Molti di voi al solo sentir parlare di Modena arricciano il naso, ricordando i due anni trascorsi e non certo facili, e la maggior parte di voi conosce della città solo la zona di Piazza Roma, anche perché, allora, non sono state molte le occasioni in cui si è voluto e, talvolta anche potuto, usufruire delle libere uscite (in effetti non c’era molto che potesse interessare e, al contrario di adesso, neanche i soldi abbondavano nelle tasche).
Poi, successivamente, solo in occasione delle visite per gli anniversari, vi siete forse accorti che esisteva, intorno all’Accademia, un mondo che si muoveva, una città che pulsava, dei monumenti importanti da visitare e, talvolta , anche della gente simpatica che girava in bici.
Circa un anno fa sono stati installati, in gran parte nel centro storico, molti di quegli strani e misteriosi oggetti che vedete nella fotografia.
La gente, curiosa come lo è quella della piccola provincia, ha cominciato a domandarsi cosa fossero quegli strani ammennicoli che erano spuntati come i funghi e, solo dopo diversi giorni, si è resa conto che erano i nuovi portabiciclette, anche perché erano stati installati dove prima vi erano le vecchie rastrelliere: ci è però voluto ancora molto altro tempo per capire come dovevano e potevano essere utilizzati.
Vorrei vedere voi: prima non si faceva altro che centrare il buco dove inserire la ruota davanti poi non restava più niente da fare se non chiudere a chiave il lucchetto (qualcuno ha provato anche ad infilare la ruota davanti nella feritoia, ma senza successo).
A Modena, come del resto in quasi tutte le provincie emiliane, la bicicletta è il mezzo più utilizzato per muoversi in città, per andare a scuola, per raggiungere il posto di lavoro, per fare la spesa in centro o al vecchio mercato coperto, o anche solo per svagarsi facendo qualche giretto in quelle strade vecchie e chiuse al traffico nelle quali, senza bici, non si arriverebbe mai.
Il numero delle biciclette è sicuramente superiore al numero degli abitanti della città, anche perché nei garage trovano riparo quelle che i vecchi non usano più , quelle di quando si era bambini e quelle , almeno due pro capite, che vengono usate.
La bicicletta viene usata dal Sindaco, dal professore universitario, dal notaio e dall’avvocato (anche Massimo Rossi Barattini la usa quando si sposta nel centro) e , generalmente, questi usano le classiche e molto serie Bianchi o Taurus che ben si addicono al loro “rango” , ma la usano anche l’impiegato, l’operaio della Maserati e la casalinga con le borse della spesa strapiene attaccate al manubrio , il Colonnello e il Maresciallo per tornare a casa al termine del servizio giornaliero, i sottotenenti del 3° e 4° anno di Accademia che proseguono gli studi e si recano in Università, i ragazze e le ragazze per andar in centro ad incontrasi, e anche i preti per portare i sacramenti e l’estrema unzione ai bisognosi.
La bici si usa sempre , d’estate e d’inverno , in pantaloncini corti e sandali o con i cappotti , le sciarpe, e i guanti e berretti di lana.
Bisogna riconoscere che molte zone della città sono attraversate da piste ciclabili (diverse decine di Km) per cui i ciclisti possono spostarsi velocemente e in sicurezza e raggiungere così i posti più interessati in pochi minuti, ma, nonostante gli sforzi delle Autorità comunali, molti modenesi sono indisciplinati e non seguono le buone regole e , un mese fa, molti sono stati multati (unica città al mondo , penso !!) per esser andati contromano nelle viuzze del centro storico dove non vi sono le corsie gialle.
Io mi sono salvato unicamente perché forse, in quelle giornate, ero a letto ammalato, perché come dice mia moglie io sono molto, molto indisciplinato, vado contromano, vado veloce, faccio i “peli “alle macchine e alle persone e guardo sempre in giro e poco davanti a me.
Io, da quando abito a Modena, uso la bici quotidianamente, sia per diletto che per recarmi nei luoghi che devo raggiungere per bisogno; mi faccio una ventina di Km al giorno, e devo riconoscere , che solo così mi sento bene.
Se qualche amico poi mi viene a trovare, gli presto la mia seconda bici per fare insieme un bel giro per Modena, e non esiste occasione migliore per fare due chiacchiere in compagnia e andare nei luoghi dei ricordi più belli.
E voi andate in bici ??????????
Ciao Oliviero
Poi, successivamente, solo in occasione delle visite per gli anniversari, vi siete forse accorti che esisteva, intorno all’Accademia, un mondo che si muoveva, una città che pulsava, dei monumenti importanti da visitare e, talvolta , anche della gente simpatica che girava in bici.
Circa un anno fa sono stati installati, in gran parte nel centro storico, molti di quegli strani e misteriosi oggetti che vedete nella fotografia.
La gente, curiosa come lo è quella della piccola provincia, ha cominciato a domandarsi cosa fossero quegli strani ammennicoli che erano spuntati come i funghi e, solo dopo diversi giorni, si è resa conto che erano i nuovi portabiciclette, anche perché erano stati installati dove prima vi erano le vecchie rastrelliere: ci è però voluto ancora molto altro tempo per capire come dovevano e potevano essere utilizzati.
Vorrei vedere voi: prima non si faceva altro che centrare il buco dove inserire la ruota davanti poi non restava più niente da fare se non chiudere a chiave il lucchetto (qualcuno ha provato anche ad infilare la ruota davanti nella feritoia, ma senza successo).
A Modena, come del resto in quasi tutte le provincie emiliane, la bicicletta è il mezzo più utilizzato per muoversi in città, per andare a scuola, per raggiungere il posto di lavoro, per fare la spesa in centro o al vecchio mercato coperto, o anche solo per svagarsi facendo qualche giretto in quelle strade vecchie e chiuse al traffico nelle quali, senza bici, non si arriverebbe mai.
Il numero delle biciclette è sicuramente superiore al numero degli abitanti della città, anche perché nei garage trovano riparo quelle che i vecchi non usano più , quelle di quando si era bambini e quelle , almeno due pro capite, che vengono usate.
La bicicletta viene usata dal Sindaco, dal professore universitario, dal notaio e dall’avvocato (anche Massimo Rossi Barattini la usa quando si sposta nel centro) e , generalmente, questi usano le classiche e molto serie Bianchi o Taurus che ben si addicono al loro “rango” , ma la usano anche l’impiegato, l’operaio della Maserati e la casalinga con le borse della spesa strapiene attaccate al manubrio , il Colonnello e il Maresciallo per tornare a casa al termine del servizio giornaliero, i sottotenenti del 3° e 4° anno di Accademia che proseguono gli studi e si recano in Università, i ragazze e le ragazze per andar in centro ad incontrasi, e anche i preti per portare i sacramenti e l’estrema unzione ai bisognosi.
La bici si usa sempre , d’estate e d’inverno , in pantaloncini corti e sandali o con i cappotti , le sciarpe, e i guanti e berretti di lana.
Bisogna riconoscere che molte zone della città sono attraversate da piste ciclabili (diverse decine di Km) per cui i ciclisti possono spostarsi velocemente e in sicurezza e raggiungere così i posti più interessati in pochi minuti, ma, nonostante gli sforzi delle Autorità comunali, molti modenesi sono indisciplinati e non seguono le buone regole e , un mese fa, molti sono stati multati (unica città al mondo , penso !!) per esser andati contromano nelle viuzze del centro storico dove non vi sono le corsie gialle.
Io mi sono salvato unicamente perché forse, in quelle giornate, ero a letto ammalato, perché come dice mia moglie io sono molto, molto indisciplinato, vado contromano, vado veloce, faccio i “peli “alle macchine e alle persone e guardo sempre in giro e poco davanti a me.
Io, da quando abito a Modena, uso la bici quotidianamente, sia per diletto che per recarmi nei luoghi che devo raggiungere per bisogno; mi faccio una ventina di Km al giorno, e devo riconoscere , che solo così mi sento bene.
Se qualche amico poi mi viene a trovare, gli presto la mia seconda bici per fare insieme un bel giro per Modena, e non esiste occasione migliore per fare due chiacchiere in compagnia e andare nei luoghi dei ricordi più belli.
E voi andate in bici ??????????
Ciao Oliviero
Per quelli di Positano che me lo hanno chiesto.
Parcheggio di P.zza Roma.
Quella in primo piano è la mia bici, l'altra, una Taurus, è "roba" da gran signori.
Caro Oliviero ti invidio. Io abito a L'Aquila dove la bici è impossibile da utilizzare, tuttavia, posso godere della compagnia dei Gazzeboli. Spiega tu cosa sono.
RispondiEliminaCiao Suff