli iscritti e la maggior parte era stata inserita da Gelli senza che neanche lo sapesse.
    Sulle intercettazioni, le tue considerazioni hanno molto più peso delle mie e il mio invito ad esprimerle era stato fatto proprio per meglio conoscere. Più precisamente, io ho criticato i vari disegni di legge elaborati dalla maggioranza perchè ritengo che avrebbero tolto uno fra i più usati ed efficenti mezzi probatori dell'accusa e, conseguentemente, molti delinquenti l'avrebbero fatta franca, tu cosa pensi a proposito?
    Ti abbraccio
    Francesco

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  10. Si, caro Francesco, la giustizia talvolta funziona.. ma quasi sempre in ritardo. E non con la stessa risonanza mediatica: Pensa al caso del povero ex ministro Mannino che, dopo aver sofferto per più di venti anni è stato prosciolto dal "concorso esterno"(mi pare) in attività mafiosa. La sua vita è stata comunque distrutta. E nessuno pagherà! Le intercettazioni sono senza dubbio un mezzo efficiente per le indagini, ma bisogna autorizzarle ed usarle con senso di responsabilità!(e seguendo alla lettera le leggi!)
    Chi viene punito per gli abusi? Credo: nessuno e che ci sia una copertura di fatto "sostanziale". Ci sarebbe da dimostrare addirittura il "dolo"! E dovrebbe essere un collega magistrato a procedere penalmente, o i colleghi magistrati del CSM a procedere disciplinarmente.E non è facile! Se a cascata intercetti centinaia di persone finchè non trovi una frase che potrebbe andar bene e la metti in bella evidenza senza specificare il tono (scherzoso o non) ed il contesto, è chiaro che ti puoi sbizzarrire con le incriminazioni,specie di reati associativi, anche perchè sei sicuro che difficilmente (mai) sarai chiamato a rispondere di qualcosa, mentre sei altrettanto certo che l'eclatante indagine che conduci ti porterà la notorietà mediatica e ti aprirà possibili scenari politici e non solo...Non faccio nomi, ma è facile intuire.Intanto ti crei una fama di integerrimo servitore dello Stato che non guarda in faccia nessuno (quindi meglio se sono intercettati"pezzi grossi") e poi,nei casi peggiori, specie se non ci sono prove consistenti, puoi aspettare... i termini sono perentori solo per i difensori, non per i PM (tutt'al più diventano nulli gli atti compiuti successivamente). E così grosse eclatanti indagini possono finire in archiviazioni od in assoluzioni solo dopo molti anni! (talvolta senza nemmeno la richiesta di rinvio a giudizio)e senza alcuna conseguenza negativa per gli zelanti indagatori giunti comunque alla ribalta delle cronache (almeno lui ci ha provato!).
    Passando ad altro,sì, la Massoneria persegue teoricamente fini nobilissimi, ma quante Massonerie ci sono in Italia? E quanti altri centri di aggregazione (anche religiosi..) Se si parte in quarta è facile fare la caccia alle streghe...l'opinione pubblica non aspetta altro! Ma si rischia una colpevolizzazione di massa e l'applicazione di una responsabilità oggettiva, vietata dalla stessa Costituzione (art.27). Quindi, caro Francesco, credo bisogna andarci piano e non cedere alle sirene farisee che vogliono i linciaggi collettivi al momento della scoperta di fantomatiche "P". Molti (credo) lo fanno addirittura per nascondere le loro stesse colpe.In certi Ordinamenti (es. quello fracese)i reati associativi, data la delicatezza della persegubilità, non sono nemmeno contemplati. Per il resto, credo che i tuoi ricordi non siano precisi , perchè non ho mai fatto servizio a Milano. A Milano c'è stato Mario Mori, poi passato al Sisde, che sta passando i guai per processi in Sicilia. E per i cognomi, credo, è meglio metterli, specie quando ci sono omonimie (es mi chiamo Carlo come Minchiotti). Un caro saluto. Carlo MORI

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  11. Francesco Miredi8 lug 2011, 17:56:00

    Carissimo Carlo (Mori), ti ringrazio per l'immediata ed esauriente risposta e ti chiedo scusa per l'errore di individuazione; il compagno di corso (non ricordo il nome) a cui mi riferivo credo comandasse la compagnia "Duomo" e l'errore è nato perchè anche lui fu inserito in quella lista.
    Ciò che tu dici è oggettivamente riscontrabile ma, per usare il tuo stesso pragmatismo, mi lascia più dubbi che certezze.
    Hai ammesso che le intercettazioni siano un mezzo probatorio fondamentale ponendo però dubbi, nel relativo uso, sia sull'esatto adempimento dei limiti legislativi che le regolano, sia sulle modalità interpretative di esse. A mio avviso, le discrasie da te evidenziate non possono essere risolte con una legge che ne limiti (nei termini proposti dal governo) l'uso; esse (le discrasie) si possono contrastare con l'attività difensiva dell'imputato e, se nuova legge deve esserci, questa dovrà tendere ad equiparare il più possibile i poteri istruttori fra l'accusa e la difesa.
    Che la magistratura sia una casta protetta non ci sono dubbi (personalmente ho subito, inaudita altera parte, un sequestro conservativo di dieci miliardi di lire perchè un giudice delegato, sulla base di una relazione di un curatore che non sapeva leggere le visure camerali, mi ha considerato amministratore di fatto in una finanziaria che seguivo per chiudere un concordato stragiudiziale e, pur dimostrando l'assurdità del provvedimento, non ho potuto far niente contro di lui) ma come si deve intervenire? portando il potere giudiziario sotto l'egida del potere esecutivo? credo che passeremmo dalla padella alla brace. Io penso che attraverso leggi ordinarie, che prendano spunto anche dal relativo referendum popolare, si possa arrivare ad una equparazione della responsibilità dei magistrati a quella di qualsiasi altro organo pubblico e si possa costringere i giudici a lavorare di più (vero problema della lungaggine dei processi).
    Sugli effetti della risonanza mediatica non dimentichiamo il ruolo dei girnalisti, sempre più prezzolati ed ignoranti, e se qualche magistrato ne ha approfittato per iniziare una carriera politica è una questione di etica personale accettabile o meno in funzione del proprio modo di essere. Credo, comunque, che i vari Di Pietro abbiano voti e credibilità non tanto per il loro passato da magistrato (ce ne sono anche dall'altra parte che oggi sono indagati) ma perchè la parte avversa ha dato fondamento al loro "giuistizialismo". Sulle associazioni malavitose credo che siano stati commessi molti errori giudiziari ma su tangentopoli ti garantisco che non è così.
    Chiudo dissociandomi da ogni accettazione di responsabilità oggettive o linciacci morali; conosco però alcuni aderenti alle associazioni da te menzionate che conoscono ben poco dei fini idealistici del gruppo di appartenenza ma che sfruttano i rapporti che si instaurano per scopi assolutamente personalistici e questo, ahimè, fa parte dell'indole umano.
    Ancora grazie e un caro saluto a te.
    Francesco

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  12. Ok, Francesco, dici molte cose condivisibili, ma devi convenire che le pubblicazioni delle intercettazioni e degli interrogatori nella stessa fase delle "indagini preliminari" (impossibile non pensare al protagonismo di certi personaggi) non giova nè alla giustizia, nè all'immagine del paese. Se poi queste notizie (vds inchiesta P4) vengono fuori a "scaglioni" per tenere l'attenzione del pubblico ben desta.. allora è anche peggio! E non si può giustificare tutto con il "diritto di informazione"! Il processo mediatico
    iniziale vale più di una condanna ed i malcapitati si trovano (è evidente) massacrati nei loro diritti fondamentali senza alcuna possibilità di difesa o di contraddittorio. Guarda peraltro le notizie che appaiono anche in questi giorni. Molte riguardano considerazioni personali e gossip, non reati, da verificare comuque nelle sedi giudiziarie. E' chiaro che bisogna porre un freno. Per i PM è a mio avviso altrettanto chiaro che se non si vogliano ricondurre ad altri inquadramenti (es Avvocatura dello Stato o Ministero di G.e Giustizia -non è una bestemmia- in Francia e molte altre Nazioni ad es. è così) bisognerà comunque, quanto meno, differenziare bene la loro posizione.
    In Italia non è concepibile che Accusa e Giudicante appartengano sic et simpliciter allo stesso Ordine senza differenza alcuna. E' chiaro a questo punto che il Difensore venga relegato alla semplice figura di "comparsa". Troppi sono i collegamenti fra Pm e Giudicante (es appartenenza
    alle stesse correnti della Magistratura ed altro, possibilità di scambio dei ruoli nel futuro etc.), per cui, caro Francesco, ben venga la separazione, quanto meno, delle carriere! Comunque, caro Francesco, dato che la conversazione con te, piacevole ed interessante, potrebbe continuare a lungo, per non monopolizzare il Blog, se vuoi, possiamo continuarla anche tramite Email. La mia è : carlino.mori@libero.it ; un forte abbraccio. Carlo MORI. Per Ettore ritengo non sarebbe male impostare un argomento di discussione sulla necessità della riforma della Giustizia in Italia.

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  13. Francesco Miredi11 lug 2011, 08:41:00

    Caro Carlo accetto con piacere il tuo invito e, per non monopolizzare il blog, ti scriverò direttamente. Voglio solo concludere dichiarandomi assolutamente concorde con un progetto che analizzi la separazione delle carriere ed i limiti divulgativi delle intercettazioni.
    Un caro saluto
    Francesco

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